mercoledì 29 agosto 2012

Il campionato più pazzo del mondo


Fonte: Internazionale.it

Non ci sono dubbi, il campionato italiano è il più folle del mondo. Per esempio, abbiamo una classifica di Serie B che vede nove squadre (nove!) cominciare la stagione con dei punti di penalizzazione, a causa dello scandalo del calcioscommesse. Sembra un leaderboard di golf piuttosto che una classifica di calcio. E siamo solo all’inizio, perché le indagini sono in corso in diverse città, dal nord al sud.

Sicuramente ci saranno ancora delle rivelazioni durante la stagione. Poi ricorsi e controricorsi al Coni, o al famoso Tar del Lazio. Per seguire il calcio italiano bisogna avere le spalle larghe, visto che i tifosi insultano tutti i giornalisti che osano indagare e cercano la verità, e come minimo una laurea in giurisprudenza. E non c’è più Gigi Garanzini a Radio 24. Che tristezza.

Abbiamo passato un’estate con trionfi (Prandelli, Balotelli, Pirlo, Cassano e Buffon agli Europei, piegati solo dalla Spagna dei miracoli in finale) e con veleni. La vicenda Conte ha oscurato il disastro dello scandalo in sé. Tutto è finito, come sempre, in una guerra fra tifoserie e fra reciproche accuse di complotti e dietrologie. Ognuno difende la sua squadra contro tutti, anche quando i cosiddetti “crimini” sono stati commessi altrove.

E intanto il sistema crolla. Non ci sono più soldi. Gli stadi non stanno più in piedi. Il Cagliari gioca a Quartu o a Trieste. Il campo di Bari fa schifo. Perfino Berlusconi, il magnate che ha comprato tutti (Van Basten, Lentini, Papin, Rivaldo, Gilardino, Ronaldinho) non tira fuori più un euro. Vende. Negli anni novanta, ai tempi d’oro, c’erano 70mila abbonati a San Siro per vedere il Milan. Quest’anno? Sono appena 20mila.

E ci sono ancora i vari Petrucci, Abete e il povero, tragico Stefano Palazzi, il “procuratore” che lavora ventiquattr’ore al giorno, ma non sa più cosa fare. Un disastro. Si è parlato molto di un cosiddetto top player, ma non è arrivato nessuno, per ora.

Ma, come ha detto Bob Dylan, “the darkest hour is right before the dawn”. Il calcio Italiano è sempre un sistema che produce tanti, ma proprio tanti giovani di qualità: Insigne, Verratti, Destro, per citarne solo tre. Stelle del futuro, in un’Italia sempre più multietnica dove giocatori come El Shaarawy, Ogbonna e Balotelli giocano in nazionale.

Senza i soldi per comprare un sacco di stranieri, le società dovrebbero puntare sui giovani. L’ultima grande epoca dell’austerità ha preceduto i grandi mondiali del 1978 e del 1982. Chissà questa volta. In ogni caso, siamo sulle montagne russe. Tighten your belts.

sabato 25 agosto 2012

Povera, arrabbiata ma forse più bella ed equilibrata: al via la Serie A 2012-2013 – Il Fatto Quotidiano

Fonte: Il Fatto Quotidiano

Schiacciata tra scandali scommesse e lotte di potere, veleni assortiti e polemiche più o meno futili,spending review necessarie e ridimensionamenti coatti, spalti vuoti e fughe di campioni, si apre oggi, con l’inizio della Serie A 2012-13, una nuova stagione per il calcio italiano. Quello che una volta era considerato il campionato più bello del mondo, dopo aver ceduto il passo alla Premier inglese e alla Liga spagnola, ha dovuto oramai inchinarsi anche alla Bundesliga tedesca. E, se non si ripiglia in fretta, presto potrebbe sentire sul collo il fiato di altri campionati, come testimonia quel coefficienteUefa che già l’anno scorso ha ridotto a tre le squadre italiane in Champions. Eppure, padroni del vapore permettendo, da un penoso stato di necessità si potrebbero riscoprire antiche virtù. E un nuovo modo di fare calcio.

SCANDALI E VELENI

La Serie A comincia oggi (Fiorentina-Udinese e Juve-Parma) con una classifica già ‘sporca’ prima ancora di scendere in campo: -1 per Sampdoria e Torino, -2 per l’Atalanta e -6 per il Siena. Il frutto, velenoso, delle prime sentenze dello scandalo calcioscommesse che ha travolto, per l’ennesima volta, il calcio italiano. E ancora si attende che sul tavolo del procuratore federale Palazzi giungano i faldoni delle inchieste del quarto (Napoli e Genova) e quinto (Bari) filone delle indagini delle procure. Tra indagati e indignati, prosciolti, patteggiati e condannati, la squalifica più clamorosa – in attesa del ricorso al Tnas, che probabilmente ridurrà sensibilmente la pena – è però quella del tecnico bianconero Antonio Conte, che sarebbe per adesso costretto a saltare l’intero campionato. E così è di nuovo Juventus contro tutti, non solo sul campo. Dalle polemiche cinesi con il Napoli dopo la Supercoppa, alle schermaglie dialettiche con gli storici nemici Zeman eMoratti, alle violente accuse vomitate dal presidente Agnelli contro i vertici federali, che nascono da vecchi rancori e, dietro la conta degli scudetti e delle stelle, nascondono 443 milioni di buoni motivi: ovvero il risarcimento in euro per i presunti danni subiti da Calciopoli che è stato richiesto dalla Juve alla Figc.

SPENDING REVIEW

Una cifra simile – 495 milioni di euro – è invece il risparmio complessivo alla voce stipendi delle 20 squadre di Serie A rispetto alla stagione precedente. Una spending review calcistica, necessaria e doverosa, che è però avvenuta a fronte di un impoverimento tecnico e qualitativo del campionato. In attesa di conoscere il destino dei vari Cavani, Jovetic e De Rossi, hanno già abbandonato l’Italia campioni affermati come Ibrahimovic, Thiago Silva e Lavezzi, e giovani di belle speranze comeVerratti e Borini: restituendo un po’ di ossigeno ai bilanci delle squadre e riportando in auge il baratto (Cassano-Pazzini) come la forma di scambio di un calciomercato improntato alla decrescita.E se è vero che i debiti complessivi della Serie A (2,6 miliardi) sono inferiori a quelli di Liga e Premier, è anche vero che il calcio italiano non possiede quell’ ‘avanzo primario’ che invece protegge il paese a livello macroeconomico. Alle società italiane mancano, infatti, sia gli stadi di proprietà – e vedremo quali potranno essere gli effetti a lungo termine della nuova legge (link legge stadi) – che la capacità vendere il proprio marchio nei paesi emergenti: ovvero le fonti principali di introiti per gli altri top club europei. E mentre con poche eccezioni, come Juve e Roma, gli abbonati disertano in massa gli stadi, i diritti televisivi (poco meno di 3 miliardi in tre anni) che una volta erano il nostro vanto cominciano a non reggere il confronto con Premier (quasi 5 miliardi e +70% rispetto al triennio precedente) e Bundesliga (cifre inferiori ma in crescita del 52%).

LE SETTE SORELLINE

Ma se è vero che dal letame nascono i fiori, ecco che la crisi del calcio italiano potrebbe portare a un campionato interessante e combattuto come non mai. Dalle sette sorelle degli anni Novanta, gonfiate dalle plusvalenze tossiche di Parma, Lazio e Fiorentina, che facevano tremare il mondo e dominavano in Europa (9 finali di Champions di cui 4 vinte, 13 di Coppa Uefa di cui 8 vinte, 5 di Coppa delle Coppe di cui 4 vinte) alle sette ‘sorelline’ di oggi, che non spaventano certo il continente ma potrebbero far divertire la penisola. La Juve campione, in campo stasera a Parma, si è rinforzata ulteriormente (Isla, Asamoah, Lucio, Pogba e Giovinco) e nessuno avrebbe potuto impensierirla per il bis, non fosse stato per l’incognita Conte. E così, date per protagoniste le due milanesi anche solo per motivi storici – la veste ‘ggiovane‘ che si sono date serve in realtà a mascherare la fine di cicli più o meno vincenti – la toponomastica del campionato ri-accoglie a braccia aperte nella lotta al vertice il Napoli e la Roma, che con Insigne e Destro simboleggiano la meglio gioventù del nuovo calcio italiano che da un’età media di 27,5 anni nella stagione scorsa è scesa oggi a 25,8. Con loro l’Udinese, capace come l’araba fenice di reinventarsi ogni anno dalle ceneri delle sue cessioni, e la nuova Fiorentina di Montella. E se sette sorelline vi sembran poche, tra le novità del campionato – oltre a quelle assolute degli arbitri di porta e delle panchine allungate fino a 12 giocatori – ci sarà il ritorno delle quattro sfide cittadine: Milan-Inter, Roma-Lazio, Juventus-Torino e Genoa-Samp. E tra scandali e polemiche, tagli e rimpianti, anche la possibilità, forse, di ricominciare a divertirsi.

giovedì 9 agosto 2012

Incontro fra tifosi

Ecco la foto dell'incontro con il compagno di tifo Eugenio Mularoni sanmarinese e grande tifoso nerazzurro.
Tempo fà ha conosciuto Tito Dal Lago in quel di Kampala durante un suo viaggio per conoscere il ragazzo che aiuta a distanza attraverso un organizzazione.
Da li è venuto a sapere del nostro club, successivamente la scorsa settimana è stato ad Appiano nella speranza di seguire un allenamento della squadra, purtroppo per lui gli allenamenti erano a porte chiuse.