lunedì 22 dicembre 2008

Inter Campus: ci siamo


Fonte: Inter Campus

Uganda

affiliazione: 2008 - supporto alle scuole e all'ambulatorio locali per radunare i bambini con l'attività i calcio e sottoporli alle profilassi contro le malattie dell'acqua inquinata, con il sostegno dell'Inter Club d Kayunga ("Unire")
[ 15 Dicembre 2008 17:01] - Festa di benvenuto per il nuovo programma di Inter Campus Uganda Dal 27 Ottobre al 4 Novembre 2008 si è tenuto il primo corso Inter Campus in Uganda, dopo la visita di check dello scorso Febbraio. I 10 allenatori/educatori della scuola di Naggalama-Mukono hanno partecipato alle lezioni di teoria mattutine ed agli allenamenti pomeridiani con i duecento bambini e bambine che hanno ricevuto l’equipaggiamento sportivo Inter. Alla grande festa di inaugurazione organizzata con i medici e responsabili di CUAMM-medici con l’Africa, nostro partner locale, hanno partecipato le autorità distrettuali e le tv locali e nazionali, oltre ai rappresentanti dell’Inter Club di Kayunga (“Unire” in lingua locale).



sabato 13 dicembre 2008

Rivista INTER FOOTBAL CLUB

Cari soci vorrei segnalarvi nel caso non l'aveste già vista che nel numero di questo mese di INTER FOOTBALL CLUB nelle pagine dedicate ai club hanno pubblicato una foto scattata durante la visita dei coordinatori di INTER CAMPUS in Uganda, è possibile anche vederla nell'anteprima della rivista attraverso il sito www.inter.it.
Saluti e buon week-end a tutti.......
ancora in cima alla classifica!!!!!!!!!!!.....
si vede anche la neve!!!!!!!!!!
FORZA INTER
ERNESTO


venerdì 12 dicembre 2008

12 dicembre: "Ciao Peppino, uno di noi"

Venerdì, 12 Dicembre 2008 00:12:13
[FOTO Venerdì, 12 Dicembre 2008 00:12:13]

MILANO - Ci sono amori che non finiranno mai. E che in certi giorni ricordi solo un po' di più, che sempre.

"Ciao Peppino, uno di noi".

Giuseppe Prisco, nato a Milano il 10 dicembre 1921, di origini napoletane.

Interista dichiarato dal 1929, domenica di un derby (vinto) sul campo di via Goldoni.

I suoi amori: l'Inter, gli Alpini, l'avversario del Milan, l'avversario della Juve.

Ha vinto (a oggi): 11 scudetti, 4 coppe italia, 4 supercoppe italiane, 2 coppe dei campioni, 2 coppe intercontinentali, 3 coppe uefa.

mercoledì 10 dicembre 2008

10 dicembre 1948-2008: diritti umani per tutti

In occasione del sessantesimo anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, mi permetto di pubblicarne la versione integrale.

In occasione del sessantesimo anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, pubblichiamo il testo integrale. I diritti di tutti siano conosciuti, rispettati e difesi da tutti. Qui ed ora.
Movimento Nonviolento

Il 10 dicembre 1948, l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha approvato la DICHIARAZIONE UNIVERSALE DEI DIRITTI UMANI

L'ASSEMBLEA GENERALE

proclama

la presente dichiarazione universale dei diritti umani come ideale comune da raggiungersi da tutti i popoli e da tutte le Nazioni, al fine che ogni individuo ed ogni organo della società, avendo costantemente presente questa Dichiarazione, si sforzi di promuovere, con l'insegnamento e l'educazione, il rispetto di questi diritti e di queste libertà e di garantirne, mediante misure progressive di carattere nazionale e internazionale, l'universale ed effettivo riconoscimento e rispetto tanto fra i popoli degli stessi Stati membri, quanto fra quelli dei territori sottoposti alla loro giurisdizione.

Articolo 1
Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti. Essi sono dotati di ragione e di coscienza e devono agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza.

Articolo 2
Ad ogni individuo spettano tutti i diritti e tutte le libertà enunciate nella presente Dichiarazione, senza distinzione alcuna, per ragioni di razza, di colore, di sesso, di lingua, di religione, di opinione politica o di altro genere, di origine nazionale o ociale, di ricchezza, di nascita o di altra condizione. Nessuna distinzione sarà inoltre stabilita sulla base dello statuto politico, giuridico o internazionale del paese o del territorio cui una persona appartiene, sia indipendente, o sottoposto ad amministrazione fiduciaria o non autonomo, o soggetto a qualsiasi limitazione di sovranità.

Articolo 3
Ogni individuo ha diritto alla vita, alla libertà ed alla sicurezza della propria persona.

Articolo 4
Nessun individuo potrà essere tenuto in stato di schiavitù o di servitù; la schiavitù e la tratta degli schiavi saranno proibite sotto qualsiasi forma.

Articolo 5
Nessun individuo potrà essere sottoposto a tortura o a trattamento o a punizione crudeli, inumani o degradanti.

Articolo 6
Ogni individuo ha diritto, in ogni luogo, al riconoscimento della sua personalità giuridica.

Articolo 7
Tutti sono eguali dinanzi alla legge e hanno diritto, senza alcuna discriminazione, ad una eguale tutela da parte della legge. Tutti hanno diritto ad una eguale tutela contro ogni discriminazione che violi la presente Dichiarazione come contro qualsiasi incitamento a tale discriminazione.

Articolo 8
Ogni individuo ha diritto ad un'effettiva possibilità di ricorso a competenti tribunali contro atti che violino i diritti fondamentali a lui riconosciuti dalla costituzione o dalla legge.

Articolo 9
Nessun individuo potrà essere arbitrariamente arrestato, detenuto o esiliato.

Articolo 10
Ogni individuo ha diritto, in posizione di piena uguaglianza, ad una equa e pubblica udienza davanti ad un tribunale indipendente e imparziale, al fine della determinazione dei suoi diritti e dei suoi doveri, nonché della fondatezza di ogni accusa penale che gli venga rivolta.

Articolo 11
Ogni individuo accusato di un reato è presunto innocente sino a che la sua colpevolezza non sia stata provata legalmente in un pubblico processo nel quale egli abbia avuto tutte le garanzie necessarie per la sua difesa.
Nessun individuo sarà condannato per un comportamento commissivo od omissivo che, al momento in cui sia stato perpetuato, non costituisse reato secondo il diritto interno o secondo il diritto internazionale. Non potrà del pari essere inflitta alcuna pena superiore a quella applicabile al momento in cui il reato sia stato commesso.

Articolo 12
Nessun individuo potrà essere sottoposto ad interferenze arbitrarie nella sua vita privata, nella sua famiglia, nella sua casa, nella sua corrispondenza, né a lesione del suo onore e della sua reputazione. Ogni individuo ha diritto ad essere tutelato dalla legge contro tali interferenze o lesioni.

Articolo 13
Ogni individuo ha diritto alla libertà di movimento e di residenza entro i confini di ogni Stato.
Ogni individuo ha diritto di lasciare qualsiasi paese, incluso il proprio, e di ritornare nel proprio paese.

Articolo 14
Ogni individuo ha il diritto di cercare e di godere in altri paesi asilo dalle persecuzioni. Questo diritto non potrà essere invocato qualora l'individuo sia realmente ricercato per reati non politici o per azioni contrarie ai fini e ai principi delle Nazioni Unite.

Articolo 15
Ogni individuo ha diritto ad una cittadinanza. Nessun individuo potrà essere arbitrariamente privato della sua cittadinanza, né del diritto di mutare cittadinanza.

Articolo 16
Uomini e donne in età adatta hanno il diritto di sposarsi e di fondare una famiglia, senza alcuna limitazione di razza, cittadinanza o religione. Essi hanno eguali diritti riguardo al matrimonio, durante il matrimonio e all'atto del suo scioglimento. Il matrimonio potrà essere concluso soltanto con il libero e pieno consenso dei futuri coniugi. La famiglia è il nucleo naturale e fondamentale della società e ha diritto ad essere protetta dalla società e dallo Stato.

Articolo 17
Ogni individuo ha il diritto ad avere una proprietà sua personale o in comune con altri. Nessun individuo potrà essere arbitrariamente privato della sua proprietà.

Articolo 18
Ogni individuo ha diritto alla libertà di pensiero, di coscienza e di religione; tale diritto include la libertà di cambiare di religione o di credo, e la libertà di manifestare, isolatamente o in comune, e sia in pubblico che in privato, la propria religione o il proprio credo nell'insegnamento, nelle pratiche, nel culto e nell'osservanza dei riti.

Articolo 19
Ogni individuo ha diritto alla libertà di opinione e di espressione incluso il diritto di non essere molestato per la propria opinione e quello di cercare, ricevere e diffondere informazioni e idee attraverso ogni mezzo e senza riguardo a frontiere.

Articolo 20
Ogni individuo ha diritto alla libertà di riunione e di associazione pacifica. Nessuno può essere costretto a far parte di un'associazione.

Articolo 21
Ogni individuo ha diritto di partecipare al governo del proprio paese, sia direttamente, sia attraverso rappresentanti liberamente scelti.
Ogni individuo ha diritto di accedere in condizioni di eguaglianza ai pubblici impieghi del proprio paese. La volontà popolare è il fondamento dell'autorità del governo; tale volontà deve essere espressa attraverso periodiche e veritiere elezioni, effettuate a suffragio universale ed eguale, ed a voto segreto, o secondo una procedura equivalente di libera votazione.

Articolo 22
Ogni individuo, in quanto membro della società, ha diritto alla sicurezza sociale, nonché alla realizzazione attraverso lo sforzo nazionale e la cooperazione internazionale ed in rapporto con l'organizzazione e le risorse di ogni Stato, dei dirittieconomici, sociali e culturali indispensabili alla sua dignità ed al libero sviluppo della sua personalità.

Articolo 23
Ogni individuo ha diritto al lavoro, alla libera scelta dell'impiego, a giuste e soddisfacenti condizioni di lavoro ed alla protezione contro la disoccupazione.Ogni individuo, senza discriminazione, ha diritto ad eguale retribuzione per eguale lavoro. Ogni individuo che lavora ha diritto ad una rimunerazione equa e soddisfacente che assicuri a lui stesso e alla sua famiglia una esistenza conforme alla dignità umana ed integrata, se necessario, da altri mezzi di protezione sociale. Ogni individuo ha diritto di fondare dei sindacati e di aderirvi per la difesa dei propri interessi.

Articolo 24
Ogni individuo ha diritto al riposo ed allo svago, comprendendo in ciò una ragionevole limitazione delle ore di lavoro e ferie periodiche retribuite.

Articolo 25
Ogni individuo ha diritto ad un tenore di vita sufficiente a garantire la salute e il benessere proprio e della sua famiglia, con particolare riguardo all'alimentazione, al vestiario, all'abitazione, e alle cure mediche e ai servizi sociali necessari; ed ha diritto alla sicurezza in caso di disoccupazione, malattia, invalidità, vedovanza, vecchiaia o in altro caso di perdita di mezzi di sussistenza per circostanze indipendenti dalla sua volontà. La maternità e l'infanzia hanno diritto a speciali cure ed assistenza. Tutti i bambini, nati nel matrimonio o fuori di esso, devono godere della stessa protezione sociale.

Articolo 26
Ogni individuo ha diritto all'istruzione. L'istruzione deve essere gratuita almeno per quanto riguarda le classi elementari e fondamentali. L'istruzione elementare deve essere obbligatoria. L'istruzione tecnica e professionale deve essere messa alla portata di tutti e l'istruzione superiore deve essere egualmente accessibile a tutti sulla base del merito. L'istruzione deve essere indirizzata al pieno sviluppo della personalità umana ed al rafforzamento del rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali. Essa deve promuovere la comprensione, la tolleranza, l'amicizia fra tutte le Nazioni, i gruppi razziali e religiosi, e deve favorire l'opera delle Nazioni Unite per il mantenimento della pace.
I genitori hanno diritto di priorità nella scelta del genere di istruzione da impartire ai loro figli.

Articolo 27
Ogni individuo ha diritto di prendere parte liberamente alla vita culturale della comunità, di godere delle arti e di partecipare al progresso scientifico ed ai suoi benefici.Ogni individuo ha diritto alla protezione degli interessi morali e materiali derivanti da ogni produzione scientifica, letteraria e artistica di cui egli sia autore.

Articolo 28
Ogni individuo ha diritto ad un ordine sociale e internazionale nel quale i diritti e le libertà enunciati in questa Dichiarazione possano essere pienamente realizzati.

Articolo 29
1 Ogni individuo ha dei doveri verso la comunità, nella quale soltanto è possibile il libero e pieno sviluppo della sua personalità.Nell'esercizio dei suoi diritti e delle sue libertà, ognuno deve essere sottoposto soltanto a quelle limitazioni che sonostabilite dalla legge per assicurare il riconoscimento e il rispetto dei diritti e delle libertà degli altri e per soddisfare le giuste esigenze della morale, dell'ordine pubblico e del benessere generale in una società democratica. Questi diritti e queste libertà non possono in nessun caso essere esercitati in contrasto con i fini e principi delle Nazioni Unite.

Articolo 30
Nulla nella presente Dichiarazione può essere interpretato nel senso di implicare un diritto di un qualsiasi Stato, gruppo o persona di esercitare un'attività o di compiere un atto mirante alla distruzione di alcuno dei diritti e delle libertà in essa enunciati.

La presente dichiarazione universale dei diritti umani come ideale comune da raggiungersi da tutti i popoli e da tutte le Nazioni, al fine che ogni individuo ed ogni organo della società, avendo costantemente presente questa Dichiarazione, si sforzi di promuovere, con l'insegnamento e l'educazione, il rispetto di questi diritti e di queste libertà e di garantirne, mediante misure progressive di carattere nazionale e internazionale, l'universale ed effettivo riconoscimento e rispetto tanto fra i popoli degli stessi Stati membri, quanto fra quelli dei territori sottoposti alla loro giurisdizione.

martedì 9 dicembre 2008

WERDER BREMA-INTER 2-1

Fonte: InterEmotionalSite

Le parole del tecnico nerazzurro Josè Mourinho al termine di Werder Brema-Inter: "Non saremo sfortunati noi se troveremo una grande d'Europa negli ottavi, sarà sfortuna trovare l'Inter per chi ha vinto il proprio girone, di questo sono convinto. Non piace mai perdere nemmeno quando la qualificazione è certa. Ma questa sconfitta arriva da un'Inter che non era sicuramente la squadra più forte che potessimo schierare. Questo perchè volevo fare riposare alcuni giocatori. È mancata la spinta ed il pressing di Stankovic a centrocampo, ma comunque, Mancini e Quaresma, che hanno caratteristiche differenti, hanno fatto un buon lavoro sacrificandosi molto. Credo che questo sia importante, soprattutto per loro che ora possono giocare con più tranquillità. Dobbiamo dare merito al Brema che ha fatto tutto in maniera perfetta, sicuramente spinto dalla ricerca di un posto in Coppa Uefa. Per esserci qualificati con soli otto punti ci meritiamo una squadra tosta tra le top europee, una di quelle forti, contro le quali le motivazioni non mancheranno. Se avessi cambiato tutta la formazione, non avrei messo in condizione di esprimersi chi entrava. Loro fisicamente erano fortissimi e hanno giocato con attenzione e grande concentrazione, cosa che non avevano fatto nelle gare contro greci e ciprioti. Abbiamo sofferto molto sulle palle inattive e ci hanno messo in difficoltà pressando sempre la nostra linea difensiva. Noi, in questo momento, siamo più a nostro agio con il 4-4-2 che ci permette di esprimere tutta la nostra forza, fisica, mentale e tattica a centrocampo. Il problema nel girone non è questa sconfitta, ma quella in casa con il Panathinaikos e il pareggio esterno con l'Anorthosis, gara che sembrava giocata dai ragazzini di una scolaresca. Con 13 punti sarebbe stato un risultato molto positivo. Così va bene per la qualificazione, ma in Europa dobbiamo dare di più. Non posso dire che questa gara mi abbia dato indicazioni particolari, le note positive sono il nuovo ruolo di Mancini trequartista e Quaresma seconda punta; quelle negative, ovviamente, la sconfitta e l'infortunio di Materazzi che ha riportato una frattura allo zigomo. Per il resto avevamo una formazione che si può dire che non fosse nè carne nè pesce. Ho avuto la tentazione di far giocare tutti i giovani, ma per rispetto della competizione e di noi stessi, ho scelto una via di mezzo. Se alla fine fosse stato un pareggio, non avremmo rubato niente, perchè con Burdisso potevamo cambiare il corso della gara sullo 0-0, ma ripeto non era questa la gara nella quale dovevamo dimostrare di essere una squadra da Champions. Quello di Ibra non è un gol che cambia la nostra storia, ma può dare autostima al giocatore, magari questa rete ci darà un campione con maggiore fiducia in se stesso anche in Europa, in vista degli Ottavi di finale".
Il tabellino della partita »» Classifica e calendario »»

venerdì 5 dicembre 2008

La nostra VITTORIA più bella !

L'Europa plaude Inter Campus: "Una realtà"

Mercoledì, 03 Dicembre 2008
[FOTO Mercoledì, 03 Dicembre 2008 22:21:31]

BRUXELLES - "Una realtà, non un progetto". Questo il commento che ha caratterizzato il successo ottenuto da "Petites Historias das Criancas", il film-documentario di Gabriele Salvatores, Fabio Scamoni e Guido Lazzarini proiettato, oggi nel secondo pomeriggio, al Parlamento Europeo. Oltre 150 invitati, per la maggioranza europarlamentari italiani e stranieri, hanno assistito alla terza 'uscita' della pellicola che racconta, sotto forma di piccola cronaca che diventa grande storia, le attività di Inter Campus nel mondo.

Dopo le serate dedicate a Roma e a Milano, l'iniziativa a Bruxelles, promossa dall'eurodeputato del Prc Vittorio Agnoletto, si è aperta con le parole di Massimo Moratti. "È un grande, grandissimo onore poter condividere con i rappresentanti dell'Europarlamento la nostra esperienza sociale con Inter Campus e il film, bellissimo, che la racconta". "Salvatores è interista - ha aggiunto il presidente nerazzurro -, ma soprattutto ha avuto l'intuizione artistica, mentre per noi, in questi dieci anni, abbiamo fatto una cosa semplice: metterci nei panni degli altri e capire che cosa succede ai bambini in situazione difficili. Il calcio ricco, terribile, certe volte stupido, consente però di fare queste cose e mi piace pensare che, fra dieci anni, questi stessi bambini dei quali viene raccontata una storia, un'esperienza di felicità, possano rivedersi attraverso questo film ed essere ancora più felici".

È la speranza di tutti, quella di Massimo Moratti, e l'obiettivo della realtà Inter Campus è proprio questo: il calcio, in verità, è solo un pretesto perché, come ha spiegato Francesco Toldo, anche lui presente alla proiezione di Bruxelles, "lo scopo non è certo quello di trovare il talento, il possibile nuovo campione; e solo l'Inter poteva sviluppare, con successo, quella che sembrava un'utopia ed è diventata una bellissima verità". Tanti i complimenti raccolti dai registi e dai rappresentanti dell'Inter e di Inter Campus presenti all'Europarlamento: per la qualità, altissima, del film-documentario e per la competenza degli operatori e istruttori che girano il mondo vestiti di nerazzurro per far giocare ed educare i bambini. "Mi ha toccato il cuore - ha spiegato Nelson Rivas, il secondo rappresentante della squadra presente a Bruxelles - perché so che cosa vuol dire essere un bambino in Colombia e so che cosa vuol dire operare in quella realtà, che è la mia realtà: conosco i pregi, conosco i rischi".

"Tutto il calcio deve un grazie, enorme, a Massimo Moratti e all'Inter, non solo per i successi calcistici, ma per la capacità di sviluppare una realtà che, chi ama veramente questo sport, si augura possa essere comun denominatore per tutti": le parole di Walter Gagg della Fifa lasciano il segno, confermano l'appluaso delle istituzioni calcistiche internazionali per Inter Campus. "È un progetto bellissimo, una realtà in continuo movimento - ha sottolineato William Gaillard, portavoce Uefa -. Non è vero che il calcio moderno ha sempre bisogno di soldi per emozionare. All'Inter, nella stagione del suo Centenario, possiamo solo augurare altri 100 anni di grandi successi sul campo e di valori intatti, come quelli che oggi ha presentato a tutti noi".

"Al Parlamento europeo lavoriamo in tanti per cercare soluzioni serene a problematiche sociali differenti e difficili, tante solo le idee e le proposte che vengono valutate e sviluppate, tanti i progetti che abbiamo promosso e che vogliamo promuovere. La felicità è che oggi, attraverso il film dedicato alle attività di Inter Campus, abbiamo visto una realtà, non un progetto".

www.inter.it

mercoledì 3 dicembre 2008

Uganda, la guerra senza fine

Il leader ribelle Kony non si presenta per siglare la pace, il governo si interroga sull'opzione militare

scritto da Matteo Fagotto

Ancora una volta, per l'ennesima volta. Lo scorso fine settimana il leader dei ribelli ugandesi del Lord's Resistance Army, Joseph Kony, non si è presentato alla cerimonia per la firma degli accordi di pace che avrebbero posto fine a 22 anni di guerra tra il gruppo ribelle e l'esercito ugandese, facendo tornare indietro a mani vuote non solo la delegazione governativa, ma anche i notabili Acholi che abitano il nord dell'Uganda, la regione maggiormente devastata dalle violenze negli ultimi anni. Dopo l'ennesimo fallimento, il governo di Kampala si chiede se la prosecuzione delle trattative abbia ancora un senso.

Joseph KonyAnche stavolta, come nelle occasioni precedenti, Kony aveva assicurato, tramite i suoi intermediari, la sua presenza alla cerimonia, in programma nella città sudanese di Juba. Ma alla fine, come le volte precedenti, ha prevalso la paura. Per uscire dal proprio nascondiglio nella foresta congolese, il leader ribelle ha chiesto lo stralcio del mandato di cattura per crimini di guerra e contro l'umanità emesso dalla Corte Penale Internazionale dell'Aja, e che pende sulla sua testa. Nonostante gli accordi raggiunti in questo senso con il governo ugandese, infatti, la Cpi, a suo tempo invitata a investigare sui crimini compiuti dai ribelli proprio da Kampala, non ha finora accettato di bloccare il procedimento giudiziario nei confronti di Kony.

Tutto come prima allora? Non proprio. Stavolta, infatti, sarebbe avvenuto un fatto nuovo: Kony, stando alla sua versione dei fatti, avrebbe ricevuto un sms sul suo telefonino proveniente da un ufficiale dell'esercito ugandese, che lo minacciava di morte anche se avesse siglato la pace con il governo. Una versione a cui Frank Nyakairu, analista del conflitto ugandese, non crede. "I proclami di Kony hanno un solo fine. Far tornare a parlare di lui", spiega a PeaceReporter. "Ogni volta che vede l'attenzione mediatica calare, Kony se ne esce con qualche novità. Ma dubito delle sue reali intenzioni di pace".

Bambini soldato del LraLa visione di Nyakairu non è isolata. Da più parti ormai si levano voci che chiedono di risolvere la questione Kony una volta per tutte, liberando il nord Uganda dal rischio di una nuova guerra. A questo proposito, il governo ha annunciato che consulterà i leader della comunità Acholi per decidere il da farsi. Meglio proseguire con le iniziative di pace, visto che, dopotutto, sugli accordi raggiunti da entrambe le parti manca solo la firma finale, o scegliere la strada della guerra? La seconda opzione è difficilmente praticabile, considerando il fatto che, al momento, gli effettivi del Lra sono sparsi tra le regioni di confine di Uganda, Congo e Sudan, e che le azioni militari sono condotte principalmente al di fuori del territorio ugandese. Lo scorso mese, alcune associazioni locali per i diritti umani avevano denunciato la morte di più di 200 civili in poche settimane per mano dei ribelli. Da nazionale, il Lra è diventato insomma un problema regionale, che richiede la collaborazione degli stati vicini.

lunedì 24 novembre 2008

Reazioni

Ciao MAURO, SONO ESALTATO DALLA VITTORIA DI IERI SERA.......
..........CIAO CIAO
FORZA INTER
Ernesto

lunedì 17 novembre 2008

COMANDA L'INTER - A PALERMO DUE GOL DI IBRAHIMOVIC

Fonte: Inter Emotional Site

L'Inter vince 2-0 a Palermo e rimane sola in vetta alla classifica di Serie A raggiungendo quota 27 punti. Le reti del successo nerazzurro al "Renzo Barbera" portano entrambe la firma di uno strepitoso ed incontenibile Zlatan Ibrahimovic. Dopo un primo tempo equilibrato e con poche occasioni, nella ripresa l'attaccante svedese è salito in cattedra e, dopo trenta secondi con un gran tiro da fuori area ed al 17' con una bomba su punizione, ha piegato la resistenza dei rosanero di Ballardini. Le parole dell'allenatore dell'Inter Josè Mourinho a fine partita: "Nel primo tempo non abbiamo giocato come volevamo ma, allo stesso tempo, il Palermo, durante tutta la prima frazione ci ha impegnato molto e noi abbiamo risposto solo con un'azione individuale di Ibrahimovic. Loro sono una squadra con uno spirito fantastico e hanno tifosi straordinari che non fanno mai mancare il loro sostegno. Abbiamo fatto bene a centrocampo, ci siamo mossi correttamente. Nello spogliatoio ci siamo detti: questa partita si può vincere e nel secondo tempo abbiamo avuto per larghi tratti l'iniziativa. Il centrocampo era molto vicino agli attaccanti. Siamo migliorati e loro hanno sofferto il contraccolpo dei due gol. Sono soddisfatto di Muntari, che non giocava nella sua posizione, ma oggi ha fatto un grande lavoro difensivo limitando tantissimo Liverani, che è un giocatore importante per gli schemi di gioco del Palermo. Questi sono altri tre punti importanti, perchè fino ad ora abbiamo avuto dodici partite, cinque in casa e sette fuori, tutte difficili. Abbiamo offerto una prova davvero convincente. Ora siamo davanti e possiamo stare tranquilli per qualche giorno. È importante per noi. Domani tutti potranno vincere, ma noi saremo sempre in testa. L'assenza di Cordoba contro la Juve? Era diffidato e non doveva giocare? Ovvio, mi dispiace per la sua assenza, ma io ho bisogno di avere tutti i giocatori a disposizione in ogni partita. Questa non era una gara meno importante della prossima. Lui doveva giocare anche se diffidato. Ora abbiamo Burdisso e Materazzi. Non credo che Marco andrà in nazionale. Burdisso invece sì, ma spero che possa tornare senza problemi. Inoltre, voglio fare gli auguri a Samuel che oggi ha avuto il terzo figlio. Temo molto il mercoledì delle nazionali perchè è un giorno di grande pressione. Ora aspetto gli sms dell'ufficio stampa per avere notizie sulle condizioni dei miei giocatori. Obinna arriverà venerdì sera dalla Colombia. Quaresma lavorerà con noi tutta la settimana ed è più probabile che sarà in campo nella prossima gara. Ibrahimovic? Lui fa solo gol incredibili, mai brutti. Ora io voglio che lui inizi a segnare anche gol 'brutti'. Il Pallone d'Oro? A volte non basta essere il migliore per vincerlo, ci vuole anche una buona campagna elettorale. Speriamo che il calcio italiano la faccia bene: intanto lui deve continuare a giocare così sino al termine della stagione. La gara con la Juve? A novembre non possono essere decisivi gli scontri diretti, ma sarà una partita bella da giocare perchè è una grande sfida."
Il tabellino della partita »» Classifica e calendario »»
I CAMPIONI DELL'ITALIA SIAMO NOI

mercoledì 12 novembre 2008

INTERVISTA IL GIOVANE CALCIATORE AFRICANO INGAGGIATO DAL MONZA BRIANZA RACCONTA LE SUE BATTAGLIE PER EMERGERE DAL SENEGAL GOL A RITMO DI SAMB...A SEMB

Fonte: www.associazioni.eu

11/11/08

Monza Ha dovuto attendere circa quattro mesi ma alla fine il Tribunale di Treviglio gli ha dato ragione. Una regola della Lega italiana calcio professionistico (ex Lega professionisti Serie C), che prevedeva forti limitazioni all'utilizzo in terza e quarta serie di giocatori extracomunitari è stata ritenuta discriminatoria dai giudici e pertanto l'«Associazione calcio Monza Brianza 1912» ha potuto finalmente tesserare Amadou Samb (nellafoto), senegalese di Thies, dove è nato il 22 aprile 1988. La storia di questo ragazzo di colore, unico straniero nell'attuale «rosa» biancorossa impegnata nel campionato di Prima Divisione (ex Serie C1) e nella Coppa Italia Lega Pro, sta assumendo i contorni di una favola. Cresciuto in una scuola «dove per giocare a calcio bisogna andar bene nello studio», sottolinea Amadou, a 16 anni ha esordito nella massima serie senegalese con la maglia della Css. Il suo ruolo? Attaccante, dunque principalmente fare gol. «In 5 partite ho segnato 3 reti guadagnandomi la convocazione in Nazionale Under 16 e giocando nella Coppa d'Africa di categoria - ha raccontato - L'anno dopo ne ho segnati 7 od 8». Quindi il suo sogno «di diventare come Ronaldo e giocare nel Real Madrid» è momentaneamente svanito per lasciare il posto alla dura realtà di trovare di che sfamare la madre e le due sorelline (pochi mesi fa è nato anche un fratellino). Suo padre, per lo stesso motivo, era già emigrato in Italia nel 1986, dove aveva trovato lavoro come camionista nella Bergamasca. «Papà, che vive a Martinengo, mi ha aiutato e così un'azienda che lavora il legno a Ghisalba mi ha assunto come operaio». Amadou non ha però voluto abbandonare il calcio e si è presentato dai dirigenti del Forza e Costanza, la squadra del suo paese, militante in Promozione. «Dopo mezza stagione di attesa di veder regolarizzata la mia posizione, sono riuscito a disputare 14 partite realizzando 10 gol, che hanno salvato la squadra dalla retrocessione. L'anno dopo ne ho giocate 27 segnando 21 gol, contribuendo alla promozione in Eccellenza». I dirigenti del Monza, di casa in quella zona, lo hanno notato e gli hanno proposto, sperando di appigliarsi a qualche cavillo regolamentare, di salire di quattro categorie. «Purtroppo la Lega Pro ha respinto il mio tesseramento, ma mio padre ha deciso di intraprendere un'azione legale. In attesa del giudizio il Monza mi ha permesso di andare in ritiro col resto della squadra, di allenarmi a Monzello, di giocare le amichevoli. Ho cercato di applicarmi al massimo, di concentrarmi, ma a volte non è stato facile. Quando ho esordito in Coppa Italia a Sesto San Giovanni ero felice e anche carico perchè volevo dimostrare a chi non credeva nelle mie possibilità che i gol segnati nelle amichevoli non erano casuali. È stato un piacere siglare una doppietta per il Monza. Sogno di salire subito in Serie B e di diventare titolare, perchè significherebbe che segno molti gol». E per il futuro più lontano? «Di tornare a vestire la maglia del Senegal (ma una volta ottenuto il passaporto italiano prenderei anche in considerazione di indossare quella dell'Italia) e di somigliare sempre più a Ibrahimovic. A livello tecnico e agonistico sono a buon punto, ma ho ancora tanto da imparare sul piano tattico».

www.giornaledimonza.it

mercoledì 5 novembre 2008

Pazza Inter? No, PAZZO BURDISSO!

Fonte: Io sono Interista

Anorthosis F. 3 - Inter 3

Partita difficile da commentare.

L'Inter segna 7 reti. Ma la partita finisce in pareggio, esattamente 3-3.
Magia del calcio? No signori.
Su due dei tre gol della squadra cipriota c'è lo zampino del nostro caro Burdisso, stasera in serata assolutamente negativa.
Per non parlare del secondo gol, arrivato per un rimpallo quasi esilarante.

Mou rimette in campo la squadra di Reggio, con alcune novità, quali il ritorno di Cambiasso e Materazzi, con Burdisso che rientra al centro della difesa.

Il match inizia nel migliore dei modi. Dopo 5 minuti segna Balotelli, che mette in rete la respinta del portiere dell'Anorthosis, che para un calcio di punizione fantastico di Zlatan Ibrahimovic.
La partita va avanti egregiamente, con l'Inter che attacca (e sbaglia), e l'Anorthosis che non riesce a reagire.
Ma ecco il primo errore: minuto 31, lancio dalla difesa cipriota, Julio Cesar esce e chiama la palla (come mostrato dalle tv), Burdisso lo anticipa di testa e serve un assist perfetto all'attaccante francese, che mette in rete.
L'Inter reagisce, e ritorna in vantaggio. Materazzi, su calcio d'angolo di Balotelli, mette dentro di testa.
Sembra andare tutto per il meglio, ma ecco che pure la sfortuna ci si mette. Minuto 46, su calcio d'angolo Cambiasso tenta di spazzare di testa, ma un rimpallo maldestro lo punisce. La palla tocca l'attaccante dell'Anorthosis, ed ecco di nuovo pareggio.

Il secondo tempo ricomincia con un altro erroraccio del solito Burdisso, che tenta di anticipare Frousos. Ma purtroppo il pallone rimane al cipriota, che mette dentro il 3-2.
L'Inter incomincia la sua rincorsa. Mourinho cambia 3 giocatori, inserendo Cruz.
All'80' ecco che l'argentino ritorna ad essere decisivo. Balotelli da calcio di punizione, cross perfetto per la testa di Cruz, che mette la palla in rete.
Ci sarebbe pure il tempo per il 4-3 di Cambiasso, che segna di sinistro, ma ne il guardalinee, ne l'arbitro vedono che il pallone varca effettivamente la porta (come già dimostrato in vari network televisivi).

Anorthosis Famagusta player of Iraqi origin Hawar Taher (C) tries to score as Inter Milan's captain Javier Zanetti (L) and goalkeeper Julio Cesar block him during their Champions League Group B football match in the Cypriot capital Nicosia _n November 4, 2008. Anorthosis, the first club from Cyprus to play in the group stages of the competition, are lying second in the table behind leaders Inter _n four points. From Getty Images by AFP/Getty Images.

Come già detto, difficile commentare una partita così strana, con l'Inter che si fa male da sola in 3 occasioni.
Purtroppo dispiace andare contro un singolo giocatore, ma Burdisso è stato assolutamente fattore determinante di questo pareggio, che senza errori rilevanti, poteva finire tranquillamente in goleada per in neroazzurri.
Unica colpa imputabile all'allenatore, quella di aver puntato su di lui, anche se sinceramente nessuno si poteva aspettare uno scatafascio simile.
E' quindi tempo per il difensore argentino di riflettere sugli errori, e forse qualche turno di riposo non gli farebbe male.

lunedì 3 novembre 2008

AL'ULTIMO RESPIRO

REGGINA - INTER 2 - 3

9' MAICON - 24' VIEIRA - 34' Cozza - 53' Brienza - 91' CORDOBA

Sono appena tornato a casa. Esausto fisicamente e psicologicamente. E' stato un sabato molto intenso ma bellissimo. Dopo il doppio vantaggio sembrava una passeggiata e invece è stata una grande sofferenza fino all'ultimo secondo. Poi è arrivato il gol di Cordoba a salvarci. Questa Inter lascia molto a desiderare.
A domani per dettagli e commenti sulla trasferta.
FORZA INTER

lunedì 20 ottobre 2008

Foto serata Wivi l'Inter

Ecco alcune foto della serata Wivi l'Inter a Como a cui una delegazione del club a partecipato ospite dell'INTER CLUB COMO.

lunedì 13 ottobre 2008

Giovane senegalese insultato durante la partita

Fonte: Osservatorio sul razzismo in Italia

SE LA SONO presa con lui perché è senegalese, gli hanno gridato «sporco negro, torna in Africa» al termine di una partita di calcio fra ragazzi. Cisse’ Cheikh Beacaye ha 19 anni, da quattro vive con la famiglia a Merone e milita nella categoria juniores al fianco dei compagni dell’Atletico Erba. È stato vittima di quegli insulti razzisti. La rabbia si è scatenata al termine della partita con il Novedrate al centro sportivo Lambrone di Erba, conclusasi con la vittoria degli ospiti. È bastata una provocazione del ragazzo per far scattare la reazione di alcuni giocatori della squadra avversaria.

«ERO SCOSSO, nervoso per quegli insulti - racconta il ragazzo che fa l’operaio in un’azienda del Lecchese e nel dopolavoro frequenta l’Istituto Romagnosi di Erba -. È la prima volta che mi capita e mi ha fatto molto male. Sono abituato agli scherzi, a scuola, al lavoro e con gli amici, ma in quel caso si tratta di odio. Succede spesso anche durante le partite di andare un po’ pesanti con le parole, ma poi la cosa finisce lì. Questa volta invece è andata in un altro modo. Mi hanno detto: "vai a mangiare le banane". Mi sono sentito offeso. Sinceramente sto pensando anche di smettere di giocare perché non voglio più sentire altre parole del genere». L’arbitro ha annotato tutto, ha riferito al giudice sportivo e in questi giorni è arrivata la sanzione: cinque giornate al giocatore che ha offeso il 19enne senegalese e cinquecento euro di multa alla società di Novedrate per «cori razzisti».

fonte: Il Giorno

mercoledì 8 ottobre 2008

Inter Club: Wivi l'Inter riparte da Como

Fonte: Inter.it

COMO - Le iniziative dedicate dalla Società al popolo nerazzurro dei club non possono gioco forza sempre coincidere con una gara di campionato in trasferta della squadra. È il caso, ad esempio, dei tifosi interisti della provincia di Como che mercoledì 15 ottobre p.v. si ritroveranno per una splendida serata di festa e solidarietà. Tutto questo sarà "Wivi l'Inter", evento organizzato dal Centro Coordinamento Inter Club con il supporto organizzativo del coordinatore di zona Moris Galli presso "Il Birrificio" in via Pasquale Paoli, 3 a Como a partire dalle ore 19.30.
Roberto Scarpini al microfono e poi, via via, tanti ospiti, compresi due giocatori della rosa a disposizione di Josè Mourinho, per vivere tutti insieme un momento di grande passione nerazzurra. ll tutto senza dimenticare la solidarietà: sarà infatti organizzata una raccolta di fondi attraverso una lotteria benefica, il cui ricavato sarà devoluto in favore della Cooperativa Sociale "Il Mosaico" di Bulgarograsso (Co), il, cui impegno è rivolto all'integrazione sociale, all'emancipazione e alla riabilitazione di persone disabili e svantaggiate con momenti di sostegno e supporto per le loro famiglie.

Per ulteriori informazioni: Moris Galli 347-3671379

lunedì 6 ottobre 2008

Rieccomi

Ciao a tutti purtroppo ho fatto un lungo periodo di assenza da questo blog. Spero mi perdoniate.
Eccovi i video delle ultime partite.
Mauro










martedì 16 settembre 2008

Inter – Catania 2-1

Fonte: Orgoglio Nerazzurro

Mourinho sorprende tutti e rinuncia al suo modulo preferito schierando una formazione molto offensiva; a eccezione di Julio Cesar, Maicon, Materazzi, Burdisso e Maxwell, dal centrocampo in avanti ci sono grandi novità: Muntari e il rientrante Vieira in linea mediana, Figo e Quaresma al debutto ufficiale in maglia nerazzurra sulle fasce, Balotelli e Ibrahimovic come punte.
L’Inter si presenta dunque come una squadra a trazione nettamente anteriore (leggendo la formazione il mio dubbio spontaneo è stato: ma non saremo troppo scoperti per il loro contropiede?).
Dall’altra parte scende in campo una squadra senza troppe pretese allenata da un vero mito: Walter Zenga, 22 anni di storia nerazzurra, (forse) il miglior portiere dell’Inter di tutti i tempi; per lui onore e gloria, tributi dalla Nord (con cori e striscioni), maglia ad honorem consegnata nel pre-partita da capitan Zanetti, emozione per tutti i tifosi e per lui prima, dopo e forse anche durante l’incontro.
Fin dal primo minuto occasioni a non finire per tutti, un Catania messo alle corde nella propria area, e al limite fino alla trequarti viene praticamente schiacciato; peccato che i nerazzurri manchino di precisione sotto porta, forse quello di cui si avverte l’assenza è un vero centravanti e considerando i numerosi cross (Quaresma, Figo, Mancini, Maicon, Balotelli,…), Ibrahimovic rimane un fenomeno, ma certo non un vero uomo d’area come avrebbe potuto essere ad esempio Cruz.
Alla prima azione nella nostra metà campo il Catania passa in vantaggio, siamo al minuto 43° e un cross dalla sinistra di Tedesco finisce sulla testa di Plasmati anticipando Muntari.

Fortuna per l’Inter passa un minuto ed è 1-1: ripreso subito il ritmo e l’attacco a testa bassa, su cross da destra di Quaresma il pallone viene deviato da un difensore e si insacca alle spalle dell’incolpevole portiere… regolamento alla mano (un tiro indirizzato verso la porta avversaria se deviato viene attribuito all’autore del tiro stesso) la rete viene attribuita al portoghese che esordisce così con una rete.
Primo tempo che termina in parità con l’Inter in dieci per l’espulsione di Muntari autore di un fallo di reazione su Tedesco (dopo aver subito fallo a centrocampo, divincolandosi molla una piccola manata al catanese che platealmente vola accentuando palesemente la caduta e l’accaduto).
Pronti via ed è subito 2-1 (47’): lunga rimessa laterale di Maicon, testa all’indietro di Terlizzi che indirizza il pallone verso la propria porta, palo, e palla che il portiere ricaccia fuori dopo aver varcato la linea di porta….. ottimo il guardalinee ben posizionato a decretare la rete.
Il resto della partita prosegue con l’Inter sempre pericolosa, ben guardinga a stoppare sul nascere le prove d’attacco del Catania e pronta a ripartire, peccato solo che gli attaccanti nerazzurri sprechino in maniera indecente le occasioni capitategli.
Parlando dei singoli, su tutti uno stratosferico Maicon (dicevano non avrebbe dovuto giocare essendo rientrato il giorno prima dal Brasile dove ha disputato due incontri con la nazionale carioca valide per le qualificazioni al Mondiale 2010), un superbo Materazzi con anticipi puliti e ottima intercettazione di tutte le palle alte, un Vieira con tanta sostanza per 90 minuti (nessuno si aspettava potesse giocare l’intero incontro), Quaresma gol a parte (non suo) giocate di classe e splendidi cross nella gara d’esordio (comunque sarà da valutare alla distanza), Mancini con 12 minuti di fuoco e splendide giocate di alta classe come ai tempi della Roma, dribbling e scatti quasi imprendibili (speriamo non abbia solo un’autonomia di 10/15 minuti!).
Negative invece le prove di Balotelli poco incisivo e poco in evidenza e Ibrahimovic, tanto immenso nelle giocate quanto scandaloso nelle occasioni sprecate a tu per tu con il portiere avversario.
Un’ultima annotazione vale la pena spenderla per Figo, solo un tempo (l’espulsione di Muntari giustamente sballa gli equilibri, e per ristabilirli Mourinho ricorre a Zanetti), ma finalmente qualcosa più delle ultime esibizioni, cross, tiri dribbling quasi degni del suo nome, speriamo prosegua così (forse la presenza in squadra di Mancini e Quaresma entrambi nel suo stesso ruolo, gli hanno dato un po’ più di stimoli).

INTER-CATANIA 2-1

Marcatori: 42' Plasmati, 43' Quaresma, 47' Terlizzi (aut).

Inter: 12 Julio Cesar; 13 Maicon, 16 Burdisso, 23 Materazzi, 6 Maxwell; 77 Quaresma (34'st 33 Mancini), 20 Muntari, 14 Vieira, 7 Figo (45'st 4 Zanetti); 8 Ibrahimovic, 45 Balotelli (22'st 19 Cambiasso).
A disposizione: 1 Toldo, 2 Cordoba, 9 Cruz, 10 Adriano.
Allenatore: José Mourinho.

Catania: 1 Bizzarri; 21 Silvestri, 23 Terlizzi, 6 Stovini, 4 Silvestre; 27 Biagianti, 8 Ledesma, 19 Tedesco (29'st 20 Antenucci); 25 Martinez (17'st 10 Dica), 16 Plasmati (17'st 9 Paolucci), 7 Mascara.
A disposizione: 12 Kosicky, 2 Sardo, 3 Sabato, 17 Baiocco.
Allenatore: Walter Zenga.

Ammoniti: Vieria, Maicon; Ledesma, Biagianti, Tedesco, Dica, Paolucci.

Espulsi: Muntari

Arbitro: Antonio Damato (Barletta).

martedì 9 settembre 2008

A Mancini il trofeo Maestrelli "L'Inter? E' ancora più forte"

Fonte: Gazzetta.it

All'ex allenatore dei nerazzurri è stato assegnato il premio come miglior tecnico della stagione
scorsa. "I giocatori? Effettivamente è anche merito loro - ha detto - Il futuro? Sono in attesa di qualcosa"

Roberto Mancini, fino allo scorso maggio sulla panchina dell'Inter. LaPresse
Roberto Mancini, fino allo scorso maggio sulla panchina dell'Inter. LaPresse

MILANO, 8 settembre 2008 - Roberto Mancini ha ritirato questa sera a Viareggio il 29° Trofeo Tommaso Maestrelli, che gli è stato assegnato come miglior allenatore della serie A nella stagione 2008. "È un premio che mi fa molto piacere perchè intitolato prima ad una grande persona, poi ad un grande allenatore quale è stato Tommaso Maestrelli" ha detto l'ex allenatore dell'Inter, che è lontano dalle scene calcistiche dal giorno del suo turbolento esonero dopo la vittoria del campionato.
GRATITUDINE - Ai giornalisti che gli chiedevano a chi volesse dedicare il premio e, se tra questi ci fossero i giocatori dell'Inter, Mancini ha risposto: "Effettivamente il merito è anche loro. Se stasera sono qui è perchè hanno contribuito a farmi essere il prescelto dagli organizzatori". Una risposta che, sotto la cortesia, lascia intendere qualche screzio all'interno dello spogliatoio nerazzurro l'anno scorso. Sorride ma non risponde, l'ex campione di Samp e Lazio, quando gli chiedono se abbia nostalgia della panchina nerazzurra, poi si lascia andare su Balotelli, il giovane che lui ha lanciato lo scorso anno in Serie A, convocato in maglia azzurra con l'Under 21 di Casiraghi, "Mi fa ovviamente piacere" spiega "anche perchè è un ragazzo che ha qualità e ampi margini di miglioramento".
SLA - Il discorso poi si sposta sulla malattia del suo ex collega Stefano Borgonovo, colpito dalla Sla, ma il tecnico non sembra convinto che sia colpa del calcio: "la denuncia di Stefano ha coinvolto effettivamente il mondo del calcio, però non sono così certo che solo questo sia l'aspetto su cui riflettere. Credo che purtroppo non si possa dire con certezza che solo il mondo dello sport, e del calcio in particolare, abbia questa responsabilità. La cosa più importante per me è che Stefano possa guarire al più presto".
FUTURO - Mancini ha vinto il premio come miglior allenatore del 2008 ma oggi è un disoccupato. "Sono in attesa di qualcosa" confessa "Però non c'è niente all'orizzonte". Ai giornalisti che insistevano si è sottratto: "Adesso vi ringrazio, è tardi, devo ritirare il premio Maestrelli". Infine qualche pronostico sul torneo appena iniziato: "L'Inter era già forte. Ora lo è ancor di più quindi è senz'altro tra le favorite per lo scudetto. Dietro vedo Milan e Juve. Ma faranno bene Fiorentina, Roma e Napoli".

lunedì 8 settembre 2008

Prima giornata

Fonte: RealSoccer

Guarda le immagini del pareggio di Marassi, esordio su una panchina italiana di Josè Mourinho. In gol Ibrahimovic e Delvecchio.

sabato 6 settembre 2008

Amichevole, Locarno- Inter 2- 2

Fonte: Ansa


Quaresma guida la rimonta nerazzurra, gol di Cordoba e Cruz (ANSA)-MILANO, 5 SET- Esordio e buona prova di Ricardo Quaresma che evita all'Inter una brutta figura sul campo allagato del Locarno, squadra della serie B svizzera. Sotto di due gol a meta' della ripresa, la squadra di Mourinho ringrazia il portoghese che, con il suo colpo di esterno destro, prima mette sulla testa di Cordoba un pallone solo da spingere in rete e poi provoca il rigore siglato da Cruz. L'Inter ha ritrovato i suoi infortunati di lungo corso, Samuel e Cordoba, oltre a Materazzi, Dacourt e Vieira.

mercoledì 27 agosto 2008

ASSEMBLEA ANNUALE

E' ufficialmente indetta l’Assemblea annuale dell’ Inter Club Kayunga per il giorno 8 settembre 2008 alle ore 20.45 c/o il Bar La Fermata di piazza Camerlata.


Invito caldamente tutti a partecipare, essendo anche un momento di conoscenza e scambio di opinioni.


Un caro saluto.


Il Presidente

Italo Nessi

Settimana d'Azione FARE: ignorare il razzismo equivale ad accettarlo

Si terrà dal 16 al 28 ottobre 2008 l'ottava edizione della Settimana d'Azione FARE (Football Against Racism in Europe), l'evento sportivo che vuole promuovere l'integrazione e la mondialità attraverso la pratica di uno degli sport più amati, ovvero il calcio.
All'edizione passata hanno aderito più di ottocento gruppi di 38 Paesi, con iniziative volte a lanciare messaggi contro la discriminazione e l'intolleranza.
Alla settimana di mobilitazione possono partecipare tutte le tifoserie, i club calcistici, le scuole di calcio giovanili, ad esempio proponendo striscioni, volantini, organizzando nella propria città tornei multietnici, incontri e dibattiti sull'integrazione, adottare magliette con slogan antirazzisti.
Per permettere la realizzazione delle diverse iniziative, FARE concede piccoli contributi (non superiori ai 400 euro) alle realtà sportive locali o regionali: la richiesta di finanziamento deve essere inoltrata entro l'8 settembre compilando il modulo scaricabile dal sito www.FArenet.org

martedì 26 agosto 2008

Antipatico ma geniale Mourinho divide l'Italia

Fonte: La Gazzetta on line

Decine di migliaia di voti nel sondaggio del nostro sito che vi chiede di inquadrare la personalità del tecnico portoghese. Quasi identiche le percentuali di chi lo disapprova e di chi lo stima


Josè Mourinho sorride: gli interisti lo amano già. Afp
Josè Mourinho sorride: gli interisti lo amano già. Afp

MILANO, 26 agosto 2008 - Tutto si può dire di Josè Mourinho, meno che non sia un personaggio che fa discutere. Sono passati quasi tre mesi da quel 3 giugno in cui "Special One" si presentò al pubblico italiano alla Pinetina sfoggiando un italiano già invidiabile. Da allora ha già dato una chiara fisionomia all'Inter, ha punzecchiato cugini e rivali, ha attirato su di sè le invidie con cui un uomo di successo deve inevitabilmente convivere.
MILLE VOLTI - I nostri lettori, sollecitati dal sondaggio che trovate in homepage e che in poche ore ha già coinvolto oltre 70.000 tifosi, si sono divisi sulla spiccata personalità del tecnico portoghese: per ora vince di misura chi lo considera antipatico, ma l'aggettivo geniale è staccato di pochi voti. Vanno forte anche i partiti di chi lo definisce provocatore, furbo e competente. In netta minoranza chi pensa che il successore di Roberto Mancini sia simpatico, umano e soptrattutto diplomatico. In generale si nota che la percentuale di chi lo valuta negativamente sia quasi equivalente a quella di chi lo stima. Ma la classifica è più che mai provvisoria: si potrà infatti votare fino a stasera.

lunedì 25 agosto 2008

Che sia un buon inizio!

Inizia bene la stagione dell'Inter con la vittoria della supercoppa superando ai rigori la Roma.
Naturalmente chi poteva segnar eil rigore decisivo se non il nostro capitano...
Eccovi quindi un mini video dei festeggiamenti dopo partita

mercoledì 20 agosto 2008

Uganda, il ritorno di Joseph Kony

Fonte: Peacereporter

Uganda - 20.8.2008

Il leader ribelle si dice pronto a firmare gli accordi di pace. Finzione o realtà?

scritto per Peacereporter da Matteo Fagotto

Dopo un silenzio durato quattro mesi, il leader ribelle ugandese Joseph Kony torna alla ribalta. Con una telefonata all'inviato speciale dell'Onu per il nord Uganda, Joaquim Chissano, il capo dei ribelli del Lord's Resistance Army avrebbe espresso la volontà di tornare al tavolo delle trattative, abbandonato lo scorso aprile, e di apporre la propria firma sugli accordi di pace con il governo ugandese. Le intenzioni di Kony sono genuine o il capo ribelle sta solo provando a guadagnare tempo?
Joseph KonyL'annuncio di Chissano ha colto di sorpresa i mediatori internazionali, che disperavano di porre fine a un conflitto che dura da 22 anni e che ha provocato decine di migliaia di morti. Era stato proprio Kony a far fallire le ultime trattative lo scorso aprile, non presentandosi alla cerimonia per la firma su un accordo di pace costato un anno intero di colloqui. Colpa del mandato di cattura per crimini di guerra e contro l'umanità spiccato nei suoi confronti dalla Corte Penale Internazionale, su richiesta dello stesso governo ugandese, nel 2005. Kony chiede che il mandato venga stralciato prima di firmare gli accordi. Una posizione che la Cpi finora non ha accettato, nonostante i vertici del Lra abbiano raggiunto con il governo ugandese un accordo di massima per essere giudicati in patria.
L'uscita allo scoperto di Kony, che avrebbe dichiarato a Chissano di essere disposto a firmare la pace entro due settimane, è ancora più sorprendente visto che, a livello politico e giudiziario, non ci sono novità. Proprio per questo l'atteggiamento del leader ribelle insospettisce Frank Nyakairu, uno dei maggiori conoscitori e analisti del conflitto ugandese. "Periodicamente Kony viene fuori con queste uscite: per rompere l'isolamento e la pressione su di lui, rilascia dichiarazioni concilianti", riferisce a PeaceReporter. "Penso che voglia solo guadagnare tempo, rimanendo nei suoi nascondigli nella foresta e tentando di sopravvivere. ". La storia non depone a favore di Kony e del Lra, autori di clamorosi voltafaccia e responsabili del fallimento di numerose iniziative di pace.
Joaquim ChissanoLa buona notizia è che, malgrado Kony, il nord Uganda si sta riprendendo da un conflitto che aveva costretto l'80 percento dei civili della zona a rifugiarsi nei campi per sfollati. Il Lra, ridotto secondo alcune fonti a poche centinaia di uomini sparsi nelle zone di confine tra Repubblica Centrafricana, Congo e Sudan in attesa di essere disarmati, non costituisce più un reale pericolo. Ciononostante le autorità ugandesi non si fidano di Kony, e recentemente le Forze Armate hanno fatto sapere di essere pronte a riprendere le operazioni militari. Proprio la paura di finire nuovamente sotto il tiro dei cannoni ugandesi potrebbe aver spinto Kony a rimescolare le carte.