lunedì 29 novembre 2010

RICOMINCIO DA 5


Secondo pranzo domenicale della stagione colorato di nerazzurro. 
Pranzo, per chi non ha avuto la fortuna di essere al Meazza, che ha rischiato di diventare poco appetibile visto il catastrofico inizio partita dei nostri già sotto di un gol nei primissimi minuti. 
In svantaggio "grazie" ad un gravissimo svarione difensivo, l'ennesimo, ma soprattutto sacrosanto visto  il pessimo approccio alla partita, veramente da brividi.
Già mi immagino il nostro Presidente, in quel frangente, materializzare quella "triste" sentenza!!
Ma in campo oggi era presente l'orgoglio dei "vecchi leoni" nerazzurri duro a morire e capace di raddrizzare la storia dell'incontro.
Presente anche mister Benitez, grande (diciamolo una volta tanto) nella "lettura" della partita e nel mutare l'assetto tattico dei ragazzi apparsi vulnerabili a centrocampo. 
Si è passati dal consueto 4-2-3-1 a un più solido 4-3-1-2 con lo spostamento del "bambino" Santon nel suo più naturale ruolo di laterale destro basso, Cordoba a sinistra e con Zanetti ad irrobustire muscolarmente il centrocampo insieme a Cambiasso e Stankovic.
Ecco, insieme all'orgoglio della vecchia guardia, questa mossa è stata fondamentale per il cambio di rotta che ha portato i nerazzurri, apparsi anche in buona condizione fisica, alla realizzazione di una piacevole cinquina.
Chi definiva "banalità" la motivazione delle troppe assenze causa principale del momentaccio dei Campioni d'Europa, ora deve iniziare a ricredersi.
Cambiasso sempre più "coach player", il Capitano che sembra tornato "il trattor" dei tempi migliori e il sempre grintoso Stankovic tutti e tre in linea a centrocampo a dispensare muscoli, fosforo ed esperienza sono stati il fulcro di questa sofferta ma bella vittoria che ha una valenza superiore dei tre punti in palio, visto anche il passo falso delle squadre che ci precedono in classifica.
Ottimo, direi quasi eroico, Cordoba in un ruolo non consono alle proprie qualità tecniche ma oggi classificabile tra i top pleyers della giornata. 
Incoraggiante anche la crescita, soprattutto mentale, del nostro "piccolo" Henry Biabiany (vero nicolas?) che ha confermato tutti i progressi ampiamente evidenziati nel mercoledì di Champions contro il Twenty. 
Io continuo a difendere, sarò forse rimasto il solo, l'operato di Pandev oggi ancora diligente in campo e a parer mio buono ma poco fortunato (ma questa non è purtroppo una novità) nell'insolito ruolo di centravanti.
Sorprendente ed autore del gol sicurezza, il riesumato Thiago Motta destinato a riprendersi con pieno merito il ruolo di metronomo purtroppo mancante in sua assenza.
Tutto bene quindi? 
Non completamente, direi.
Come avevo paventato alla vigilia, il duo di centro difesa Lucio e Materazzi non garantisce sufficienti garanzie. I due sciocchi gol ricevuti sono la dimostrazione oggettiva del mio timore.
Molto meglio usufruire della rapidità di Cordoba in quella zona nevralgica del campo.
Con più centrocampisti finalmente arruolabili, sarebbe più opportuno riposizionare "San" Zanetti nel ruolo di terzino con il colombiano al centro.
Capitolo Santon: purtroppo ancora problemi al ginocchio come svelato dal mister nel post partita, per il "bambino" problemi senza fine.
Il campionato è lungo, l'infermeria si svuota, la mitica curva Nord ci sostiene...

INTER PARMA 5-2

sabato 27 novembre 2010

Ora siamo più tranquilli

Almeno il primo turno l'abbiamo superato... poi per il resto prima di die che siamo completamente tranquilli mi piacerebbe veder qualche partita positiva....

Intanto godiamoci questa partita grazie a Esteban Chuco Cambiasso:

mercoledì 24 novembre 2010

NON MOLLARE MAI

ecco cosa mi sto ripetendo negli ultimi giorni.
Certo la differenza con la situazione dell'anno scorso è sostanziale mi sembra di vedere i fantasmi del passato:
- risultati attesi che non arrivano
- allenatori a rischio esonero ogni partita
- giocatori rotti e fuori rosa....
- addirittura colpi di testa dei giocatori (in tutti i sensi!!!)
- sfotto di amici, vicini, parenti milanisti....

Caspita sto facendo proprio fatica quest'anno, e lo avrete capito anche dalla mala gestione del blog stesso...
ed è proprio per questo che continuo a ripetermi NON MOLLARE MAI
la nostra squadra c'è, i nomi e i numri ci sono
bisogna solamente sperare che tutto si rimetta in a posto quanto prima.
A partire da stasera... ed è per questo che sono qui pronto a gustarmi la partita di Champions League con la mia bella sciarpa comprata a Madrid come segno scaramantico, i bimbi a dormire e la moglie pronta per andare a letto....

bene una traversa del nostro Pallone d'Oro... ora chiudo e passo a guardarmela come si deve...

FORZA RAGAZZI
FORZA INTER
NON MOLALRE MAI

martedì 23 novembre 2010

CHIEVO-INTER 2-1

Le parole di Rafa Benitez a fine partita: "È chiaro che dopo una sconfitta nessuno è contento, però i giocatori hanno lavorato tanto e hanno avuto una giusta reazione nel secondo 
tempo, dimostrando quello che doveva dimostrare una squadra di carattere. Purtroppo è mancato il gol in un paio d'occasioni, ma come sforzo e atteggiamento la squadra c'era. La reazione dei giocatori è stata positiva, fino alla fine, in un campo bruttissimo. La squadra ha mostrato carattere e se avessimo fatto gol sarebbe cambiato tutto. Se avrò un confronto con la dirigenza nertazzurra? Sarà come sempre, noi parliamo dopo ogni partita, con Branca, con Ausilio, con Carboni. Chiaro che una squadra come la nostra deve vincere una gara del genere, ma i ragazzi hanno mostrato carattere. Io sono un allenatore professionista e situazioni di questo tipo le ho avute: l'unica maniera per cambiare in questi casi, però, è continuare a lavorare e io ho visto oggi la voglia di cercare di vincere nei giocatori. Il primo gol che abbiamo preso? È stata una situazione di uno contro uno, c'è stato un errore. Non è una questione di voglia di vincere, ma un errore tecnico. Quella che viviamo è una situazione difficile, di una squadra che ha vinto tanto, ma dove mancano anche tanti giocatori, motivo per cui siamo costretti anche a giocare con tanti giovani".

lunedì 15 novembre 2010

Fine della corsa: il derby

Fonte: Quelli che l'Inter...


Commentare una partita dell'Inter, quest'anno, rischia di essere la cosa più noiosa. Per chi scrive e per chi legge. Le situazioni sono sempre le stesse: risultato negativo, dimostrazione di impotenza, errori tattici, infortuni, giovani deludenti e inadeguati, campioni fuori condizione.

So che ci sarà chi proverà a negare l'evidenza di un declino, anzi di un crollo, clamoroso. Operazione legittima. Ma la mia riflessione è indirizzata a quelli che condividono la lettura dei fatti: non riusciamo a battere Bologna, Lecce, Brescia, e simili. Perdiamo con le squadre un po' più forti.

Sappiamo che sulle spiegazioni non riusciremo a metterci d'accordo. Ci sono quelli che “tutte le colpe sono di Massimo Moratti e Branca”, quelli che “tutte le colpe sono di Benny”, quelli che “è colpa di Mou che li ha spremuti (?)”, quelli che “non hanno più fame, sono appagati”.
Che noi si discuta, può essere anche piacevole (anche se era meglio discutere delle vittorie).
L'importante è che non sbagli l'analisi chi deve decidere, perché ne scaturirebbe un declino pluriennale, come è successo al Milan.

Nel dire la mia partirei da due dati di fatto e da un'opinione personale.

I dati di fatto sono

  1. Il ciclo è finito
  2. di fronte a un simile tracollo avvenuto in pochi mesi, le colpe sono di tutti. Al massimo si può discutere sulla percentuale di colpa

L'opinione è questa: personalmente non credo alle motivazioni psicologiche, anche se so di dispiacere a Veleno. Intendiamoci, prima di diventare uomo di scuola mi sono occupato di psicologia. So benissimo che l'uomo non è una macchina e conosco l'importanza delle motivazioni nel funzionamento della macchina umana. Solo che credo che se uno non è capace di darsi continuamente nuovi stimoli, di avere sempre una feroce determinazione professionale, non solo non vince il triplete, ma non arriva neppure a giocare da professionista. Sbaglierò, ma anche nel derby ho visto una squadra che disperatamente cercava di rimettersi in partita, fino alla fine. Quello che mancava non era la voglia, era la potenza, la corsa, la condizione atletica, la brillantezza, la disposizione razionale in campo, la mancanza di giocatori idonei nei punti chiave.

Ripeto: non credo a uno Zanetti, a un Cordoba, a un Lucio, a un Eto'o a un Deki inconsciamente condizionati, frenati nel non dare il massimo. Ma posso sbagliare, certo.

Se così fosse, tutta la mia analisi andrebbe a farsi benedire e in fondo la situazione sarebbe anche migliore del previsto, perché dopo qualche scoppola ritroveremmo i grandi campioni

Un altra considerazione preliminare è questa: non insulterò mai il presidente e i dirigenti che mi hanno regalato gioie calcistiche che ritenevo impensabili. Criticare è un altro discorso, tenendo sempre presente che è una critica esterna, che non tiene conto di situazioni sconosciute, come quelle di ambito finanziario.

Dunque, partiamo da Moratti. Anche qui secondo me c'è una lezione da apprendere che mi sembra indiscutibile: non si possono costruire gli squadroni vendendo ogni anno il giocatore migliore e sostituendolo se va bene, con 3-4 operazioni minori. Wes, Lucio e Milito, lo scorso anno si sono rivelati veri colpi. Frutto di fortuna e di lungimiranza (applausi). Ma sarebbe ingenuo pensare di ripeterli ogni anno. Infatti....
Non puoi pensare di essere il più furbo costruendo sempre successi sugli scarti degli altri. O su trentenni che comunque non hanno fatto una carriera di vertice. Una volta può andarti bene. Sempre no.

Proviamo a pensare se ieri, invece che Milito e Biabiany, avessimo avuto in campo i nostri due ultimi “scarti”: Ibra e Mario. Avremmo stravinto la partita, anche se non c'è mai controprova.

Perché il fatto è questo: di buoni giocatori ce n'è qualche centinaio, in Europa, che alla fine si equivalgono. La differenza la fanno quelli che “spaccano”, che sfondano, che travolgono. Rispondo all'obiezione scontata su Mario (ha voluto andarsene lui, non collaborava...). Perfetto: allora si doveva sostituirlo con uno dalle stesse caratteristiche: Cavani, se si voleva un esterno, Dzeko o uno così se si voleva un centrale.

Personalmente su questo non ho dubbi: se vuoi vincere e restare al vertice, non devi cedere mai i migliori (almeno fino a 32-33 anni) e devi aggiungere uno o due campioni per stagione. Se poi azzecchi l'inserimento di un giovane o di uno poco noto, meglio.

E il campione è tale se alle doti tecniche unisce corsa, determinazione, integrità fisica. Poi in squadra deve essere garantito un elevato tasso di fisicità e potenza.

Adesso bisogna capire: non si poteva fare di più, finanziariamente? Bene. Allora va detto con chiarezza, senza ricorrere a storie come il FPF, di cui non tiene conto assolutamente nessuno. Ci rassegneremo. Come si rassegnano, che so, i tifosi della Fiorentina o della Lazio.

Si son sbagliate scelte strategiche? Allora si deve capire fino in fondo la lezione e correggere il tiro. Da subito. Non vorrei a gennaio sentir parlare di Antonelli, di Milanetto o simili. Che non ci faranno certo tornar grandi.

Dunque per me MM e Branca hanno delle colpe. Non quella di aver scelto Benny. Con Benny sapevo da quest'estate che sarebbe finita così e l'ho scritto. Eppure l'avrei scelto anch'io. Perché sul mercato era l'unico con grande esperienza e un buon curriculum internazionale.

Secondo me i grandi numeri, le serie importanti, dicono la verità.
Una verità è che Ibra ha sempre vinto il campionato. Tutti gli anni, in qualunque Paese, in qualunque squadra.

Un'altra verità è che Benny, a parte Valencia che non considero, ha sempre fatto pessime figure , anche in un campionato tatticamente ridicolo come quello inglese, e disponendo di assoluti fuoriclasse.

Dunque potevi prendere un Mazzarri e avresti fatto sicuramente meglio in campionato.

La vera prova di Benny è ora: se non va avanti (almeno ai quarti) in Champions League e, dopo aver perso la supercoppa, perde anche il mondiale, la sua venuta sarà un disastro e andrà sostituito, per giugno, ma lavorandoci da subito.

D'altra parte Benny ha delle giustificazioni importanti: la squadra non è quella che voleva. Non so se siano giustificazioni i molti infortuni e la scarsa condizione atletica di alcuni big. Prevenire gli infortuni muscolari e portare in forma i giocatori è però non un terno al lotto, ma il compito specifico di un allenatore. Certo, si può dire che la colpa è di...Mou, reo di aver fatto giocare tutti al massimo delle loro possibilità.

L'altro compito specifico di un allenatore è la disposizione in campo. E qui non si può dare la colpa a Mou se oggi si regalano spazi immensi al contropiede avversario, se la difesa viene “alzata” in modo risibile, se non viene protetta dagli esterni, se un giocatore veloce di discreto talento ci fa (o fa fare ai compagni) 6 gol identici in due partite; se persino il Milan ci umilia in contropiede.

Invece non è colpa di Benny la sterilità e l'impotenza offensiva, anche il fraseggio stucchevole che molti gli imputano. Senza punte vere, potenti, devastanti, che fai? Gli avversari lo sanno e si chiudono. Sulle fasce è inutile andare, perché nessuno prenderà mai un cross; in mezzo ti infili in un imputo; se cerchi la profondità è palla persa. Ripeto: proviamo a pensare alla partita di ieri, con gli stessi 9 uomini, ma con un Mario e un Ibra piantati nell'area di rigore rossonera. Davvero crediamo che avremmo perso? No. Avremmo fatto due tre gol e oggi saremmo qui a celebrare la grinta, la determinazione, l'intelligenza dei nostri centrocampisti, le scelte tattiche di Benny....

Già immagino le critiche a questi spunti di riflessione. Per fortuna. Il bello del calcio è proprio questo: non c'è mai una verità assodata.

L'importante è però che quello che si deve fare lo capiscano, e lo mettano in atto, coloro che devono decidere...

Si può discutere anche duramente. Ma non è il momento di dividersi. E' il momento di far sentire voci anche diverse ma unite da un unico obiettivo: trarre il amssimo da questa stagione e ripartire al meglio.

FORZA INTER, le critiche dei tuoi tifosi devono essere solo uno stimolo!

sabato 13 novembre 2010

Editoriale: aspettando il Derby

Fonte: Solo INTER

Solo due punti contro Brescia e Lecce. Davvero troppo poco per puntare allo scudetto. Ora però bisogna fare una cosa: rimandare tutte le critiche (che, ad oggi, sarebbero più che lecite) a lunedì. E sarebbe bello se tutti i tifosi facessero così.

Tappatevi gli occhi, non fate conto delle ultime tre partite deludenti e ritrovate la forza di sostenere i nostri ragazzi. Non è ancora il momento dei processi: è tempo di speranza e di sofferenza. E' un momento difficile e quando il gioco si fa duro viene fuori il vero tifoso, quello che difende la sua squadra a prescindere, non a seconda dei risultati.

Non critico chi ce l'ha con l'allenatore, con i giocatori o con il presidente. Capisco che lo fa perché vuole il bene dell'Inter. Chiedo solo di aspettare qualche giorno a lamentarvi e di avere una fiducia incondizionata (o meglio, condizionata dal triplete, che non è poco). Perché il derby è, ora più che mai, la partita della verità.

I precedenti ci sono favorevoli. La stagione 2009-2010 è appena iniziata e il Milan vince la prima. L'Inter invece ha pareggiato all'esordio contro il neopromosso Bari. Quindi Milan primo in classifica e favorito contro un'Inter criticatissima. Risultato: 4-0 per noi. Girone di ritorno: Milan in rimonta, se vince il derby ci agguanta. E' il Milan del 4-2-fantasia, del bel gioco di Leonardo e del tridente guidato da Dinho, in assenza di Pato (che non ci sarà neanche domenica). Vince l'Inter 2 gol (e altrettanti espulsi) a zero.

Con questo però non voglio dire che quell'Inter è come questa e che vinceremo il derby. Però ricordo solo che nelle stracittadine (non solo a Milano) spesso e volentieri vince quella non favorita. Ultimo caso: Lazio-Roma 0-2.

A San Siro si presenterà un Milan trascinato da Ibra (e dagli arbitri). Anche se come al solito lo svedese nasconde i problemi, che ci sono. Abbiati in questo inizio di stagione non sta dando molta sicurezza. Anche contro il Palermo è rimasto immobile sul tiro da fuori di Bacinovic. Davanti a lui la difesa, reparto più debole della squadra, offre poche garanzie. Un pò più di sicurezza potrebbe arrivare dalla coppia Nesta-Thiago Silva. Ma se non ci dovesse essere uno dei due, le alternative (Sokratis, Yepes) non sono all'altezza. Stesso discorso per i terzini, che si giocano in tre (Zambrotta, Abate, Antonini) due maglie. Rebus a centrocampo, dove c'è una grande abbondanza anche se Pirlo è in dubbio. Nelle ultime due partite, senza il regista della Nazionale, il centrocampo ha comunque fatto un'ottima prova. Il cosiddetto Milan dei "tre mediani" potrebbe quindi essere riconfermato, con Gattuso, Ambrosini, Boateng o Flamini. Probabile ancora l'utilizzo del trequartista, ruolo dove Seedorf ha fatto molto bene recentemente. In attacco al fianco dell'indispensabile Zlatan, Robinho e Ronaldinho si giocano il posto. A meno che non giochino entrambi i brasiliani con Seedorf in panca (nel caso gli consigliamo di mettersi le scarpe e non le ciabatte, fa freddo). Di Ibrahimovic non parlo per paura, anche se invito tutti i presenti allo stadio a fischiarlo il più possibile.

Per l'Inter si spera che possano recuperare tutti gli infortunati: con Julio Cesar, Cambiasso, Stankovic, Sneijder e Milito sarebbe tutta un'altra Inter. In ogni caso, anche se ci fosse il buon Obi in campo, invito ancora una volta tutti a sostenere i nerazzurri. Perché che si vinca o che si perda, forza Inter e Milan m…a.
Autore: Guglielmo Cannavale

venerdì 12 novembre 2010

Lecce Inter 1-1 La virtù (o la necessità) del realismo

Fontte: Quelli che l'Inter



C'è una necessità che dopo circa un terzo di partite di campionato e diversi incontri di coppa si presenta ai sostenitori di quasi tutte le squadre. Abbandonare i sogni estivi, prendere atto della realtà e crearsi delle aspettative in linea con la realtà stessa.

L'alternativa è passare da una disillusione profonda all'altra, inseguendo chimere che fanno solo del male.

Nel caso dell'Inter, la realtà da considerare è questa: nel calcio italiano, per quest'anno, non siamo una squadra di vertice. E' accaduto al Milan, è accaduto alla Juve, può accadere anche a noi, tanto più dopo cinque anni di vittorie (e l'ultimo addirittura di trionfi).

Gli obiettivi realistici, per questa stagione sono quattro:
  • qualificarci almeno terzi, per disputare la prossima Champions League;
  • inserire alcune pedine giuste a gennaio per poi completare il rinnovamento nell'estate
  • andare il più avanti possibile in Champions
  • vincere il mondiale per club
Sembrano obiettivi da poco, ma credo che non lo siano e soprattutto non è affatto detto che li conseguiremo. Quindi non c'è spazio per una reazione di delusione rabbiosa dei tifosi; non c'è spazio per presunti alibi offerti agli operatori di mercato, al settore tecnico, ai giocatori. C’è spazio solo per lottare, uniti.

Prima di passare ad esaminare i quattro obiettivi, sgombriamo il campo dalle posizioni precostituite. Quando la stagione richiede un ridimensionamento, le “colpe” sono di tutti. Magari in misura diversa. Di questo si può discutere, perché le risposte che si danno influenzeranno le stagioni successive. Della misura, non del fatto che tutti abbiano responsabilità. Poi certo, c'è anche l'imponderabile, il contingente. Ma la discussione su questo sarebbe sterile, improduttiva perché l'imponderabile non è prevedibile per definizione

Qualificarci almeno terzi

E' evidente che la squadra non è in grado di lottare per il vertice del campionato. Nelle ultime giornate abbiamo faticato moltissimo con squadre come Lecce, Brescia, Genoa, Cagliari. Erano partite nelle quali una squadra da scudetto avrebbe spiccato il volo. Inoltre abbiamo perso con la Roma e pareggiato in casa con la juve. Una marcia non entusiasmante. Alzi la mano chi non firmerebbe per un pari nel derby.
Si può pensare che si tratti di un periodo negativo (sfortunato?) e alimentare così altre illusioni. A mio parere è un periodo ormai abbastanza ampio per dare indicazioni sulla stagione.
Faccio solo l'esempio degli infortuni: eravamo tutti contenti perché dopo la sosta per le nazionali sarebbero rientrati tutti. Oggi abbiamo più assenti di prima. Ci lamentavamo di avere qualche giocatore fuori condizione. Oggi abbiamo giocatori inguardabili. Dicevamo che ci vuole tempo per apprendere il gioco di Benny. Il tempo passa, ma il gioco non migliora (anzi). In compenso non vengono più neppure i risultati.

Le cose dovrebbero migliorare, certo (volevo scrivere “miglioreranno”, poi ho cercato una chiave per toccar ferro e subito dopo ha preferito cambiare espressione). Probabilmente qualcuno rientrerà, qualche altro ritroverà la condizione, otterremo qualche risultato in più. Proprio in questa prospettiva dobbiamo lottare per un piazzamento in CL, che è un obiettivo difficile, ma raggiungibile. Se poi, strada facendo, riuscissimo ancora a reinserirci nella lotta per il primato, tanto di guadagnato, ovviamente.

Inserire le pedine giuste a Gennaio

Senza degli innesti che vadano a colmare le più evidenti lacune fino ad ora emerse (un centrocampista, un esterno una punta e ora anche un difensore) anche gli obiettivi meno importanti potrebbero esserci preclusi.

Tuttavia vedo un pericolo che deve essere assolutamente scongiurato: prendere con contratti triennali o peggio giocatori “tappabuchi” tutto sommato di modeste dimensioni tecniche, che non serviranno al progetto futuro e graveranno sul bilancio, ostacolando possibili acquisti di valore, in seguito.

Allora meglio portare a casa solo 1-2 giocatori, ma che siano davvero cardini fondamentali del rilancio ai massimi livelli. I nomi non li faccio, perché sono solo un tifoso. Ma al contrario di molti interisti, ho fiducia assoluta nella competenza di Branca, se davvero sarà chiamato a scegliere due giocatori di primo livello

Andare più avanti in Champions League

Mi pare già di sentire le accuse di pessimismo, ma io non sono certo neppure della qualificazione. Se giocheremo la partita con gli olandesi ancora con molte assenze di giocatori fondamentali, se la condizione di altri non migliorerà, se non troveremo un’identità tattica credibile, un nuovo pari interno è tutt’altro che da escludere. E a quel punto la trasferta in Germania diventerebbe decisiva.

Passato questo ostacolo della qualificazione, ci giocheremmo le nostre chances in primavera, quando molte cose potrebbero essere cambiate (in meglio, si spera).

Per questo l’obiettivo qualificazione (purtroppo probabilmente al secondo posto) è assolutamente imprescindibile

Vincere la Coppa Intercontinentale

Un eventuale insuccesso credo che potrebbe trasformare la nostra annata in una specie di tragedia sportiva, perché avrebbe conseguenze imprevedibili sull’ assetto tecnico, forse su quello societario e sulla condizione psicologica dei giocatori. A quel punto tutto sarebbe davvero possibile.

Il pericolo maggiore è credere che sia facile. Avere la stessa superficialità e impreparazione con cui abbiamo affrontato l’Atletico Madrid. O il secondo tempo in casa con gli inglesi. O tutta la partita a casa loro. Non facciamoci fuorviare da chi parla di avversari facili o simili sciocchezze.
Tutti giocheranno la partita della vita. Se la giocheremo anche noi, se recupereremo i migliori in buona condizione, se non sbaglieremo nulla nell’approccio alla partita e nell’impostazione tattica, se avremo la determinazione che consente di piegare la sorte a tuo favore, ce la faremo.

Ma i “se” sono tanti, per una prova così decisiva nella nostra annata.

Considerazioni finali

Arrivare terzi in campionato, essere Campioni del mondo, qualificarsi almeno per i quarti di CL, con tutte le difficoltà sino ad ora incontrate, sarebbe certamente un bottino che ci consentirebbe di considerare l’annata positiva, non sprecata. E a me sembrano obiettivi ambiziosi ma realistici.
Considerando anche che alcune indicazioni preziose per il futuro questa stagione ce le ha già date: Su Motta non si può contare, può essere un di più. Chivu e Santon possono essere considerati solo alternative ai titolari. Biabiany neppure quello. Coutinho ha ancora bisogno di tempo per migliorare. L’attacco va opportunamente rinforzato. Dobbiamo porci il problema, conservando almeno il tasso tecnico attuale, di migliorare notevolmente la potenza atletica della squadra.

Sono indicazioni importanti su cui lavorare.

Per un’ Inter sempre più forte.

martedì 9 novembre 2010

I premi Nobel per la Pace assegnano a Roberto Baggio il Peace Summit Award 2010

Fonte: CalcioBlog
 
Roberto Baggio è stato insignito oggi di un importantissimo riconoscimento, si tratta del Peace Summit Award 2010, un premio che viene assegnato annualmente dai vincitori del Nobel per la pace alla persona che più si è distinta per la sua attenzione per i bisognosi. Il fuoriclasse di Caldogno vede così riconosciuto il suo noto impegno sociale, sono molte infatti le cause sposate in questi anni dal Divin Codino, un uomo che ha mostrato doti eccelse non solo nel rettangolo verde che lo ha consacrato a livello mondiale.

È stato scelto per le sue tante opere di beneficenza in favore di strutture sanitarie, per il suo contributo sostanzioso alla ricostruzione di Haiti dopo il terremoto, per le battaglie in favore del rispetto dei diritti umani e di altre cause come la libertà del premio Nobel Aung San Suu Kyi, l’attivista politica pacifica condannata agli arresti domiciliari dalla giunta militare birmana. Roberto Baggio, che oggi occupa il ruolo di Presidente del settore tecnico della Figc, riceverà il premio domenica prossima ad Hiroshima. Proprio in questi giorni l’ex calciatore si sta impegnando ad aiutare la gente della sua Caldogno e del Veneto, duramente colpiti dall’alluvione dei giorni scorsi.
   
Il riconoscimento, presentato per la prima volta nel 2002 a Roma dal premio Nobel Gorbachev e dal sindaco della capitale italiana Veltroni, ha come suoi vincitori gente del calibro di Roberto Benigni, Bono cantante del U2, Peter Gabriel, Cat Stevens e Bob Geldof. Ora è la volta di Baggio, sicuramente una scelta giusta che premia questo grande ex calciatore che ha saputo mostrare il suo lato migliore anche e soprattutto fuori dal campo e senza un pallone fra i piedi, compito non facile visto il campione che è stato.

INTER-BRESCIA 1-1 ... BROKEN

Fonte: SETTORE425fila3posto27

Non so a voi, ma a metà del secondo tempo mi ha preso una tristezza come ai vecchi tempi, quando Recoba toccava palla ogni mezz'ora (perdendola), Oba Oba correva più forte del pallone (perdendolo) e Brechet passava indietro a Toldo (perdendoci). Non vale la pena metterci qui a scimmiottare i commissari tecnici e a fare le pulci a Benitez: con otto giocatori infortunati (Julio, Maicon, Samuel, Motta, Cambiasso, Stankovic, Muntari, Mariga), uno svenuto dal dispiacere all'intervallo (Sneijder), almeno due (Milito e Pandev) fuori forma e/o inguardabili e uno (Coutinho) fuori quota, che cambi fai, che varianti ti inventi? Siamo passati dalla modalità Tela di Penelope (tornano gli infortunati ma bisogna dargli tempo, e intanto se ne infortunano altri) alla modalità Little Big Horn (tutti morti). Per questo mi è calata la palpebra sotto il peso della tristezza esistenziale: non c'è un cazzo da fare.  Voi avete idea di quanto può pesare l'infortunio di Samuel? Ci hanno fatto la fattura. Sarà stato Moggi, oppure Orchidea De Santis oppure sa il cazzo.
Tirarsi fuori da qui sarà dura, nel senso che ci vorrebbe pazienza e noi non ne abbiamo. Ci toccherà giocare delle partite in formazione da pezze al culo, tra cui il derby. Poi andremo al trofeo dell'amicizia e chissà se tra un mese saremo più decorosi e più tranquilli e, soprattutto, più fit. Vedo un problema in tutto questo, ed è bello grosso: ci vorrebbero dei coglioni grandi così e noi in questa stagione non li abbiamo mai sguainati. Ci vorrebbe l'Inter delle partite finite in nove la scorsa stagione. Oggi invece l'Inter è questa qua: se Obi con nonscialàns si alza una spanna sopra gli altri (erano anni che non vedevo uno far scoppiare il pallone), beh, un po' mi preoccupo.
Ah, a proposito: il rigore non c'era.
brescia.jpg

venerdì 5 novembre 2010

Champions League: Tottenham - Inter 3 a 1 commento

Fonte: InterCalcioSport

Martedi sera c'è stata la partita Tottenham - Inter che ha visto gli inglesi vincere e agganciarci al primo posto del girone A.

In basso il tabellino di Tottenham - Inter:

Marcatori: 18' Van der Vaart, 16' st Crouch, 35' st Eto'o, 44' st Pavlyuchenko.

Tottenham: 23 Cudicini; 2 Hutton, 4 Kaboul, 13 Gallas, 32 Assou-Ekotto; 7 Lennon (40' st 12 Palacios), 6 Huddlestone, 14 Modric, 3 Bale; 11 Van Der Vaart (1' st 8 Jenas); 15 Crouch (31' st 9 Pavlyuchenko).
A disposizione: 37 Pletikosa, 10 Keane, 19 Bassong, 21 Kranicar.
Allenatore: Harry Redknapp.

Inter: 12 Castellazzi; 13 Maicon, 6 Lucio, 25 Samuel, 26 Chivu; 4 Zanetti, 11 Muntari (8' st 40 Nwankwo); 88 Biabiany (19' st 29 Coutinho), 10 Sneijder, 27 Pandev (26' st 22 Milito); 9 Eto'o.
A disposizione: 21 Orlandoni, 2 Cordoba, 23 Materazzi, 39 Santon.
Allenatore: Rafael Benitez.

Arbitro: Viktor Kassai (Ung).

Ammoniti 36' Samuel, 39' Hutton, 6' st Chivu, 27' st Jenas, 41' st Lucio, 47' st Modric.

Recupero: 1'-3'

Commento Tottenham - Inter:

primo tempo

I nerazzurri son scesi in campo con una formazione decimata, tantissime le assenze e questo deve essere un fattore da tenere presente per dimostrare che in fondo la sconfitta non è stata grave e preoccupante.

Benitez sin da subito ha preso le misure al punto forte degli Spurs; quel Bale che all'andata realizzò la tripletta, purtroppo il giovane gallese ha dimostrato una bravura straordinaria bevendosi ripetutamente Maicon e addirittura andando a crossare ripetutamente a destra anche da quasi centrocampo!
Il nostro brasiliano Maicon è considerato per molti il più forte esterno del mondo da 3 anni a questa parte e ridicolizzato così da un ragazzino faceva un pò pena!
Benitez ha spesso chiesto a Biabiany di indietreggiare e infatti spesso era perfino in difesa con Lucio a rinforzare il controllo in quella parte del campo.

Insomma tutti sbilanciati a destra e così Pandev a sinistra non ha toccato un pallone per tutto il primo tempo, con il senno di poi forse era meglio schierarlo a destra al posto di Biabiany e quindi Coutinho dall'altra parte.

Gli inglesi son partiti fortissimo e Van der Vaart al 18' li ha portati in vantaggio, a quel punto una rimonta sembrava difficile eppure l'Inter ci ha provato e questa è una nota molto positiva!

Muntari ha giocato una buona partita, non sembrava affatto il combinaguai dell'anno scorso nonostante il loro primo gol in parte è colpa sua perchè è stato sfortunato nel rimpallo che ha permesso a Modric di passare all'olandese.
La rete mi è sembrata in fuorigioco, o almeno... 9 volte su 10 fermano l'attaccante irregolarmente ma noi siamo sfortunati.

Non ha nessuna colpa sul gol il secondo portiere Castellazzi: ha fatto il possibile per evitare la rete e non penso che Julio Cesar l'avrebbe parato il tiro.

Sneijder è fuori forma da quando è iniziato il campionato, un lontano ricordo per lui il 2009/10...

A parte la fascia destra, il resto è contorno con Chivu a sinistra che raramente si è trovato il pallone tra i piedi.

Al 36' Samuel si fa ammonire per un intervento su Huddlestone, ma prima l'arbitro ungherese Kassai aveva graziato ben due falli di difensori inglesi (tre minuti dopo pareggia i conti ammonendo Hutton, mentre al 42' non sanziona con il giallo l'intervento di Modric su Eto'o al limite d'area con sneijder che calcia la punizione ottimamente ma trova un Cudicini in ottima forma che devia in angolo).

L'Inter ha attaccato e cercato il pareggio ma purtroppo senza trovare il gol, sono stati battuti diversi calci d'angolo buoni contro una difesa di giocatori alti che colpivano con facilità di testa; faccio notare questo perchè sono diverse partite che l'Inter gli angoli li batte malissimo regalando palla agli avversari.

Maicon è stato il peggiore in campo dell'Inter, in fase offensiva non ha combinato nulla e in difesa si faceva continuamente umiliare da Bale.
Non mi è piaciuto nemmeno Pandev, mentre Samuel ha giocato bene cercando di tenere a galla la difesa; Eto'o ha toccato pochissimi palloni ma anche lui ha lottato come sempre così come Muntari che mi è sembrato rinato dopo il gol al Genoa.

Secondo tempo

Il secondo tempo si apre con una sostituzione: esce l'autore del gol Van der Vaart ed entra Jenas.
Al 6' viene ammonito Chivu per aver trattenuto Lennon; qualcuno degli amici si lamenta che Benitez non ha ancora sostituito Maicon per Santon.

Due minuti più tardi i guai sembrano non finire mai (non capisco a cosa allude il sito inter.it con la frase "Inter fortunata o forse no, visto che si fa male anche Muntari" perchè per me il ghanese ha giocato bene) con uno dei nostri migliori in campo, Muntari, che si infortuna e Benitez deve ricorrere a un Primavera che ha giocato diverse partite nel precampionato: Nwankwo.

Il secondo tempo vede gli inglesi continuamente alla ricerca del secondo gol e l'Inter che non riesce a reagire e così al 16' Crouch raddoppia su cross di Bale.
Forse qui la colpa oltre che di Lucio in ritardo, è anche di Castellazzi che non si allunga più di tanto, Julio Cesar invece si sarebbe avventato come un falco sulla sfera!
Al 19' esce Biabiany per Coutinho; secondo me il brasiliano doveva entrare prima ma al posto di Pandev... il giovanissimo ex Parma non ha poi giocato così male...

Al 26' Pandev finalmente viene sostituito da Milito e il bomber dell'anno scorso si è mosso bene colpendo pure la traversa al 90' riscattandosi dalle brutte prestazioni di inizio stagione!

Al 36' gran gol di Eto'o sulla sinistra che tira sul secondo palo rasoterra liberandosi prima di Hutton e poi Gallas!

Sembra che i Nerazzurri possano pareggiare e infatti la squadra ci crede e si spinge in avanti nonostante le sofferenze sui contropiedi avversari ma al 44' game over con un cross rasoterra di Bale che viene raccolto da Pavlyuchenko per il 3 a 1.
Dopo 3' di recupero, la partita Tottenham-Inter termina 3 a 1.
Nell'altro match del girone A, il Twente ha espugnato il campo del Werder Brema per 2 a 0 e insegue le due capoliste a 5 punti. Il Werder Brema resta a 2.