martedì 22 dicembre 2009

FINE ANNO

Fonte: FC Inter News di Fabio Costantino

Numeri di fine anno: rispetto alla 17esima giornata dello scorso campionato, l'Inter ha 3 punti in meno (39 vs. 42), ma la squadra di Mourinho può festeggiare un vantaggio superiore sulla seconda (+8 vs. +7), complice anche il rinvio di Fiorentina-Milan. Inoltre, quest'anno solare si è chiuso, per i nerazzurri, senza un k.o. a San Siro, cosa che non accadeva dal 2001, quando a compiere l'impresa fu la Roma. Milito festeggia il titolo di capocannoniere dell'anno solare, a quota 22 (Pazzini, secondo, si è fermato a 19): 12 reti con il Genoa, 10 con l'Inter.

lunedì 21 dicembre 2009

REGALO DI NATALE FIRMATO ETO'O


Fonte: Inter Emotional Site

L'Inter chiude un fantastico 2009 per i colori nerazzurri regalando ai propri tifosi una bella e importante vittoria contro la Lazio nel posticipo della 17ª giornata. 1-0 il risultato finale della sfida di San Siro, che si è disputata in un clima polare con il termometro di parecchi gradi sotto lo zero. Il gol decisivo è stato segnato al 14' dall'attaccante camerunense Samuel Eto'o, che ha così marcato il suo ottavo centro in campionato. Grazie a questo successo, i nerazzurri si mantengono saldamente in vetta al campionato raggiungendo quota 39 punti in classifica. Le parole di Josè Mourinho: "Sono soddisfatto della mia squadra e dei miei giocatori. L'Inter ha segnato, ha avuto l'opportunità di finire la gara, abbiamo controllato bene. Ho sentito parlare delle difficoltà che ha avuto la Lazio e che non sono un mio problema, ciò che interessa me è che la mia squadra abbia controllato l'avversario per 90', abbia segnato quando doveva segnare e abbia chiuso la gara. Quella di stasera è stata una vittoria pesantissima, sono 3 punti veramente importanti in una giornata nella quale la Juve non ne ha fatto nessuno e il Milan giocherà contro la Fiorentina, ma lo farà sapendo che l'Inter in questa giornata ha conquistato i 3 punti. Muntari? Nel ruolo di terzino è terzino offensivo non difensivo, la Lazio giocava solo con Rocchi in attacco e con 3 difensori, Muntari e Maicon non avrebbero avuto tanti problemi e con il possesso palla il ghanese è migliore degli altri, ha capacità di cross e visione di gioco per attaccare, ci era riuscito già con il Livorno che giocava con soli 3 difensori sulla fascia. È un peccato che si sia infortunato. Vieira? Con il suo stile di gioco fatto di tanti tocchi ha fatto molto bene, la squadra ha giocato un calcio di grande controllo. Stankovic e Motta erano diffidati e non ci saranno nella prima gara del 2010, tutti e due hanno rimediato due ammonizioni inutili, magari neanche Muntari potrà giocare, ma avremo Cambiasso, Krhin e anche Zanetti può giocare in quella zona. Mercato per Vieira? Non esiste, Patrick sarà con noi. Lo schieramento a centrocampo nelle ultime partite? La squadra è molto adatta a questo tipo di situazioni, Motta, Vieira e Cambiasso non sono centrocampisti di velocità, ma di grande intelligenza di gioco e la squadra si sente molto confortata con questo sistema. Abbiamo sempre la possibilità di giocare con Mario e con tre giocatori davanti, aspettiamo Quaresma a gennaio sperando che possa essere il gran colpo di marcato, ma che lo possa essere per l'Inter. Così stiamo bene, abbiamo 9 punti di vantaggio sulla Juventus e 8 sul Milan. È un buon momento per trascorrere una settimana tranquilla e tornare poi a pensare al campionato e alle due gare contro una bellissima squadra contro il Chelsea. Se c'è ancora una squadra che può puntare allo scudetto? Certo, Milan, Juventus, ma anche la Roma che era lontana, ma adesso ha ridotto il suo distacco e si sta dimostrando una squadra molto concreta. Adesso se si guarda il calendario, si potrebbe dire che alla ripresa l'Inter avrà di fronte a sé tre partite molto facili da disputare contro Chievo, Siena e Bari, ma non è affatto così. Oggi è stato un grande sforzo per un grande risultato, si tratta di punti decisivi. Andare in vacanza con una vittoria e un importante vantaggio in classifica è bello. La Juventus è più lontana di quello che ci si poteva aspettare, ma il campionato è ancora lungo, non possiamo dormire, dobbiamo continuare a vincere. Mercato? Veramente non ho chiesto una punta, ho solo detto che se sarà possibile va bene, se non lo sarà, sarà uguale. Sappiamo che potremo avere qualche difficoltà, ma il presidente Moratti ha ragione, se non sarà possibile e siamo tutti d'accordo, nessun problema. Natale? Del calcio inglese, mi manca proprio non poter essere in campo durante queste feste, ovviamente se ci sono le condizioni idonee per calciatori e tifosi, come oggi al "Meazza". Il mio progetto all'Inter va bene, la squadra ha perso Ibra, ma ha costruito una squadra nuova con un nuovo tipo di gioco, ora abbiamo bisogno di fare una grande eliminatoria contro il Chelsea. Balotelli in Nazionale? Ha ancora bisogno di crescere un po' "


martedì 15 dicembre 2009

Vuoi sentire la mia storia? InterCampus su SportWeek

Sul numero 35 di Sport Week in uscita con la Gazzetta di qualche settimana fa c'è stato un servizio dedicato alla Coppa del Mondo di Inter Campus.


































giovedì 10 dicembre 2009

Inter 2-0 Rubin Kazan

L'Inter ottiene la qualificazione agli ottavi di Champions league contro i campioni di Russia del Rubin Kazan. Avvio difficile per i nerazzurri, che sbloccano il risultato grazie ad un'incursione di Zanetti che serve Balotelli in area: tacco per Eto'o che spinge in rete con forza. Russi disorientati e Inter che controlla. Nella ripresa fendente su punzione di Super Mario, che da quasi 30 metri trafigge Ryzhikov. Il Barcellona vince a Kiev allo scadere e per gli uomini di Mourinho significa secondo posto nel girone dietro i blaugrana.

INTER-RUBIN KAZAN 2-0: 30' Eto'o, 64' Balotelli



Inter: 12 Julio Cesar; 13 Maicon, 6 Lucio, 25 Samuel (14' Cordoba), 4 Zanetti; 5 Stankovic (55' Cambiasso), 8 Thiago Motta; 45 Balotelli (75' Muntari), 10 Sneijder; 9 Eto'o, 22 Milito; A disposizione: 1 Toldo, 2 Cordoba, 11 Muntari, 14 Vieira, 19 Cambiasso, 23 Materazzi;

lunedì 7 dicembre 2009

La Juve mette sotto l'Inter, fra rigori non dati e la rabbia di Mourinho (che aveva già previsto tutto)

Fonte: Milano Sport

Tutto come previsto. Da me e da lui. Lui è Jose Mourinho
, fonte ispiratrice di tanti post e di quell’ironia che viene spontanea quando ti trovi di fronte gente così autoreferenziata (forse perfino automunita). Ho cercato invano il suo commento dopo Juventus-Inter, ho supplicato che facesse sprizzare un po’ di saggezza dalle sue labbra di ‘maestro’ della panchina. Ma niente, nulla, nada, niet. Le brave persone all’Inter hanno parlato tutte, chi recriminando, com’è giusto, su una partita arbitrata da un arbitro con il monocolo, chi mantenendo la calma e sottolineando che la squadra nerazzurra esce da Torino sconfitta sì dalla Juventus per 2-1, ma comunque ancora prima in classifica con 4 punti di vantaggio sul Milan e 5 sulla stessa Juve, due squadre che lungo questa prima parte di stagione (ma anche nelle ultime) mai hanno dato la sensazione di poter veramente contrastare i nerazzurri.
Comunque non lamentiamoci: Mourinho, oltre che a non parlare con noi, non ha parlato nemmeno con i suoi giocatori, per ammissione dello stesso capitano Javier Zanetti. Il che la dice lunga, visto che questa, nel campionato nerazzurro, era certamente una delle sfide più sentite (non si può sempre barare dicendo ‘tanto chissenefrega, siamo primi, la partita era importante per gli altri).

Sul campo Ferrara conferma la coppia Amauri-Del Piero in attacco, mentre ‘lo Special Uan’ risponde con Milito ed Eto'o. Tre (il terzo nella ripresa) i rigori che ‘ci stavano’ ma che non sono stati dati dal ‘cieco’ Saccani: si parte con Muntari che trancia in area Sissoko pronto a insaccare, ma l’arbitro era a cogliere margherite; al 10' Cannavaro atterra nell'area juventina Samuel, ma per Saccani è ancora tutto regolare. Intanto arrivano anche i gol: al 20' sono gli uomini di Ferrara a passare in vantaggio con una punizione di Diego, deviata quanto basta da Lucio, che spiazza Julio Cesar. Per Mourinho, che già in settimana aveva messo le mani avanti parlando di ‘giustizia non giusta’ e altre amenità, la rete è ovviamente viziata, l’applauso beffardo a Saccani inevitabile e il ‘rosso’ consequenziale. In un primo tempo da dimenticare, resta da ricordare la reazione dell’Inter ferita, potente e possente, cinque minuti da leoni che bastano a infilare la rete del pareggio con un preciso ‘testone’ di Eto’o mentre Cannavaro dorme sonni profondi.

Nella ripresa i due tecnici confermano le formazioni iniziali: l’Inter parte meglio, ma Bergomi, cotelecronista di Sky, ‘piazza la sentenza’: “l’Inter sta dominando”. Un minuto ed è gol della Juve (capolavoro di Marchisio su gran tiro di Sissoko, con Julio Cesar in versione Dida), quello decisivo e che cambia completamente il volto della gara. L’Inter, come spesso, troppo spesso le capita, crolla nervosamente. Mourinho ordina a Baresi di inserire Balotelli, che riuscirebbe a fare arrabbiare i tifosi del Chievo, immaginarsi quelli di uno stadio Olimpico in versione juventina e già surriscaldato per l’inatteso vantaggio. Al 70' Saccani grazia Samuel, che con ‘estro’ tutto argentino rischia il secondo giallo per un fallo su Del Piero. Milito cade in area al 77' dopo un contatto con Caceres, ma per l’arbitro è niente. All'85' è rissa vera: Melo ‘vuole bene’ a Balotelli e lo tocchetta, il nostro eroe fa la solita scena, il brasiliano viene espulso come da copione in questi casi. Fra Thiago Motta e Buffon intanto si è praticamente alle mani. L’Inter accetta con il ‘solito stile’ il ko che comunque non modifica i valori di un campionato che solo lei può perdere. E Mourinho? Mourinho non parla. Lui sapeva già tutto, come io del resto sapevo che non avrebbe parlato.

giovedì 3 dicembre 2009

Don Rigoldi e Balotelli e la cultura dell'accoglienza

Data: dal 09/11/09 al 09/11/09
Luogo: Ore 21.00 - Auditorium BCC, via Don Giovanni Bosco - Carugate (MI)
Don Gino Rigoldi e Mario Balotelli ospiti d'onore di una serata speciale organizzata dai Genitori di cuore, con Fabio Pizzul che modererà un incontro centrato sui «diritti dei minori e cultura dell'accoglienza. Il punto della situazione nel ventesimo anniversario della convenzione internazionale sui diritti dell'infanzia».
L'associazione Genitori di cuore è nata a Pessano nel 2000, su iniziativa di alcune famiglie adottive. Con il tempo, sono entrate nel gruppo altre famiglie della zona, da Carugate a Bussero, da Gorgonzola a da Cassano d' Adda. Con il tempo è cresciuta la sensibilità delle persone sul delicato tema dell'adozione.

martedì 24 novembre 2009

Che mazzata!! Champions: Barcellona-Inter 2-0

(ANSA) - BARCELLONA, 24 NOV - Barcellona-Inter 2-0 in un incontro del gruppo F di Champions League. In gol Pique' e Pedro al 10' e 26'. Gran primo tempo degli uomini di Guardiola che, pur privi di Messi e Ibrahimovic, dominano in lungo e in largo. Al 10' Henry prolunga un angolo di testa, Pique' tutto solo insacca. Al 26' Iniesta apre sulla destra per Alves che crossa, Pedro al volo insacca. Al 53' Eto'o reclama un rigore.
Classifica: Barcellona 8, Inter e Rubin Kazan 6, Dinamo Kiev 5.

mercoledì 11 novembre 2009

50 anni con l'Uganda





Carissimi,
sabato 21 novembre Medici con l'Africa CUAMM di Padova
festeggerà il 50^ anniversario di impegno in Uganda.
In questo paese anche la nostra associazione ha sostenuto diversi progetti ( Naggalama Hospital, Riabilitazione West Nile ,Università di Nkozi, ospedale di Angal).
L'appuntamento è per le ore 16.30 presso il Centro Congressi del Santuario della Madonna Addolorata dei Padri
Oblati, in Corso Europa 228 a Rho (MI) e l'iniziativa è aperta a tutti gli interessati.
La serata si concluderà con un concerto Gospel alle ore 21.00
Per ulteriori informazioni andate sul sito : www.mediciconlafrica.org

Buona giornata.
Elisabetta Ruckstuhl
Medici con l'Africa Como Onlus

martedì 10 novembre 2009

domenica 8 novembre 2009

giovedì 5 novembre 2009

Incredibile Inter: 2-1 Rimontona sulla Dinamo

A Kiev nei cinque minuti finali trasforma una sconfitta in tre punti che la lanciano in testa al girone: segnano Milito e Sneijder. La svolta nel secondo tempo, con il cambio di modulo: tante occasioni sbagliate, poi il successo negli assalti finali. Non vinceva in Europa dal 22 ottobre 2008

MILANO, 4 novembre 2009 - Cinque minuti che possono cambiarti la vita. L'Inter passa da una sconfitta che la metteva spalle al muro a una vittoria che la lancia in testa al girone, con tutte altre prospettive. Sotto 1-0, José Mourinho fa un'iniezione di mentalità vincente, rischiando tutto già a inizio secondo tempo, e poi mettendoci un ulteriore carico quando passa a una difesa a tre con Zanetti-Lucio-Maicon. L'Inter perde senso logico e guadagna in furia atletica: è questa che la porta ad una rimonta meritata in tutto il secondo tempo, e concretizzata solo dal 41'. Sneijder prima pesca Milito in area per l'1-1, poi spinge in rete una palla che non voleva entrare, con respinte di Bogush su Muntari e Milito. L'all-in di Mourinho paga, in cinque minuti cambiano le prospettive, forse anche la storia europea dell'Inter.
Cambio di modulo — Inizialmente Mourinho ritrova la sua formazione, l'undici titolare pensato in estate per vincere il mal di Europa dei nerazzurri: c'è Sneijder a ispirare la coppia d'attacco Eto'o-Milito: non si combinerà granché per 45'. L'olandese dimostra subito di non essere in campo con i cerotti (con un tiro fuori di poco), risulta spesso pericoloso, sembra avere qualche pausa nella corsa, ma paradossalmente cresce molto nel secondo tempo. Ripresa che è un vero e proprio monologo, con occasioni a ripetizione, incredibilmente fallite. Se nel primo tempo la Dinamo aveva chiuso tutti gli spazi, il nuovo assetto con il 4-2-3-1, con Balotelli ed Eto'o larghi, mette in crisi la Dinamo, che regge l'urto solo per qualche errore sottoporta della squadra di Mourinho. Balotelli, Eto'o più volte, Samuel arrivano vicinissimi all'1-1, ma la palla sembra non voler entrare. Fino alla volata finale, quando i "nuovi", i meno soggetti alla maledizione europea dei nerazzurri, firmano la folle vittoria.
Cambio di prospettive — Folle ma decisiva: la striscia di otto partite senza vittorie si ferma (è il primo trionfo dal 22 ottobre 2008, 1-0 all'Anorthosis), complice il pareggio fra Rubin e Barcellona i nerazzurri si piazzano primi nel girone, ed ora possono andare a Barcellona con l'acqua molto meno alla gola.
I migliori — Nonostante tutto, il migliore è un difensore: Lucio è immenso nelle chiusure, nel dare la carica, nel vincere tutti gli uno contro uno, quando un mezzo errore significava prendere gol, per assenza di aiuti dai compagni. Poi c'è Sneijder: arriva reduce da uno stiramento e al gelo fa una gara coraggiosa e di sostanza: c'è lui nei gol della rimonta. Ottimo l'impatto anche di Thiago Motta, oltre alla freddezza del Principe Milito. Sono i nuovi acquisti a portare l'Inter oltre la maledizione europea.
Crollo dinamo — La Dinamo esce infuriata. Temperature altissime fra i tifosi, e la febbre suina non c'entra. Sheva li aveva illusi, i difensori Khacheridi e Almeida avevano retto per quasi tutta la gara. E sono quindici: l'aria di derby esalta Shevchenko, che trova il gol numero 15 contro i nerazzurri. Stavolta c'è la sfortunata collaborazione di Cambiasso, che devia il suo tiro di controbalzo (passaggio di Milevskiy): ne esce una parabola che supera Julio Cesar e sblocca il risultato. Per un po' sembra bastare, poi il crollo, sotto i colpi interisti.


martedì 3 novembre 2009

I miei criticano le mie reazioni più degli insulti razzisti

Fonte: Corriere.it

Balotelli: «Il calcio per me è sfogo e divertimento È bellissimo farlo davanti a tanta gente»

CONCESIO (Brescia) — Una notte di pas­sione calcistica (due gol, un rigore procura­to, un assist per Eto’o contro il Palermo) e di febbre alta. Che non è passata nemmeno in un venerdì di lotta strenua con il termo­metro, nella sua bella casa di Concesio, ap­pena fuori Brescia. Giornata difficile per Mario Balotelli, pensando a Livorno (doma­ni, dove non ci sarà, salvo prodigiosi recu­peri) e a Kiev, ma simpatica, parlando poco di pallone e molto della sua storia di ragaz­zo al centro del mondo, a 19 anni. Uno che è abituato da sempre ad andare di fretta.


Mario, le dediche sono banali. Ma quel­lo che ha fatto contro il Palermo ne meri­ta una...
«I due gol sono prima di tutto per la mia famiglia e poi per Anthony, il mio più caro amico. Mia mamma, mio papà, i miei fratel­li e mia sorella sono la cosa più importante che ho avuto e che ho. Mi fido soltanto di loro. Nessuno si deve mai permettere di cri­ticare la mia famiglia. Tutto qui».

Concesio è il suo «buen ritiro». Ci va spesso?
«Appena posso. Qui a Brescia mi sento più tranquillo; magari non è comodissimo per arrivare da Appiano, dopo gli allena­menti, però è un posto bellissimo, perché c’è la mia famiglia».

È vero che genitori e fratelli sono seve­ri con lei, ma che lei li ascolta poco?
«Io sono testardo, però so che quello che mi dicono, me lo dicono per il mio bene. Prima non sono d’accordo e m’incavolo un po’. Poi alla fine, capisco che hanno ragio­ne loro».

È vero che le piacciono i bambini?
«Moltissimo e non da ora; spero di aver­ne tanti, perché sono bellissimi».

Chi sono i suoi amici?
«Ne ho nel calcio, e penso a Paloschi, con il quale gioco nella Under 21 e a Bia­biany, che era con me nella «Primavera» dell’Inter e con il quale sono rimasto in con­tatto.
E poi Martina e Viotti, che giocano nel Brescia. Poi ci sono quelli che non gioca­no a pallone. Anthony è un tipo ecceziona­le, proprio una bella persona; è come un fra­tello, anche se ogni tanto è severo con me. Capita che quando siamo in giro alla sera, mi porta a casa, perché dice: domani ti devi allenare, tu sei un giocatore. E io alla fine gli do retta».

C’è anche un cane che abbaia...
«Volevo prenderne uno. Ma i miei han­no detto: se proprio lo vuoi, prendilo alme­no in un canile. Ci sono andato, ne ho guar­dati tanti, ma non mi piaceva nessuno. Fin­ché ho visto un labrador di un mese e l’ho preso. Adesso lo cura soprattutto mia mam­ma, perché io fra allenamenti e partite non ho molto tempo».

Parliamo di pallone: che cos’è per lei il calcio?
«È uno sfogo, ma è soprattutto un diver­timento. Giocare davanti a tanta gente è magnifico».

Quand’è che ha capito di poter arrivare a giocare in serie A?
«Lo dicevo quando già avevo sei anni. Mia mamma non ci credeva, ma è stata co­stretta a convincersi. Presto hanno comin­ciato a cercarmi in tanti, alla fine è arrivata l’Inter».

Non ha mai pensato a dedicarsi ad un altro sport? In fondo, se avesse fatto atle­tica, visto che lei un po’ assomiglia nel fi­sico e nel modo di correre a Bolt, non avrebbe avuto a che fare con gli arbitri e non avrebbe dovuto dividere i successi con i compagni di squadra...
«Ho fatto atletica e anche ginnastica, ma poi ho scelto il calcio. Mi è sempre piaciuta la kickboxe, magari un giorno la farò an­che. E un giorno mi piacerebbe molto cono­scere Bolt».

Che cos’è per lei il gol?
«Una grande gioia, un attimo che ti rega­la una sensazione bellissima. Ma il massi­mo del calcio è il dribbling. Soltanto che si contano i gol».

Perché è in assoluto il giocatore italia­no che esulta meno quando fa gol?
«Io gioco in attacco; che cosa dovrebbe fare un attaccante, se non segnare? Mi sem­bra un fatto normale. La gioia la sento, ma mi resta dentro. Segnare a San Siro è una bella emozione, ma non mi sembra il caso di fare troppe scene. Purtroppo quest’an­no, ho mancato due gol clamorosi, contro Parma e Cagliari. Peccato, sono molto atten­to al conteggio dei gol».

Chi sono stati i giocatori dai quali in questi anni ha imparato di più?
«Ronaldo, quello brasiliano, non quello ex Manchester United, purtroppo non l’ho mai conosciuto, ma da piccolo, lo seguivo moltissimo in tv. Già lo studiavo quando era venuto all’Inter e io avevo sette anni. E poi c’è Ibrahimovic, ma non è vero che ho imparato da lui a tenere lontano il difenso­re, però posso farlo soltanto quando vengo schierato come attaccante centrale e non da esterno».

Sono passati quarant’anni dallo sbarco dell’uomo sulla Luna e venti dalla caduta del muro di Berlino, eppure in tanti van­no ancora allo stadio e invece di guardare una partita, si divertono con i buuh. Che cosa ne pensa?
«Che non è un problema mio, ma loro, anche se non è una bella sensazione. Così certe reazioni ci possono anche stare, come mi è capitato durante la partita con la Ro­ma di sei mesi fa. Peccato che quasi tutti abbiano rotto le scatole più a me che a quel­li che urlavano».

All’Inter come si sta?
«Sono molto contento dei miei compa­gni di squadra; però mi piacerebbe riuscire ad essere più sereno. Ho perso la spensiera­tezza di quando giocavo con la Primavera».

Moratti la definiva un «giocatore fanta­stico », quando era ancora lontano dalla prima squadra. Che persona è?
«Sono contento di avere un presidente così. Non credo che tutte le squadre ne ab­biano uno come lui. So che mi segue con molta attenzione; mi ha chiamato anche giovedì sera, per sapere come stavo».

Com’è il calcio visto da dentro?
«È un mondo pieno di opportunisti. Ti considerano fino a quando servi. I miei fra­telli mi hanno spiegato che è così dapper­tutto. Sarà...»

Si è molto parlato in questi giorni (e mesi) delle auto di Balotelli...
«Se è per questo mi piacciono anche i go-kart. L’auto è una sola, è una Mercedes e l’ho presa perché ho la passione della ve­locità ».

Reazioni in famiglia?
«Mia mamma ci è rimasta malissimo e mi ha detto: ma sei pazzo? I miei fratelli vo­levano che ne prendessi una meno poten­te. Però io volevo quella e quando mi met­to in testa una cosa è quella. Adesso mia mamma è preoccupata».

Un calciatore di 19 anni è molto corteg­giato dalle ragazze?
«La mia ragazza si chiama Carla».

Fabio Monti

lunedì 2 novembre 2009

In surplass con pensieri ucraini: Livorno Inter 0-2

Fonte: Quelli che l'Inter...


Nemmeno "Mago Merlino Cosmi", timoniere del Livorno, riesce a fermare la capolista nerazzurra che centra la quinta vittoria consecutiva in Campionato lasciando la prima inseguitrice a meno sette...la juve, se non erro!!!
Come anticipato in conferenza stampa, il "Mou" attua un mini-turnover, con la sorpresa del giovane Krhin dal primo minuto al posto dell'indisponibile Motta, nel centrocampo con Vieira, Muntari e Stankovic, in attacco rispolverato Mancini a far coppia col "Principe" Milito.
Abbastanza soporifero il primo atto dell'incontro dei Campioni d'Italia, complice, magari, anche la temperatura primaverile quest'oggi presente a Livorno e qualche altro pensiero che disturbava la concentrazione dei giocatori interisti.

Kiev? E già, ben altra temperatura e soprattutto ben altro avversario!
Fine del sopore nella ripresa, gli interpreti interisti sospendono lo standby di studio e pigiano lo start da squadra matura e cinica, complice anche l'ingresso in campo di Eto'o al posto del sufficiente Khrin che offre maggiore solidità al gioco d'attacco.
Un chirurgico tiro di Milito e la solita prepotente incursione di Maicon chiudono la partita con un perentorio 2-0 e con tre punti in cassa.
Per "il Principe" sette gol in nove incontri..principesco direi, quasi..."geniale"!
L'infortunio non lieve di Muntari, sottrae qualcosina a questo successo esterno, compensato,se vogliamo, dalla nuova confortante prestazione di Vieira che opziona, vista anche la possibile indisponibilità di Motta e Snaijder, una maglia da titolare per Kiev.
Kiev, Kiev!!! Gira e rigira e il discorso termina sempre alla fredda capitale ucraina, tappa fondamentale per il prosieguo in Champions della nostra Beneamata.
Attendiamo con fiducia e ottimismo.

venerdì 30 ottobre 2009

Inter vs Palermo 5 - 3, è vietato distrarsi!

Fonte: C'èSolol'Inter

Incredibili, mirabolanti emozioni al Meazza, dove dopo aver salutato ed accolto con affetto “l'Uomo Ragno” Walter Zenga, simbolo per tutti i tifosi Nerazzurri, l'Inter cosciente di poter allungare sulle inseguitrici, parte subito determinata a conquistare i tre punti e nel primo tempo mette al tappeto il Palermo segnando 4 reti, grazie ad uno straripante Balotelli.
Il Palermo non ci sta, nell'intervallo Zenga sprona i suoi, che reagiscono e segnano 3 goal in 18 minuti, rimettendo in discussione il risultato. Ci pensa Milito, al rientro dopo l'infortunio, a mettere il sigillo del definitivo 5 a 3, a chiudere una partita spettacolare, ma con diversi errori difensivi sia dall'una che dall'altra parte.

Il primo ed il secondo tempo sono state due partite completamente differenti, nella prima frazione di gioco l'Inter ha dominato il Palermo creando occasioni a raffica, tanto che il 4 a zero poteva anche stare stretto. Fuori StraordiMario, l'Inter si rilassa e nonostante nell'economia di una partita si possa verificare una percentuale fisiologica di errori, quelli commessi in fase difensiva dall'Inter, nella seconda frazione di gioco, sono “orrori” che hanno rischiato di compromettere un risultato già acquisito.

Va detto che la reazione Palermitana è stata veemente, volevamo gestire il rassicurante vantaggio, ma il loro 4-3-3 e la loro determinazione, ci hanno sorpresi. Senza Balotelli ed Eto'o, entrambi usciti per infortunio, abbiamo comunque trovato il giusto assetto con Milito unica punta ed un centrocampo più folto con l'innesto ed il ritorno in campo di Motta.

Il goal del 5 a 3 conclusivo, arriva dai piedi di Maicon, autore di una partita degna del suo nome, che si scrolla dalle spalle le critiche piovute nelle ultime partite, servendo a Milito un pallone facile facile, se ci si trova nel posto giusto e ci si muove nei tempi giusti. Milito torna e segna!

Balotelli ripete la prestazione di Genova, un primo tempo esaltante, due goal e un rigore netto procurato da una sua giocata in area, giocatore di qualità enormi, che mette tenerezza quando bisticcia con Eto'o per voler tirare il rigore, testardo come un bimbo.

L'Inter è una squadra per tifosi dal cuore forte, lo sappiamo bene, ma devo ammettere che, come Mourinho, anch'io mi sono arrabbiato sul goal del 4 a 3 che ha riaperto una partita considerata già chiusa e ci ha costretti a soffrire e a reagire in fretta per evitare una beffa, che sarebbe stata amarissima.

Non credo che l'approccio timido alla partita, da parte di Santon, subentrato ad un buon Chivu, si possa ritenere unica causa di un black-out difensivo durato una ventina di minuti. Le cause vanno ricercate nella capacità di rimanere concentrati anche con la partita saldamente in pugno, ricordando che nel calcio tutto è possibile e che 45 minuti sono un margine di tempo sufficiente a chiunque per ribaltare un risultato. Questo ci servirà sia come promemoria per mantenere alta l'attenzione, sia nei momenti più bui, quando tutto sembrerà perso ci ricorderemo di questo Palermo, della sua grinta e del suo coraggio, qualità trasmesse alla squadra da Walter Zenga!.


Inter vs Palermo non è stata solo una partita emozionante, ma è stata “la” partita n.400 per il vice-capitano Ivan Ramiro Cordoba, con la maglia dell'Inter, la partita n.300 per Deki Stankovic in Serie A e la presenza n.447 per il nostro Capitano, che di fatto diventa il secondo calciatore per numero di presenze, nella storia dell'Inter nel massimo Campionato.

Adesso concentrati verso Livorno, ultima tappa Italiana sulla strada che porta verso Kiev...

lunedì 26 ottobre 2009

Al tecnico viola il Premio Facchetti

Fonte: LaGazzettadelloSport.it

MILANO Cesare Prandelli ha vinto il Premio Internazionale Giacinto Facchetti-Il bello del calcio, giunto alla 4a edizione e istituito dalla Gazzetta dello Sport per ricordare il capitano dell' Inter, della Nazionale e presidente nerazzurro scomparso il 4 settembre 2006. Premiazione lunedì prossimo a Milano, in Sala Buzzati (ore 12), presso la sede della Gazzetta. Saranno presenti la famiglia Facchetti, Gianni Petrucci, presidente del Coni, Giancarlo Abete, presidente della Federcalcio, Maurizio Beretta, presidente della Lega Calcio, Massimo Moratti, presidente dell' Inter, e altre personalità del mondo sportivo. A Prandelli - scelto dalla giuria composta da Gianfelice Facchetti, Gianni Petrucci e Carlo Verdelli - saranno consegnati una scultura in bronzo di Stefano Pierotti e un assegno di 10 mila che il tecnico della Fiorentina devolverà alla Fondazione Umberto Veronesi. Nel 2006 è stato premiato Julio Gonzalez, giocatore paraguaiano del Vicenza vittima di un grave incidente stradale; nel 2007 Younes Mahmoud Khalef, capitano della nazionale irachena vincitrice della Coppa d' Asia; nel 2008 Paolo Maldini.

mercoledì 21 ottobre 2009

Zanetti: "Abbiamo fatto il possibile"

Fonte: Inter.it
Martedì, 20 Ottobre 2009 23:02:11
[FOTO Martedì, 20 Ottobre 2009 23:02:11]

MILANO - Javier Zanetti, eletto uomo partita da Sky Sport, commenta il risultato ottenuto nella gara contro la Dinamo Kiev: 'Credo che l'Inter abbia fatto di tutto per cercare di cambiare questa gara che era iniziata male. Abbiamo creato tutte le occasioni possibili per poter vincere, ma ora non dobbiamo fermarci, dobbiamo lottare per vincere tutte le prossime partite'.
La Dinamo Kiev si è dimostrata una squadra di qualità, in grado di creare pericoli, ma questo non stupisce il capitano nerazzurro: 'L'avversario non ci ha sorpreso, ci aspettavamo una squadra così forte ma, ripeto, noi abbiamo fatto di tutto per cercare di vincere questa partita'.
E ora si guarda al futuro, alla sfida di ritorno contro la Dinamo: 'A Kiev servirà un solo risultato, ma noi scendiamo sempre in campo per vincere, solo che oggi proprio non ce l'abbiamo fatta'.

giovedì 8 ottobre 2009

Vuoi sentire la mia storia? InterCampus su SportWeek

Sul numero 35 di Sport Week in uscita con la Gazzetta c'è un servizio dedicato alla Coppa del Mondo di Inter Campus. Nei porssimi giorni inseriremo le pagine on-line.
Nel frattempo è possibile vedere un video (Vai al video)

martedì 6 ottobre 2009

L'Inter ci mette il “carattere” e Sneijder accende la luce!

Fonte: C'èSolol'Inter

Inter vs Udinese 2-1
Alla vigilia di questa partita ho vissuto sensazioni contrapposte, cosciente di quanto scritto da Andrea, nel precedente post "I bianco-neri rumpa i bàl", sapevo che l'Udinese è squadra storicamente ostica, ma la sensazione di ottimismo per un risultato positivo era un contraltare basato sulla forza della fiducia riposta nei nostri ragazzi, in controtendenza con i timori che avevano caratterizzato l'ambiente nerazzurro dopo la sconfitta con la Sampdoria in campionato ed il pareggio sofferto con il Rubin in Champions League.
L'Inter inizia bene, detiene il pallino del gioco ed il ritorno di Sneijder (il migliore in campo) tra le linee da più vivacità alla manovra offensiva, offrendo più opzioni alle punte Milito ed Eto'o che non possono contare sull'apporto di Maicon squalificato. Quando Stankovic, servito da Eto'o in profondità, trova un diagonale imparabile all'incrocio dei pali e porta l'Inter in vantaggio, l'ottimismo puramente empirico sembra farsi più concreto, ma il calcio è imprevedibile e passano solo cinque minuti, tra la gioia del goal e il passaggio smarcante di Inler, che si libera della marcatura di Cambiasso e serve Di Natale, il quale, approfittando della sbavatura difensiva, si trova in gioco alle spalle dei centrali Lucio e Samuel e deposita in rete il goal del pareggio spazzando via le labili sicurezze che mi ero creato.
La sensazione è sempre la stessa, l'Inter gestisce il pallino del gioco, ma fatica a sfondare la difesa avversaria; un pizzico di sfortuna nei rimpalli a volte, ma l'impressione è che la manovra sia troppo lenta e permetta sempre alla difesa di piazzarsi a copertura della porta lasciando così pochi spiragli ed obbligandoci a manovrare intorno all'area sovrappopolata di maglie bianconere. Senza poter contare su Milito, nuovamente infortunato (probabile stop di un mese), Eto'o ci prova in tutti i modi, in area dribblando uomini come birilli, ma non riuscendo a concretizzare e come assist-man per i compagni, che però non sono fortunati, vedi colpo di testa di Muntari, solo davanti alla porta con pallone che ancora attraversa le galassie alla ricerca di una meta precisa. Solo Stankovic, ci prova dal limite, ma Handanovic respinge e ancora Muntari non ne approfitta spedendo un'altro pallone alle stelle. Nel tentativo di agguantare una vittoria vitale più per il morale che per la classifica, l'Inter deve però contenere le ripartenze di un avversario che imposta manovre precise e rapide e che trova in Di Natale un finalizzatore molto pericoloso (9 reti in 7 giornate). Proprio Di Natale si trova a tu per tu con Cesar ad un solo minuto dal 45esimo, ma l'Acchiappasogni compie un miracolo dei suoi e ci salva dalla beffa che già avevamo subito con la Sampdoria.
La partita sembra destinata ad un pareggio, dopo aver perso la voce per incitamento e qualche chilo per la tensione, si comincia a pensare che ormai andrà così e ringraziare il cielo.
I nostri ragazzi però non sono d'accordo e mostrano a tutti quello che noi Interisti avevamo auspicato, “carattere” e voglia di non mollare, crederci sempre, fino alla fine e mentre tutti ci stavamo preparando ad un post partita amareggiato, Eto'o, sempre lui, serve Sneijder in area, l'olandese lascia partire un cross rasoterra che sembra destinato dalla parte opposta della porta dove sta sopraggiungendo Suazo, ma la palla è ben “tagliata”, inganna difensori e portiere e si infila nella rete per il goal vittoria, che giunge al 93esimo minuto.
Una esplosione di gioia, fuochi d'artificio che illuminato i sorrisi, Sneijder ha acceso la luce e l'Inter festeggia tre punti preziosi, come testimonia l'esultanza di Mourinho, che a pugni chiusi e lingua tra i denti, corre lungo il margine del campo; l'immagine di chi si libera di un peso, di chi si scrolla i gufi dalle spalle e si prende la sua rivincita.

L'arbitraggio è risultato scadente, non dico di parte, ma davvero impreciso e se Sneijder non avesse segnato, molto probabilmente saremmo qui ad imprecare per un rigore nettissimo ai danni di Balotelli, come sottolineato da Mourinho nel post partita.

L'Inter ha giocato bene, una partita grintosa ed ordinata, al cospetto di un'Udinese che non meritava una sconfitta, così come accaduto a noi a Genova, ma si ritrova senza neppure un punticino ed ha tutta la mia comprensione, seppur consapevole che il nostro carattere ha fatto la differenza e questa volta ci premia per la costanza e l'impegno che i nostri ragazzi, nonostante le difficoltà, mostrano sempre.

Per quanto felice di una vittoria che sembrava ormai sfumata, non posso esimermi di pensare a Muntari, al suo viso affranto, deluso, quando sostituito con Suazo è uscito dal campo. I fischi a lui indirizzati, anche se in parte offuscati dagli applausi dei tifosi coerenti e dai gesti di coraggio dei suoi compagni, che ne hanno comprese le pene, sono incomprensibili per un giocatore che ha dato il massimo contributo, trovandosi sempre al posto giusto nel tentativo dì regalare a noi tifosi la gioia del goal. E' vero, Muntari ha commesso qualche errore, certamente la qualità non alberga nei suoi piedi, ma il suo coraggio, il suo impegno meritano tutta la nostra stima e i nostri applausi. Chiunque lo abbia fischiato, gesto controproducente oltre che ingrato e stupido, non merita di essere considerato tifoso, guardatevi allo specchio e se vi riesce vergognatevi un pò!

Muntari uno di Noi! AVANTI INTER!!!
Sergio

giovedì 1 ottobre 2009

INGUARDABILI (ma se Atene piange Sparta non ride...)

Fonte: Inter Club Sarno

RUBIN-INTER 1-1

In queste serate cosi' insulse,dove sarebbe facile cadere nel vortice della maggioranza dei commenti(tutti negativi) nei confronti della prestazione della nostra squadra a Kazan, nelle quali parlare di quanto sia stata flebile la prestazione di Eto'o,oppure di Balotelli,o di un Cambiasso moviola,con un Maicon altalenante.Ebbene ,io vorrei soffermarmi su cio' che di positivo,lontanamente positivo,possiamo intravedere...Una squadra molto veloce ,sicuramente piu' in forma di noi,nel clou del proprio campionato,ci ha messo in difficolta' i primi dieci minuti. Dopo il gol c'e' stato un gioco piu' equilibrato,ma si sentiva pesantemente l'assenza di Milito,di Sneijder,o almeno di qualcuno che ne facesse un gioco lontanamente somigliante.Cosi' come si e' sentita l'assenza di Tiago Motta,o di Muntari...Ma questo perche' parecchi nostri elementi hanno subito un black out...Dal momento in cui Balotelli e' stato espulso siamo stati costretti a rivoluzionare il progetto iniziale...A me non va di salire sul carro dei denigratori...Bisogna guardare avanti e stringerci uniti in un abbraccio chilometrico attorno a questa squadra e a questo tecnico,che ha gia' i suoi problemi con la stampa provocatrice...D'altronde l'innesto dei nuovi elementi sta portando i problemi classici di una squadra in ricostruzione,e ci vorra' del tempo...Abbiate fede...Intanto possiamo assistere alla debacle definitiva di una squadra allo sbando da ormai tempo immemore,la terza squadra di Milano,dopo l'Inter e le riserve dell'Inter...Quanto ai Gobbi,la solita prostituzione intellettuale definisce la loro prestazione (0-0 col Bayern),come un i,presa epica...Appuntamento a Sabato...

domenica 27 settembre 2009

Mondiale Inter Campus: tutti vincitori

Fonte: Inter.it

FIRENZE - Di muri se ne sono costruiti tanti nel mondo e la maggior parte erano per dividere, per separare. A Firenze, la quinta tappa del mondiale Inter Campus, è stato il giorno del muro. Ovviamente non era una separazione quella in atto ma il naturale evolversi del rapporto tra le delegazioni Inter e le scuole toscane. Due bambini e un accompagnatore infatti, hanno messo la loro impronta sul presente della scuola primaria Baracca di Firenze. Un'impronta, una firma che speriamo resti indelebile non solo sul muro dell'istituto o sullo striscione che verrà fatto sfilare alla prossima marcia per la pace, ma nella memoria dei bambini italiani che avevano preparato l'incontro con vera e propria dedizione. Tutti a ballare con gli angolani o ad ascoltare le storie di chi giunge da terre lontane come Amir dall'Uganda portiere e ballerino che per andare a scuola percorre ogni giorno 42 kilometri. Quanti ne faccia con le proprie gambe alla fine non sarà chiaro a nessuno, tra un passaggio e l'altro, anche nel paese dei Crested Creed, sulle sponde del Lago Vittoria, quello che conta è poter giocare a calcio. Non tutti i bambini sono fortunati come lui. Lo dice con il sorriso, tra lo sbigottimento dei bambini italiani. L'incontro era patrocinato dalla Federazione Italiana Gioco Calcio settore giovanile e scolastico.

Calcio che è da sempre certamente nel Dna anche degli Inter Club. Quello di Magenta ha consegnato, grazie anche al supporto del comune, materiale tecnico a due delle delegazioni presenti al Girasole: Bulgaria e Polonia. I primi già presenti allo scorso torneo intitolato alla memoria di Enrico Cucchi, i secondi invitati alla prossima edizione.

Nel pomeriggio, sempre a proposito di calcio, le nazionali scendono in campo per l'ultima giornata di gare.
Una prima considerazione non ci sono ne vincitori ne vinti, ce lo eravamo già detti, ma dalla voglia che i ragazzi ci mettono sui nove campi di Coverciano, è chiaro che per tutti loro, oggi non sarà una passerella. Gli organizzatori, per il giusto svolgersi del torneo, hanno preposto tre persone per campo oltre al direttore di gara federale. Un giudice e due team manager che per tutta la settimana hanno seguito le vicissitudini dei bambini delle diverse delegazioni.

Insomma tanta voglia di fare bene soprattutto per coloro che lottavano per i primi posti. A separare Camerun ed Iran prima delle gare solo due punti, ritardo che gli iraniani hanno saputo cancellare con una giornata quasi perfetta. I leoncini però, come nella sfida diretta di ieri, hanno saputo rispondere colpo su colpo alle vittorie dei rivali.

Alla fine tutti insieme in mezzo al campo a festeggiare un arrivo a pari punti a quota 64. Terza piazza per il Brasile (57), che ha saputo dimostrare di saper essere squadra quando il gioco si faceva duro, mentre il quarto posto è andato ai dodici ragazzi e alle due ragazze dell'Uganda (55). Poi Colombia (54), Slovenia (50) e via via tutte le altre in una giornata di festa indimenticabile per tutti.

La sera in piazza Marsiglio Ficino si apre con i palloncini bianchi che abbracciano il cielo, Roberto Scarpini dal palco e tutte le delegazioni che hanno partecipato al torneo.
Figline Valdarno si presenta al gran completo e una dopo l'altro salgono i bambini che hanno animato la vita della cittadina toscana per l'ultima settimana. Saranno premi per tutti, compresa una bicicletta, ultima meraviglia di una settimana che non si potrà mai scordare. Ci sono Valerio Pelini, direttore generale della Regione Toscana e Riccardo Nocentini sindaco e padrone di casa. Coppe e medaglie per tutti e il documentario di Gabriele Salvatores che introduce il mondo Inter Campus ai meno esperti.

Oggi è l'ultimo giorno per stare insieme, sedimentare amicizie e lasciarsi, chissà, forse con qualche lacrima.
Il muro è ormai completamente colorato e lo è in maniera indelebile.

venerdì 25 settembre 2009

Inter Campus Uganda & Medici con l'Africa Cuamm

In campo contro l'esclusione e la povertà. Anche Medici con l'Africa Cuamm ai Mondiali Inter Campus con Inter Campus Uganda (in collaborazione con Inter Club Kayunga, il primo Inter Club africano della storia dell'Internazionale F.C.). Immagini da Naggalama (Uganda) di Nicola Berti.

giovedì 24 settembre 2009

mercoledì 23 settembre 2009

Inter Campus Uganda

Dal 27 ottobre al 4 novembre 2008 si è tenuto il primo corso Inter Campus in Uganda.
10 allenatori della scuola di Nagallama/Mukono hanno partecipato alle lezioni di teoria ed agli allenamento con i 200 bambini, che hanno ricevuto l'equipaggiamento sportivo firmato...INTER.
Alla festa di inaugurazione organizzata con i medici responsabili di CUAMM-Medici con l'Africa hanno presenziato le autorità distrettuali e i media locali, oltre ai rappresentanti dell'INTER CLUB KAYUNGA...



Realizzazione a cura di Ernesto Farina

martedì 22 settembre 2009

Coppa del Mondo Inter Campus 2009 - Le terre di Inter Campus

Coppa del Mondo Inter Campus in Toscana su Inter Channel. Centinaia di bambini provenienti da 19 Paesi diversi, vivono una giornata intensa: costruzione di stendardi, giochi senza frontiere, visite...

lunedì 21 settembre 2009

Cagliari 1 - INTER 2

Un'Inter svogliata e disattenta pareggia e passa in vantaggio, vincendo una partita assolutamente immeritata.

Come (quasi) tutte le squadre di coppa delude sotto l'aspetto del gioco. Forse l'apporto psico-fisico di mercoledì ha influito su quello di oggi. Anzi credo proprio che si possa togliere il "Forse". Ha influito e stop.

Inter Milan Argentine striker Diego Milito scores during a Serie A soccer match between Inter Milan and Cagliari, in Cagliari, Italy, Sunday, Sept. 20, 2009. Inter Milan won 2-1.

Milito. Grandissimo attaccante, grandissimo atleta, uomo chiave per l'Inter quasi al limite dell'insostituibilità.

Malino il resto, tranne Lucio (imperioso). Perfino Mourinho non sembra avere l'asso nella manica, salvo il solito Balotelli, che comunque fa sempre il suo macello là davanti.
L'episodio dell'espulsione è quantomeno grottesco, ma ci stà, uno così le antipatie se le attira contro, e poi diciamocelo: è un'ulteriore dimostrazione ai Gufazzi che i manipolatori forse non siamo noi, e che certi favori non esistono più (quantomeno nei modi). Orsato fa tenerezza, e vederlo sfogarsi così sul mister mi ha fatto sorridere.

Ma torniamo al resto. Malino, dicevamo, il centrocampo che ha lasciato campo al Cagliari, che sfruttando il fattore campo, e un modulo decisamente più convincente del nostro vecchio 4-3-3, ha fatto della zona centrale del campo suo terreno di conquista. Peccato per Motta, ma dai signori Zanetti e Stankovic mi aspetto sicuramente qualcosa di più, Cambiasso è intoccabile a prescindere dall'infortunio.

Preferirei parlare poco del resto, anche perchè c'è poca Inter di cui discutere.

Di positivo c'è che bastano 5 minuti e un Milito per ribaltare il risultato quando si gioca male...a dimostrazione dell'enorme potenziale a disposizione.

Inter Milan Argentine striker Diego Milito, right, celebrates after scoring with his teammate Samuel Eto'o of Cameroon, during a Serie A soccer match between Inter Milan and Cagliari, in Cagliari, Italy, Sunday, Sept. 20, 2009. Inter Milan won 2-1.

Sono tutti avvertiti!
Non fate girare i 5 minuti a Milito

venerdì 18 settembre 2009

I Mondiali di Inter Campus Trecento bambini in Toscana

Fonte: Gazzetta.it

Un altro calcio fra Firenze e Siena (con trasferta a Milano) dal 18 al 29 settembre: le delegazioni di 20 Paesi "difficili" si ritrovano per un torneo. Si gioca a Coverciano, si conoscono i coetanei delle scuole medie italiane, si vede Inter-Napoli, si cerca di costruire un futuro di integrazione e di felicità. Moratti: "E' un premio per i bambini, ma anche per noi

MILANO, 10 settembre 2009 - C'è un Mondiale di calcio in cui non ci saranno sconfitti, ma 20 coppe per 20 squadre. Ci sono delle squadre in cui i giocatori non sono stati scelti scartando i più deboli, ma premiando chi, nella vita, aveva dovuto faticare di più. Ci sono giocatori che non sono star viziate e abituate alla business class, ma bambini che non avevano mai abbandonato il proprio campetto, e che mai erano saliti su un aereo. C'è un altro calcio, dal 18 al 29 settembre in Toscana: è quello di " Toscana 2009 - Coppa del Mondo Inter Campus".

prima edizione — E' alla prima edizione, si terrà fra Firenze, Siena e Milano: sarà un campionato mondiale, un raduno di delegazioni provenienti da tutti i Paesi in cui opera Inter Campus, un programma lanciato nel 1997 che ha creato scuole calcio nei luoghi più "difficili" del pianeta. Non per recrutare nuovi talenti, ma usando il pallone come come strumento educativo per restituire a 10.000 bambini bisognosi (tra gli 8 e i 14 anni) il diritto al gioco. Di questi 10mila, 300 (tutti fra gli 11 e i 12 anni) passeranno una decina di giorni in Italia, vivranno insieme a Figline Valdarno, giocheranno sui campi di Coverciano, visiteranno Milano e faranno un giro d'onore a San Siro prima di Inter-Napoli. Partita che vedranno da vicino, conoscendo gli idoli visti, al massimo, in tivù.

Il backstage del documentario di Salvatores. Origlia
Il backstage del documentario di Salvatores. Origlia

venti delegazioni, 300 bambini — Le delegazioni arrivano dai 20 paesi in cui opera Inter Campus: Angola, Argentina, Bolivia, Bosnia Herzegovina, Brasile, Bulgaria, Camerun, Cina, Colombia, Cuba, Iran, Libano, Marocco, Messico, Paraguay, Polonia, Romania, Slovenia, Uganda, a cui si aggiunge una congiunta Israele-Palestina, segnale forte di unione in un'area drammaticamente divisa. Ogni "squadra" è composta da quattordici bambini, scelti favorendo chi vive in situazioni di abbandono (perché ha perso i genitori) o di grande disagio. Saranno accompagnati da operatori, istruttori, psicologi ed educatori e saranno accolti in Italia dai loro coetanei delle scuole medie di Firenze e Siena. Ogni classe "adotterà" una o più squadre, da tempo lavora per studiare cultura, tradizioni e folklore del loro paese, attraverso lezioni e giochi.

le parole di moratti — Massimo Moratti, presidente dell'Inter, è intervenuto oggi ala presentazione dell'iniziativa. Ha così descritto Inter Campus: "Inter Campus non nasce da cose complicate, ma dal fatto che se conosci situazioni di grande povertà, viene istintivo voler fare qualcosa. Il calcio in questo ha la possibilità di fare molto di più degli altri: è amato, offre un contatto diretto con grand club, attraverso il calcio si fanno cose bellissime. Siamo partiti con le favelas in Brasile, siamo intervenuti durante la guerra in Kosovo, siamo stati in Israele e poi siamo andati in tanti Paesi, con la stessa, bellissima risposta da parte dei bambini, che hanno vissuto e vivono questa esperienza come una cosa che gli arrivava inaspettata. Si sentivano considerati, avevano trovato un 'amico', si sentivano importanti, con la maglia. Da qui l'idea di Massimo Moretti (presidente di Inter Campus ndr) di vivere un sogno non sognato, con la Coppa del Mondo. L'Italia per loro era un Paese spettacolare, ma anche per noi è spettacolare vedere questi bambini felici. Questa Coppa del Mondo è un premio, per i bambini, e anche per noi"

Vista sui campi di Inter Campus. Origlia
Vista sui campi di Inter Campus. Origlia

ambasciatori e premiati — Una fusione totale fra ragazzi italiani e stranieri, provenienti da zone "difficili" del Mondo, che ha, nelle intenzioni di Inter Campus e dei partner (la Fondazione Monte dei Paschi e la Regione Toscana), un doppio intento: far passare giorni felici giocando a pallone, e portare da noi ambasciatori di mondi lontani e talvolta soggetti a pregiudizi. Poi, ci sarebbe anche il torneo di calcio: partite sui campi di Coverciano, e alla fine anche dei vincitori. Che saranno preiati nella serata del 25, quando sarà proiettato il documentario di Gabriele Salvatores “Viaggio nel mondo di Inter Campus”, già presentato al Festival Internazionale del film di Locarno 2008. Le coppe delle prime tre classificate si distingueranno dalle altre per una targhetta sul piazzamento. Ma stavolta, davvero, i risultati e i fattori tecnici sono marginali.

mercoledì 16 settembre 2009

Ai Bindun il premio Giacinto Facchetti


Fonte: La Provincia del 15-09-2009

RODEROL'Inter Club Roberto Vecchioni Stradella ha deciso di assegnare il premio «Giacinto Facchetti» (lo scorso anno consegnato al presidente Moratti) a Romano Parnigoni in rappresentanza dei Bindun. L'annuncio è arrivato da Beppe Bergomi nel corso della festa del gruppo organizzata sul colle del San Maffeo. Festa che è iniziata col la messa celebrata nella chiesetta dedicata alla Madonna degli Angeli dal vescovo di Lugano Pier Giacomo Grampa (nella foto), invitato da Gerardo Nostran, di Rodero, autista e tuttofare alla diocesi ticinese. «È con piacere che ho accolto l'invito - ha detto monsignor Grampa - anche perché le mie discendenze sono comasche: mia madre era una Porro di Erba e mio zio, un altro Porro, è stato sindaco di Erba negli anni "60/"70. «Quello dei Bindun? è un gruppo che ha fatto della fraternità una scelta di vita per ridare gioia e sorriso ai volti preoccupati e segnati dall'avversa fortuna. Nelle visite pastorali alle 256 parrocchie della diocesi non ho mai trovato un gruppo così compatto, unito e numeroso». Molti, infatti, i sostenitori sono intervenuti: gli alpini, ex giocatori ed ex sportivi. Fra tutti Beppe Baresi, allenatore in seconda dell'Inter, e Beppe Bergomi. Attualmente il gruppo ?I Bindun? è impegnato a portare avanti il progetto ?Villaggio della Speranza? in Argentina, oltre al sostegno di molte iniziative a favore dei sei centri gestiti da Agorà '97.

martedì 15 settembre 2009

Inter Campus: in Toscana l'ombelico del mondo

Fonte: Inter.it

FIRENZE - È la presentazione di un evento unico al mondo, quella che si è svolta stamattina a Palazzo Strozzi Sagrati. Dal 18 al 28 settembre 2009, con il patrocinio della Regione Toscana e della Fondazione Monte dei Paschi di Siena, più di trecento bambini provenienti da tutti gli Inter Campus del mondo si ritrovano a Firenze e Siena. Partite al centro tecnico di Coverciano, valide per la conquista della Coppa del Mondo Inter Campus, molto gioco, nel senso più semplice del termine, e ancora la cooperazione con le scuole, che dei diciannove Paesi rappresentati faranno un soggetto di studio e dei bambini dei veri e propri ambasciatori delle proprie realtà.
A prendere la parola per primo il presidente della Regione Toscana, Claudio Martini, che ha sottolineato l'impegno dell'Inter sul fronte della solidarietà, definendo quanto fatto da Intercampus la possibilità di offrire ai bambini una sorta di "sogno insperato".

A nome dell'Inter, Massimo Moratti ha ringraziato la Regione Toscana e la Fondazione Monte dei Paschi di Siena per aver sostenuto la manifestazione. "Inter Campus non nasce da cose complicate, ma dal fatto che se conosci situazioni di grande povertà, viene istintivo voler fare qualcosa. Il calcio in questo ha la possibilità di fare molto di più degli altri: è amato, offre un contatto diretto con grand club, attraverso il calcio si fanno cose bellissime. Siamo partiti con le favelas in Brasile, siamo intervenuti durante la guerra in Kosovo, siamo stati in Israele e poi siamo andati in tanti Paesi, con la stessa, bellissima risposta da parte dei bambini, che hanno vissuto e vivono questa esperienza come una cosa che gli arrivava inaspettata. Si sentivano considerati, avevano trovato un 'amico', si sentivano importanti, con la maglia. Non abbiamo corso per sviluppare questa realtà, ma abbiamo preferito trovare le condizioni e gli istruttori giusti. Bisognava fare attenzione. Da qui l'idea di Massimo Moretti di vivere un sogno non sognato con la Coppa del Mondo. L'Italia per loro era un Paese spettacolare, ma anche per noi è spettacolare vedere questi bambini felici. Tutto questo è figlio di una grande semplicità di fondo, e vedere questi bambini felici è il grande riscontro. Noi non troviamo campioni attraverso Inter Campus, non c'è un ritorno apparentemente, ma la simpatia, la benevolenza, il passaparola fra varie nazioni vale talmente tanto che supera qualsiasi eco agonistico della squadra e delle sue grandi vittorie. Questa Coppa del Mondo è un premio, per i bambini, e anche per noi".

Massimo Moretti, presidente di Inter Campus, ha dettagliato l'iniziativa. "I bambini terminano la loro esperienza a tredici anni, data che collima con il termine della scuola dell'obbligo e frequentarla, cosa che non è facile in molti Paesi. Noi siamo dentro le loro realtà, negoziamo a volte perfino con i narcotrafficanti, con chi ricicla i rifiuti, noi accompagniamo i bambini nelle loro realtà, e la maglia per loro è un simbolo di dignità. Il momento del gioco è sempre quello più bello e in tanti Paesi i bambini non possono giocare. In Brasile, noi dovevamo scegliere pochi bambini su quattromila, così abbiamo delegato la scelta agli organizzatori locali, sulla base di chi ha avuto le maggiori difficoltà. Questi bambini, che non hanno nulla, hanno saputo riconquistare l'altruismo e ce lo hanno insegnato di nuovo. Avremo con noi una delegazione di Israele e Palestina, che staranno con la stessa casacchina: li abbiamo convinto, anche grazie alla fondazione Perez, a essere uniti. I bambini non hanno colpe: le loro storie sono storie delle famiglie, che hanno grande dignità, che incontreranno degli altri bambini, degli amici. In un momento in cui l'immigrazione viene così dibattuta, il fatto che noi si faccia grande cooperazione, con molta umiltà, è importante. Ho trovato in chi ci affianca in Toscana grande affinità. Mancherà solo Cuba, fra gli Inter Campus, là si teme che venga inquinato lo spirito rivoluzionario, ma sono stati proprio loro i primi a incitarci a continuare quanto fatto sino a oggi".

Gabriello Mancini, presidente della Fondazione Monte dei Paschi di Siena, ha spiegato lo spirito della scelta fatta. "Vorrei sottolineare la collaborazione che la nostra fondazione ha con la Regione Toscana, che si articola in molti progetti. Alla base noi abbiamo un concetto di sussidiarietà, come fondazione bancaria, e in questo caso la collaborazione con Inter Campus ci mette in grado di svolgere un'intervento simpatico. Fondazioni come la nostra nascono per promuovere lo sviluppo del territorio di riferimento, noi cerchiamo di dare una risposta positiva per guardare anche lontano, perché far crescere un territorio non vuol dire solo aumentare un reddito, ma aumentare il senso etico, morale, educativo e mirare allo sviluppo di una crescita collettiva della comunità".

Massimo Toschi, assessore regionale alla cooperazione internazionale, ha avuto parole convinte. "Questa mattina sono stato alla celebrazione dei quindici anni di Emergency, proprio Milly Moratti è il Presidente della Fondazione: nel cuore dell'Africa sono stati più di duemila i bambini operati nell'opsedale a Khartoum, in Sudan. È un periodo particolare per Firenze e per la Toscana, viviamo la solidarieta, ma Inter Campus è un'azione di grande politica: arriveranno bambini dall'Iran, dal sud del Libano, da Israele e da Palestina, non è una cosa semplice. Si muovono con loro le famiglie che consentono ai figli di partecipare, si muovono le realtà di vita. Dare scuole e cibo a questi bambini vuol dire costruire il futuro del mondo. Dieci giorni bellissimi li attendono, ma non solo, questa esperienza vuol dire farne straordinari testimoni di pace, da grandi si ricorderanno di aver giocato fra di loro. Mettere insieme bimbi di Paesi diversi non è solo un'azione di umanitaresimo, è una grande azione verso il futuro, per la quale è giusto ringraziare l'Inter e Massimo Moratti".
Due numeri a spiegare "Toscana 2009, la Coppa del Mondo Inter Campus": 19 paesi presenti, per 1 sola umanità.

Le informazioni e gli aggiornamenti sul progetto Inter Campus sul sito: [-]intercampus.inter.it