giovedì 15 marzo 2012

Pensieri sparsi...

L'altro giorno sono ritornato allo stadio a guarda la nostra amata squadra.
Mancavo dallo stadio dalla tanto entusiasmante finale ma al contempo che pare così lontana.
Ma che tristezza.
Non tanto per l'eliminazione dalla Champions (non ci speravo più di tanto visto il periodo) ma per quello che non si è visto in campo.
Ranieri dichiara: "Non potevamo fare altro". Come no?
Si poteva almeno correre.
Si poteva almeno provarci.
Si poteva almeno giocare a calcio.
Si poteva almeno rispettare l'abc del calcio.
Invece ciò che si è visto è stato tutto diverso:
giocatori letteralmente fermi, nessun movimento nemmeno sulle rimesse laterali, cross fatti all'altezza della 3/4... e via discorrendo...
Altro che non potevamo fare altro.
Poi Moratti oggi dichiara "cambiamo tutto". Ma come? Dalla triplete sono stati comprati una 20ina di giocatori... ma che disegno c'è dietro.. qual'è il progetto e il pensiero.
Con l'anno della triplete c'era sia la testa che le gambe. Ora non ci sono gambe... ma nemmeno la testa...

PS in compenso mi sono divertito ad andare allo stadio con altri 4 amici.

venerdì 9 marzo 2012

lunedì 5 marzo 2012

Inter: per Rossella Urru


Fonte: Inter.it

MILANO - Carissima Rossella, stiamo sperando che tu stia bene, la tua Sardegna è stata in pena per te, e noi con la Sardegna abbiamo un filo diretto. La famiglia del nostro presidente lì ha una seconda casa, e sai l'Inter Club "Roberto Scarpini" di Villacidro t'ha adottato. Giampaolo Abis, il suo presidente ha avuto l'idea di fare dell'Inter un tramite per sapere qualcosa. Sembravi abbandonata nel silenzio, non lo eri, sai? A Milano, al palazzo del Comune, c'è una tua grande foto. Liberate Rossella è un urlo, che riconosce il coraggio, tuo e della gente come te. A Villacidro hanno pensato che il tifo calcistico non c'entrasse nulla, ma dovessero esporsi, far qualcosa, Massimo Moratti era assolutamente d'accordo. Abbiamo fatto una foto, gente della tua isola. Poi, dicevano che eri libera. Eravamo così felici, di aver organizzato tutto per niente, non ci importava, eri salva. Ma forse non è così. Oggi, viviamo in attesa. Dicci che stai bene, che torni a casa, quella casa così tormentata da notizie nel bene e nel male.
Dicci che ci sei.
Anche se magari a te del calcio non importa nulla.