venerdì 31 luglio 2009

Codice europeo di etica sportiva

Fonte: Osservatorio del Sistema Sportivo Regionale Regione Emilia Romagna

"Il fair play è un modo di pensare, non solo un modo di comportarsi". Così afferma il Codice europeo di etica sportiva, documento redatto dal Consiglio d’Europa nel 1992, in occasione della Conferenza dei ministri europei responsabili dello sport.
Questa definizione di fair play - gioco leale - sintetizza bene lo spirito dell’intero codice, che non fissa norme o regolamenti ma fornisce un quadro etico che porti alla diffusione di una mentalità condivisa più che al rispetto di regole imposte.
Il codice europeo definisce l’etica come “essenziale” in ogni attività sportiva e ad ogni livello, da quello ricreativo a quello agonistico. Tanta attenzione posta sulla pratica sportiva leale deriva dal riconoscimento nello sport di una pratica socio-culturale in grado di arricchire gli individui e la società nel suo complesso.
Il documento del Consiglio d’Europa stabilisce poi tre categorie responsabili per il radicamento del fair play come priorità di tutti quelli che praticano attività sportiva:
- i governi a tutti i livelli;
- le organizzazioni sportive o connesse allo sport;
- i singoli individui , dai genitori agli allenatori, passando per gli arbitri e i dirigenti sportivi.
Il codice europeo di etica sportiva si chiude stabilendo che “abbiamo tutti la responsabilità di promuovere il fair play, il modo vincente, perché chi gioca lealmente è sempre vincitore”.

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