lunedì 12 maggio 2008

Inter - Siena 2-2: Paura di vincere, si decide tutto a Parma

Fonte: calcioblog.it

La giornata della festa, il revival del successo dello scorso anno, sempre contro il Siena, ma questa volta con il piacere di essere giocato in casa con San Siro strapieno per esultare insieme alla squadra. Così l’Inter avrebbe dovuto guardare a questa penultima giornata di Campionato, il risultato però è esattamente opposto. Il pareggio per 2 a 2 rimette ancora di più in gioco l’assegnazione dello Scudetto, prolunga all’ultima giornata quello che appare sempre di più come uno stillicidio per i tifosi nerazzurri e regala ulteriore inerzia agli inseguitori della Roma, ancora una volta capaci di conquistare i tre punti. (Foto - Video)

Dopo la sconfitta nel Derby con il Milan, anche oggi in grado di mostrare tutti i suoi limiti a Napoli rimediando 3 gol che rischiano di estrometterlo dalla Champions, la gara con il Siena ormai salvo doveva essere una passerella. Niente da fare, ne viene fuori un’altra partita che fotografa tutto il peggio dell’Inter di quest’anno: la squadra che domina tutto il torneo ma non riesce a chiudere il discorso quando conta e dimostra un ingestibile nervosismo, una sostanziale confusione tattica e per finire l’ennesimo infortunio per uno dei suoi uomini chiave, in questo caso Esteban Cambiasso.

Nel primo tempo il Siena sbanda di fronte all’aggressività dell’Inter che riesce comunque a rendersi realmente pericolosa solo sfruttando azioni che nascono con palla ferma. Sono due i gol che arrivano, prima quello di Vieira, poi quello di Balotelli (ancora titolare di fianco a Cruz), intervallati dal primo segnale della giornataccia di Materazzi (brutta entrata su Locatelli) e dal gol del momentaneo pareggio di Maccarone. L’essersi portati negli spogliatoi in vantaggio dona comunque morale ad una squadra che aspetta solo di poter liberare la sua gioia.


Nella ripresa però le cose non vanno come ci si aspetterebbe, gli ospiti fanno poco, ma la pressione dei nerazzurri si dimostra sempre più sterile e il terzo gol che potrebbe scacciare qualsiasi fantasma non arriva complice la scarsa precisione di un Cruz apparso un po’ imballato sotto porta. In generale l’impressione è quella di un’Inter contratta che subito l’inatteso pareggio di Kharja perde pericolosamente la testa.

Protagonista assoluto della confusione nerazzurra è Marco Materazzi: nel giro di pochi minuti si fa prima duramente rimproverare da Mancini per essersi portato in avanti con eccessiva foga, finendo per stoppare un tiro indirizzato in porta da un suo compagno, poi si procura un rigore facendosi atterrare da Riganò in piena area ed infine strappa dalle mani di Cruz (rigorista designato) il pallone decisivo per andare dal dischetto e farsi parare la conclusione. Una situazione da autentico psicodramma con l’allenatore e il Presidente Moratti in tribuna che si fanno pescare dalle telecamere in labiali che danno l’idea di cosa pensino dell’esuberanza di Materazzi.

Il finale è un assedio confuso che non porta a nulla. Il Siena che si rintana nell’area di rigore cercando di difendere un pareggio inutile per la classifica, ma che dimostra tutta la buona fede dei toscani ancora una volta “arbitri” dello scudetto per l’Inter.
I 200 tifosi che attendono il pullman della squadra per insultare al grido “andate a lavorare” quegli stessi beniamini che con una vittoria avrebbero esaltato come nuovamente Campioni d’Italia dimostrano di temere il risultato della prossima e ultima partita.

L’Inter a Parma, contro i gialloblù ancora in corsa per la salvezza grazie al gol di Del Piero che a Torino toglie al Catania la vittoria buona per non retrocedere, si gioca tutto proprio nel modo in cui non avrebbe mai voluto: con tutta la pressione addosso.

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