venerdì 31 luglio 2009

Codice europeo di etica sportiva

Fonte: Osservatorio del Sistema Sportivo Regionale Regione Emilia Romagna

"Il fair play è un modo di pensare, non solo un modo di comportarsi". Così afferma il Codice europeo di etica sportiva, documento redatto dal Consiglio d’Europa nel 1992, in occasione della Conferenza dei ministri europei responsabili dello sport.
Questa definizione di fair play - gioco leale - sintetizza bene lo spirito dell’intero codice, che non fissa norme o regolamenti ma fornisce un quadro etico che porti alla diffusione di una mentalità condivisa più che al rispetto di regole imposte.
Il codice europeo definisce l’etica come “essenziale” in ogni attività sportiva e ad ogni livello, da quello ricreativo a quello agonistico. Tanta attenzione posta sulla pratica sportiva leale deriva dal riconoscimento nello sport di una pratica socio-culturale in grado di arricchire gli individui e la società nel suo complesso.
Il documento del Consiglio d’Europa stabilisce poi tre categorie responsabili per il radicamento del fair play come priorità di tutti quelli che praticano attività sportiva:
- i governi a tutti i livelli;
- le organizzazioni sportive o connesse allo sport;
- i singoli individui , dai genitori agli allenatori, passando per gli arbitri e i dirigenti sportivi.
Il codice europeo di etica sportiva si chiude stabilendo che “abbiamo tutti la responsabilità di promuovere il fair play, il modo vincente, perché chi gioca lealmente è sempre vincitore”.

mercoledì 29 luglio 2009

La mitica Dinamo Diurno ha vinto il campionato regionale

Fonte: Global Sport Lario


La società ringrazia gli atleti e l'allenatore.

Hanno dato un valido contributo per il raggiungimento dell'importante traguardo:

Allenatore: Silvano Imperiali.

Atleti: Bianchi Nicola, Posca Cesare, Azzoni Claudio (capitano), De Riccardis Marcello, Dotti Simone, Natali Umberto, Erba Luca, Chindamo Giuseppe, Longobardi Antonio, Prandin Sergio, Beyenne Yosief, Filippetto Carlo, Taiana Claudio, Riva Raffaele, Marelli Francesca, Mastrullo Nicola, Tettamanti Alberto, Locatelli Gerardo, Ortalli Stefano, Bollini Michele, Giliberti Stefano, Castellano Francesco, Maglia Sandro, Biagini Walter.

Dirigenti e Staff Tecnico: Sormani Gianfranco, Pruneri Valentina, Aiello Elisa, Calcaterra Laura.

Il 19 giugno 2009 presso l'Accademia Inter di Milano si sono svolte le premiazioni del campionato regionale di calcio a otto 2009.

Dopo essersi aggiudicata la fase iniziale, la Dinamo Diurno ha vinto anche il girone finale denominato Champions League. Alla presenza di tutti gli atleti, allenatore e staff tecnico, Paolo Ronchetti ha consegnato l'ambito trofeo nelle mani del capitano Azzoni Claudio.

Ringraziamo sentitamente l'Accademia Inter per la collaborazione nella riuscita della giornata, Paolo Ronchetti per l'organizzazione della stessa e, il purtroppo assente Ernesto Marelli per il coordinamento nell'organizzazione del campionato.

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La “Dinamo Diurno” è nata al Centro Diurno di Como; il nome della squadra è stato scelto dal primo gruppo di atleti, durante un aperitivo bevuto dopo un allenamento. Da subito ha accolto anche ragazzi segnalati ai servizi di salute mentale della provincia di Como. Gli atleti iscritti alla “Dinamo Diurno” sono oltre 30, tra cui alcuni volontari e operatori.

martedì 21 luglio 2009

Il presidente del Centro Sportivo Italiano: più etica nel mondo del calcio

LA NAZIONALE DEL CSI di Edio Costantini

Troppi soldi spesi per i giocatori in un Paese che tira la cinghia. Bisogna cambiare, magari tornare all’antico. All’età dell’oro dei grandi campioni nati “all’oratorio”.

Ha preso il via Euro 2008, un evento sportivo spettacolare, ma anche un colossale affare economico. In fondo, ogni giocatore rappresenta una piccola impresa, con i suoi diritti di immagine individuali, i suoi sponsor personali, le sue assicurazioni su gambe e stinchi e, soprattutto, il suo valore di cartellino. È questo il volto di molto sport moderno, quello di élite, che ormai ha ben poco in comune con quello sognato da De Coubertin. Del resto, la separazione tra il calcio e il mondo reale si fa sempre più ampia anche in Italia. Le statistiche nazionali parlano di salari più bassi d’Europa, di un crescente numero di famiglie sotto la soglia di povertà, ma al nostro calcio non interessa. È già partito il calciomercato e le cifre che girano sono impressionanti: milioni di euro per i giovani, decine di milioni per i campioni. L’Inter del petroliere Massimo Moratti ha ingaggiato l’allenatore portoghese Mourinho per la modica cifra di 18 milioni lordi annui che, per i tre anni sottoscritti, diventano 54. Non basta, poiché per licenziare il precedente allenatore, Mancini, occorrerà saldarne le spettanze, che sembra ammontino a circa 30 milioni, non si sa se netti o lordi. Ne viene fuori un totale che basterebbe a tirare fuori dalla povertà un piccolo Paese del Terzo Mondo. E che corrisponde più o meno a quanto nella scorsa legislatura è stato messo a disposizione dello sport di cittadinanza, dopo molte discussioni e resistenze, per il triennio 2008-2010. Se l’Inter spende, gli altri club non stanno a guardare. Eccezione? Follia? No, il club nerazzurro è la punta di un iceberg al di sotto della quale si collocano le altre società con cifre a scalare. Peccato che, alla sua base, l’iceberg galleggi in un mare di debiti accumulati da chi non può reggere il mercato. Una buona parte del calcio professionistico di oggi si presenta come una sconcertante “metafora del tradimento educativo”, in cui si riproducono rabbia, nausea e nostalgia dell’età dell’oro, quando il calcio rappresentava un modello educativo per milioni di ragazzi. Oggi, sul teatro mediatico compaiono figure grigie, diffuse complicità perpetrate in un “sistema” senza regole, dove l’impunità garantisce convenienze, connivenze e ricatti. C’è qualcosa di incomprensibile in certi atteggiamenti spreconi dei presidenti. Industriali attenti ai bilanci aziendali, misurati nell’erogare stipendi a impiegati e operai, sensibili spesso alle opere di bene, sembrano perdere la testa quando si tratta di primeggiare nel mondo del pallone. Fenomeno nuovo? Niente affatto, se ricordiamo che alcuni decenni fa l’allora presidente del Coni, Giulio Onesti, stigmatizzava le folli spese calcistiche di certi industriali etichettandoli pubblicamente come “ricchi scemi”. Altri tempi: i vertici sportivi di allora, padroni di un ricchissimo Totocalcio che assicurava l’indipendenza politica e finanziaria di tutto lo sport, potevano alzare la voce, sia pure inutilmente. Oggi non si può, perché l’industria la fa da padrone su tutto il sistema sportivo. Tace il governo dello sport e tacciono i media, che sulla corsa all’ingaggio più alto concretizzano titoli a nove colonne e aumentano le tirature. Invece, ce ne sarebbe abbastanza per montare più di qualche inchiesta, di quelle che si dedicano agli scandali finanziari di questa Italia in braghe di tela, almeno per chiedersi quanto sia etico tutto questo al cospetto delle sofferenze del Paese. Ma il calcio sembra godere di una sorta di franchigia critica, che neanche scandali e scandaletti riescono a scalfire, se non superficialmente. È evidente che non c’è nulla di etico in questo modo di spendere i milioni. D’accordo, il calcio è industria e spettacolo, ma industria o no i conti con l’etica dovrebbe farli. Proprio per questo un Paese civile come l’Italia, che è portatore e testimone di una civiltà assolutamente invidiabile, anche sotto il profilo cristiano, non può accettare fatalisticamente una “dequalificazione” così macroscopica del mondo calcistico, che fa parte integrante dell’attuale cultura italiana. I presidenti dei grandi club dovrebbero fare mente locale e riflettere molto. Nessuno vuole demonizzare loro e il loro sport-spettacolo, che ha comunque una sua funzione sociale, visto che resta un fenomeno che appassiona gran parte del nostro Paese. L’etica dello sport non è, come a molti piace credere, solo una questione di fair-play in campo, di stringersi la mano a fine partita. È, o dovrebbe essere, anche interrogarsi sulla giustezza del contributo educativo e sociale che si fornisce alla collettività attraverso la propria condotta. In un Paese come il nostro, in cui non si riesce ad affermare il dovere di una politica pubblica che promuova la pratica sportiva giovanile ed educativa, delegandola all’associazionismo di volontariato, una riflessione del genere sarebbe davvero opportuna.


Inter-Eto'o, c'è l'accordo

Fonte: gazzetta.it

Il procuratore dell'attaccante Josè Maria Mesalles ha definito gli ultimi dettagli con i vertici nerazzurri e torna in Spagna per chiudere sulla buonauscita. "Va tutto bene, ora torno in Spagna, domani forse sono di nuovo in Italia"


MILANO, 21 luglio 2009 - Eto'o-Inter, sono ore decisive. L'incontro tra il procuratore dell'attaccante camerunese, Josè Maria Mesalles, e i vertici nerazzurri si è concluso col raggiungimento di un accordo sull'ingaggio dell'attaccante anche se la sospirata firma ancora non c'è. L'annucio ufficiale è vicino. Ora Mesalles sta tornando in Spagna per chiudere sulla buonauscita dal Barcellona e poi, probabilmente domani, tornerà in Italia. L'arrivo in nerazzurro di uno dei più grandi e vincenti attaccanti degli ultimi dieci anni è ormai vicino. Si parla di un quinquennale da circa 10 milioni a stagione più bonus. Confermati intanto i dettagli dell’intera operazione fra Inter e Barcellona: Ibrahimovic sbarca in Catalogna per 50 milioni di euro, Eto’o e il prestito gratuito (contratto compreso) del bielorusso Hleb. Obiettivamente un affarone per Massimo Moratti. Ma ecco le tappe salienti della vicenda, entrata nel vivo ieri sera con l'arrivo a Milano di Mesalles.

l'arrivo dell'agente — Il procuratore dell'attaccante camerunese, Josè Maria Mesalles, è arrivato ieri sera a Milano per incontarsi con Marco Branca. Sul tavolo la questione dello stipendio di Eto'o, che non ha ancora detto sì all'Inter nonostante l'accordo tra il Barcellona e i nerazzurri, che prevede il passaggio in blaugrana di Zlatan Ibrahimovic.

il primo round — L'Inter inizialmente avrebbe offerto al giocatore un contratto da 9 milioni di euro a stagione, più alcuni bonus, ma il camerunese ne vorrebbe12 a stagione per 5 anni (più o meno quanto guadagna Ibra). Questa la distanza emersa dall'incontro di ieri sera a Milano tra il d.t. dei nerazzurri, Marco Branca, e l'agente del giocatore, Josep Maria Mesalles. Massimo Moratti in serata si era detto ottimista: "La trattativa procede, non ho certezze ma sono fiduciooso. Speriamo di poter portare un altro campione in nerazzurro. Nonostante le parole di Guardiola, noi siamo convinti del suo valore. Quanto a Ibrahimovic, è un grandissimo professionista e non posso dimenticare che grazie ai suoi gol sono arrivati gli scudetti. Con noi ha sempre avuto un atteggiamento irreprensibile"

il secondo round — Già stamattina le parti si erano avvicinate: solo un milione divideva l'Inter da camerunese, dopo che il club ha portato a 10 milioni (+bonus) l'offerta, mentre l'attaccante ha ridotto a 11 milioni (+bonus) la sua richiesta. Sulla durata del contratto c'è già l'accordo: 5 anni. Intanto l'agente di Eto'o gioca anche sul tavolo del Barcellona: il camerunese non ha infatti rinunciato all'idea di una buonauscita.

a domani — Gabriele Oriali in serata ha anticipato quello che poi è effettivamente successo, lo slittamento in avanti del momento della firma: "Stiamo lavorando" ha riferito Oriali, smentendo che il presidente Massimo Moratti abbia finora partecipato all'incontro. Il consulente di mercato non ha voluto fare cifre a proposito dell'ingaggio e alla domanda se sia ottimista sull'esito della trattativa, ha risposto: "Bisogna sempre essere ottimisti nella vita". Mesalles, ha confermato il tutto: "La trattativa sta andando bene, ma stiamo cercando una soluzione a tutti i punti in discussione. Per oggi non ci saranno altri incontri, ora torno in Spagna e forse domani sarò di nuovo in Italia". L'agente dell'attaccante camerunese ha aggiunto che "per oggi quattro ore di trattativa sono abbastanza" rimandando a domani. L'accordo comunque c'è stato, si attende solo la firma.

Ritiro 2009 - Presentazione maglie Inter 2009-2010

Inter: la cerimonia di presentazione a Los Angeles delle nuove maglie 2009/2010

lunedì 20 luglio 2009

Il contratto di Ibrahimovic con il Barcellona

Fonte: Solo INTER news

La firma di Zlatan Ibrahimovic con il Barcellona sembra imminente. I dettagli dell'operazione sono stati definiti: 45 milioni di euro all'Inter, più il cartellino di Eto'o ed il prestito gratuito per una stagione di Hleb.

Ibrahimovic si legherà al Barcellona per cinque stagioni e percepirà nove milioni di euro l'anno.

L'attaccante svedese ha accettato una decurtazione dell'ingaggio pur di vestire la maglia blaugrana, infatti lo scorso anno Ibra firmò un contratto da 12 milioni di euro a stagione con scadenza nel giugno 2013.

Nel contratto verrà inserita anche una clausola di rescissione di 150 milioni di euro.

Autore: Michele Di Mauro
Fonte: El Mundo Deportivo

domenica 12 luglio 2009

Primo allenamento Inter ad Appiano Gentile

Video del primo allenamento stagionale da parte dei nerazzuri con molti giocatori e soprattutto i due nuovi arrivati Thiago Motta e Il Principe Milito!!!