lunedì 22 dicembre 2008

Inter Campus: ci siamo


Fonte: Inter Campus

Uganda

affiliazione: 2008 - supporto alle scuole e all'ambulatorio locali per radunare i bambini con l'attività i calcio e sottoporli alle profilassi contro le malattie dell'acqua inquinata, con il sostegno dell'Inter Club d Kayunga ("Unire")
[ 15 Dicembre 2008 17:01] - Festa di benvenuto per il nuovo programma di Inter Campus Uganda Dal 27 Ottobre al 4 Novembre 2008 si è tenuto il primo corso Inter Campus in Uganda, dopo la visita di check dello scorso Febbraio. I 10 allenatori/educatori della scuola di Naggalama-Mukono hanno partecipato alle lezioni di teoria mattutine ed agli allenamenti pomeridiani con i duecento bambini e bambine che hanno ricevuto l’equipaggiamento sportivo Inter. Alla grande festa di inaugurazione organizzata con i medici e responsabili di CUAMM-medici con l’Africa, nostro partner locale, hanno partecipato le autorità distrettuali e le tv locali e nazionali, oltre ai rappresentanti dell’Inter Club di Kayunga (“Unire” in lingua locale).



sabato 13 dicembre 2008

Rivista INTER FOOTBAL CLUB

Cari soci vorrei segnalarvi nel caso non l'aveste già vista che nel numero di questo mese di INTER FOOTBALL CLUB nelle pagine dedicate ai club hanno pubblicato una foto scattata durante la visita dei coordinatori di INTER CAMPUS in Uganda, è possibile anche vederla nell'anteprima della rivista attraverso il sito www.inter.it.
Saluti e buon week-end a tutti.......
ancora in cima alla classifica!!!!!!!!!!!.....
si vede anche la neve!!!!!!!!!!
FORZA INTER
ERNESTO


venerdì 12 dicembre 2008

12 dicembre: "Ciao Peppino, uno di noi"

Venerdì, 12 Dicembre 2008 00:12:13
[FOTO Venerdì, 12 Dicembre 2008 00:12:13]

MILANO - Ci sono amori che non finiranno mai. E che in certi giorni ricordi solo un po' di più, che sempre.

"Ciao Peppino, uno di noi".

Giuseppe Prisco, nato a Milano il 10 dicembre 1921, di origini napoletane.

Interista dichiarato dal 1929, domenica di un derby (vinto) sul campo di via Goldoni.

I suoi amori: l'Inter, gli Alpini, l'avversario del Milan, l'avversario della Juve.

Ha vinto (a oggi): 11 scudetti, 4 coppe italia, 4 supercoppe italiane, 2 coppe dei campioni, 2 coppe intercontinentali, 3 coppe uefa.

mercoledì 10 dicembre 2008

10 dicembre 1948-2008: diritti umani per tutti

In occasione del sessantesimo anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, mi permetto di pubblicarne la versione integrale.

In occasione del sessantesimo anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, pubblichiamo il testo integrale. I diritti di tutti siano conosciuti, rispettati e difesi da tutti. Qui ed ora.
Movimento Nonviolento

Il 10 dicembre 1948, l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha approvato la DICHIARAZIONE UNIVERSALE DEI DIRITTI UMANI

L'ASSEMBLEA GENERALE

proclama

la presente dichiarazione universale dei diritti umani come ideale comune da raggiungersi da tutti i popoli e da tutte le Nazioni, al fine che ogni individuo ed ogni organo della società, avendo costantemente presente questa Dichiarazione, si sforzi di promuovere, con l'insegnamento e l'educazione, il rispetto di questi diritti e di queste libertà e di garantirne, mediante misure progressive di carattere nazionale e internazionale, l'universale ed effettivo riconoscimento e rispetto tanto fra i popoli degli stessi Stati membri, quanto fra quelli dei territori sottoposti alla loro giurisdizione.

Articolo 1
Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti. Essi sono dotati di ragione e di coscienza e devono agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza.

Articolo 2
Ad ogni individuo spettano tutti i diritti e tutte le libertà enunciate nella presente Dichiarazione, senza distinzione alcuna, per ragioni di razza, di colore, di sesso, di lingua, di religione, di opinione politica o di altro genere, di origine nazionale o ociale, di ricchezza, di nascita o di altra condizione. Nessuna distinzione sarà inoltre stabilita sulla base dello statuto politico, giuridico o internazionale del paese o del territorio cui una persona appartiene, sia indipendente, o sottoposto ad amministrazione fiduciaria o non autonomo, o soggetto a qualsiasi limitazione di sovranità.

Articolo 3
Ogni individuo ha diritto alla vita, alla libertà ed alla sicurezza della propria persona.

Articolo 4
Nessun individuo potrà essere tenuto in stato di schiavitù o di servitù; la schiavitù e la tratta degli schiavi saranno proibite sotto qualsiasi forma.

Articolo 5
Nessun individuo potrà essere sottoposto a tortura o a trattamento o a punizione crudeli, inumani o degradanti.

Articolo 6
Ogni individuo ha diritto, in ogni luogo, al riconoscimento della sua personalità giuridica.

Articolo 7
Tutti sono eguali dinanzi alla legge e hanno diritto, senza alcuna discriminazione, ad una eguale tutela da parte della legge. Tutti hanno diritto ad una eguale tutela contro ogni discriminazione che violi la presente Dichiarazione come contro qualsiasi incitamento a tale discriminazione.

Articolo 8
Ogni individuo ha diritto ad un'effettiva possibilità di ricorso a competenti tribunali contro atti che violino i diritti fondamentali a lui riconosciuti dalla costituzione o dalla legge.

Articolo 9
Nessun individuo potrà essere arbitrariamente arrestato, detenuto o esiliato.

Articolo 10
Ogni individuo ha diritto, in posizione di piena uguaglianza, ad una equa e pubblica udienza davanti ad un tribunale indipendente e imparziale, al fine della determinazione dei suoi diritti e dei suoi doveri, nonché della fondatezza di ogni accusa penale che gli venga rivolta.

Articolo 11
Ogni individuo accusato di un reato è presunto innocente sino a che la sua colpevolezza non sia stata provata legalmente in un pubblico processo nel quale egli abbia avuto tutte le garanzie necessarie per la sua difesa.
Nessun individuo sarà condannato per un comportamento commissivo od omissivo che, al momento in cui sia stato perpetuato, non costituisse reato secondo il diritto interno o secondo il diritto internazionale. Non potrà del pari essere inflitta alcuna pena superiore a quella applicabile al momento in cui il reato sia stato commesso.

Articolo 12
Nessun individuo potrà essere sottoposto ad interferenze arbitrarie nella sua vita privata, nella sua famiglia, nella sua casa, nella sua corrispondenza, né a lesione del suo onore e della sua reputazione. Ogni individuo ha diritto ad essere tutelato dalla legge contro tali interferenze o lesioni.

Articolo 13
Ogni individuo ha diritto alla libertà di movimento e di residenza entro i confini di ogni Stato.
Ogni individuo ha diritto di lasciare qualsiasi paese, incluso il proprio, e di ritornare nel proprio paese.

Articolo 14
Ogni individuo ha il diritto di cercare e di godere in altri paesi asilo dalle persecuzioni. Questo diritto non potrà essere invocato qualora l'individuo sia realmente ricercato per reati non politici o per azioni contrarie ai fini e ai principi delle Nazioni Unite.

Articolo 15
Ogni individuo ha diritto ad una cittadinanza. Nessun individuo potrà essere arbitrariamente privato della sua cittadinanza, né del diritto di mutare cittadinanza.

Articolo 16
Uomini e donne in età adatta hanno il diritto di sposarsi e di fondare una famiglia, senza alcuna limitazione di razza, cittadinanza o religione. Essi hanno eguali diritti riguardo al matrimonio, durante il matrimonio e all'atto del suo scioglimento. Il matrimonio potrà essere concluso soltanto con il libero e pieno consenso dei futuri coniugi. La famiglia è il nucleo naturale e fondamentale della società e ha diritto ad essere protetta dalla società e dallo Stato.

Articolo 17
Ogni individuo ha il diritto ad avere una proprietà sua personale o in comune con altri. Nessun individuo potrà essere arbitrariamente privato della sua proprietà.

Articolo 18
Ogni individuo ha diritto alla libertà di pensiero, di coscienza e di religione; tale diritto include la libertà di cambiare di religione o di credo, e la libertà di manifestare, isolatamente o in comune, e sia in pubblico che in privato, la propria religione o il proprio credo nell'insegnamento, nelle pratiche, nel culto e nell'osservanza dei riti.

Articolo 19
Ogni individuo ha diritto alla libertà di opinione e di espressione incluso il diritto di non essere molestato per la propria opinione e quello di cercare, ricevere e diffondere informazioni e idee attraverso ogni mezzo e senza riguardo a frontiere.

Articolo 20
Ogni individuo ha diritto alla libertà di riunione e di associazione pacifica. Nessuno può essere costretto a far parte di un'associazione.

Articolo 21
Ogni individuo ha diritto di partecipare al governo del proprio paese, sia direttamente, sia attraverso rappresentanti liberamente scelti.
Ogni individuo ha diritto di accedere in condizioni di eguaglianza ai pubblici impieghi del proprio paese. La volontà popolare è il fondamento dell'autorità del governo; tale volontà deve essere espressa attraverso periodiche e veritiere elezioni, effettuate a suffragio universale ed eguale, ed a voto segreto, o secondo una procedura equivalente di libera votazione.

Articolo 22
Ogni individuo, in quanto membro della società, ha diritto alla sicurezza sociale, nonché alla realizzazione attraverso lo sforzo nazionale e la cooperazione internazionale ed in rapporto con l'organizzazione e le risorse di ogni Stato, dei dirittieconomici, sociali e culturali indispensabili alla sua dignità ed al libero sviluppo della sua personalità.

Articolo 23
Ogni individuo ha diritto al lavoro, alla libera scelta dell'impiego, a giuste e soddisfacenti condizioni di lavoro ed alla protezione contro la disoccupazione.Ogni individuo, senza discriminazione, ha diritto ad eguale retribuzione per eguale lavoro. Ogni individuo che lavora ha diritto ad una rimunerazione equa e soddisfacente che assicuri a lui stesso e alla sua famiglia una esistenza conforme alla dignità umana ed integrata, se necessario, da altri mezzi di protezione sociale. Ogni individuo ha diritto di fondare dei sindacati e di aderirvi per la difesa dei propri interessi.

Articolo 24
Ogni individuo ha diritto al riposo ed allo svago, comprendendo in ciò una ragionevole limitazione delle ore di lavoro e ferie periodiche retribuite.

Articolo 25
Ogni individuo ha diritto ad un tenore di vita sufficiente a garantire la salute e il benessere proprio e della sua famiglia, con particolare riguardo all'alimentazione, al vestiario, all'abitazione, e alle cure mediche e ai servizi sociali necessari; ed ha diritto alla sicurezza in caso di disoccupazione, malattia, invalidità, vedovanza, vecchiaia o in altro caso di perdita di mezzi di sussistenza per circostanze indipendenti dalla sua volontà. La maternità e l'infanzia hanno diritto a speciali cure ed assistenza. Tutti i bambini, nati nel matrimonio o fuori di esso, devono godere della stessa protezione sociale.

Articolo 26
Ogni individuo ha diritto all'istruzione. L'istruzione deve essere gratuita almeno per quanto riguarda le classi elementari e fondamentali. L'istruzione elementare deve essere obbligatoria. L'istruzione tecnica e professionale deve essere messa alla portata di tutti e l'istruzione superiore deve essere egualmente accessibile a tutti sulla base del merito. L'istruzione deve essere indirizzata al pieno sviluppo della personalità umana ed al rafforzamento del rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali. Essa deve promuovere la comprensione, la tolleranza, l'amicizia fra tutte le Nazioni, i gruppi razziali e religiosi, e deve favorire l'opera delle Nazioni Unite per il mantenimento della pace.
I genitori hanno diritto di priorità nella scelta del genere di istruzione da impartire ai loro figli.

Articolo 27
Ogni individuo ha diritto di prendere parte liberamente alla vita culturale della comunità, di godere delle arti e di partecipare al progresso scientifico ed ai suoi benefici.Ogni individuo ha diritto alla protezione degli interessi morali e materiali derivanti da ogni produzione scientifica, letteraria e artistica di cui egli sia autore.

Articolo 28
Ogni individuo ha diritto ad un ordine sociale e internazionale nel quale i diritti e le libertà enunciati in questa Dichiarazione possano essere pienamente realizzati.

Articolo 29
1 Ogni individuo ha dei doveri verso la comunità, nella quale soltanto è possibile il libero e pieno sviluppo della sua personalità.Nell'esercizio dei suoi diritti e delle sue libertà, ognuno deve essere sottoposto soltanto a quelle limitazioni che sonostabilite dalla legge per assicurare il riconoscimento e il rispetto dei diritti e delle libertà degli altri e per soddisfare le giuste esigenze della morale, dell'ordine pubblico e del benessere generale in una società democratica. Questi diritti e queste libertà non possono in nessun caso essere esercitati in contrasto con i fini e principi delle Nazioni Unite.

Articolo 30
Nulla nella presente Dichiarazione può essere interpretato nel senso di implicare un diritto di un qualsiasi Stato, gruppo o persona di esercitare un'attività o di compiere un atto mirante alla distruzione di alcuno dei diritti e delle libertà in essa enunciati.

La presente dichiarazione universale dei diritti umani come ideale comune da raggiungersi da tutti i popoli e da tutte le Nazioni, al fine che ogni individuo ed ogni organo della società, avendo costantemente presente questa Dichiarazione, si sforzi di promuovere, con l'insegnamento e l'educazione, il rispetto di questi diritti e di queste libertà e di garantirne, mediante misure progressive di carattere nazionale e internazionale, l'universale ed effettivo riconoscimento e rispetto tanto fra i popoli degli stessi Stati membri, quanto fra quelli dei territori sottoposti alla loro giurisdizione.

martedì 9 dicembre 2008

WERDER BREMA-INTER 2-1

Fonte: InterEmotionalSite

Le parole del tecnico nerazzurro Josè Mourinho al termine di Werder Brema-Inter: "Non saremo sfortunati noi se troveremo una grande d'Europa negli ottavi, sarà sfortuna trovare l'Inter per chi ha vinto il proprio girone, di questo sono convinto. Non piace mai perdere nemmeno quando la qualificazione è certa. Ma questa sconfitta arriva da un'Inter che non era sicuramente la squadra più forte che potessimo schierare. Questo perchè volevo fare riposare alcuni giocatori. È mancata la spinta ed il pressing di Stankovic a centrocampo, ma comunque, Mancini e Quaresma, che hanno caratteristiche differenti, hanno fatto un buon lavoro sacrificandosi molto. Credo che questo sia importante, soprattutto per loro che ora possono giocare con più tranquillità. Dobbiamo dare merito al Brema che ha fatto tutto in maniera perfetta, sicuramente spinto dalla ricerca di un posto in Coppa Uefa. Per esserci qualificati con soli otto punti ci meritiamo una squadra tosta tra le top europee, una di quelle forti, contro le quali le motivazioni non mancheranno. Se avessi cambiato tutta la formazione, non avrei messo in condizione di esprimersi chi entrava. Loro fisicamente erano fortissimi e hanno giocato con attenzione e grande concentrazione, cosa che non avevano fatto nelle gare contro greci e ciprioti. Abbiamo sofferto molto sulle palle inattive e ci hanno messo in difficoltà pressando sempre la nostra linea difensiva. Noi, in questo momento, siamo più a nostro agio con il 4-4-2 che ci permette di esprimere tutta la nostra forza, fisica, mentale e tattica a centrocampo. Il problema nel girone non è questa sconfitta, ma quella in casa con il Panathinaikos e il pareggio esterno con l'Anorthosis, gara che sembrava giocata dai ragazzini di una scolaresca. Con 13 punti sarebbe stato un risultato molto positivo. Così va bene per la qualificazione, ma in Europa dobbiamo dare di più. Non posso dire che questa gara mi abbia dato indicazioni particolari, le note positive sono il nuovo ruolo di Mancini trequartista e Quaresma seconda punta; quelle negative, ovviamente, la sconfitta e l'infortunio di Materazzi che ha riportato una frattura allo zigomo. Per il resto avevamo una formazione che si può dire che non fosse nè carne nè pesce. Ho avuto la tentazione di far giocare tutti i giovani, ma per rispetto della competizione e di noi stessi, ho scelto una via di mezzo. Se alla fine fosse stato un pareggio, non avremmo rubato niente, perchè con Burdisso potevamo cambiare il corso della gara sullo 0-0, ma ripeto non era questa la gara nella quale dovevamo dimostrare di essere una squadra da Champions. Quello di Ibra non è un gol che cambia la nostra storia, ma può dare autostima al giocatore, magari questa rete ci darà un campione con maggiore fiducia in se stesso anche in Europa, in vista degli Ottavi di finale".
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venerdì 5 dicembre 2008

La nostra VITTORIA più bella !

L'Europa plaude Inter Campus: "Una realtà"

Mercoledì, 03 Dicembre 2008
[FOTO Mercoledì, 03 Dicembre 2008 22:21:31]

BRUXELLES - "Una realtà, non un progetto". Questo il commento che ha caratterizzato il successo ottenuto da "Petites Historias das Criancas", il film-documentario di Gabriele Salvatores, Fabio Scamoni e Guido Lazzarini proiettato, oggi nel secondo pomeriggio, al Parlamento Europeo. Oltre 150 invitati, per la maggioranza europarlamentari italiani e stranieri, hanno assistito alla terza 'uscita' della pellicola che racconta, sotto forma di piccola cronaca che diventa grande storia, le attività di Inter Campus nel mondo.

Dopo le serate dedicate a Roma e a Milano, l'iniziativa a Bruxelles, promossa dall'eurodeputato del Prc Vittorio Agnoletto, si è aperta con le parole di Massimo Moratti. "È un grande, grandissimo onore poter condividere con i rappresentanti dell'Europarlamento la nostra esperienza sociale con Inter Campus e il film, bellissimo, che la racconta". "Salvatores è interista - ha aggiunto il presidente nerazzurro -, ma soprattutto ha avuto l'intuizione artistica, mentre per noi, in questi dieci anni, abbiamo fatto una cosa semplice: metterci nei panni degli altri e capire che cosa succede ai bambini in situazione difficili. Il calcio ricco, terribile, certe volte stupido, consente però di fare queste cose e mi piace pensare che, fra dieci anni, questi stessi bambini dei quali viene raccontata una storia, un'esperienza di felicità, possano rivedersi attraverso questo film ed essere ancora più felici".

È la speranza di tutti, quella di Massimo Moratti, e l'obiettivo della realtà Inter Campus è proprio questo: il calcio, in verità, è solo un pretesto perché, come ha spiegato Francesco Toldo, anche lui presente alla proiezione di Bruxelles, "lo scopo non è certo quello di trovare il talento, il possibile nuovo campione; e solo l'Inter poteva sviluppare, con successo, quella che sembrava un'utopia ed è diventata una bellissima verità". Tanti i complimenti raccolti dai registi e dai rappresentanti dell'Inter e di Inter Campus presenti all'Europarlamento: per la qualità, altissima, del film-documentario e per la competenza degli operatori e istruttori che girano il mondo vestiti di nerazzurro per far giocare ed educare i bambini. "Mi ha toccato il cuore - ha spiegato Nelson Rivas, il secondo rappresentante della squadra presente a Bruxelles - perché so che cosa vuol dire essere un bambino in Colombia e so che cosa vuol dire operare in quella realtà, che è la mia realtà: conosco i pregi, conosco i rischi".

"Tutto il calcio deve un grazie, enorme, a Massimo Moratti e all'Inter, non solo per i successi calcistici, ma per la capacità di sviluppare una realtà che, chi ama veramente questo sport, si augura possa essere comun denominatore per tutti": le parole di Walter Gagg della Fifa lasciano il segno, confermano l'appluaso delle istituzioni calcistiche internazionali per Inter Campus. "È un progetto bellissimo, una realtà in continuo movimento - ha sottolineato William Gaillard, portavoce Uefa -. Non è vero che il calcio moderno ha sempre bisogno di soldi per emozionare. All'Inter, nella stagione del suo Centenario, possiamo solo augurare altri 100 anni di grandi successi sul campo e di valori intatti, come quelli che oggi ha presentato a tutti noi".

"Al Parlamento europeo lavoriamo in tanti per cercare soluzioni serene a problematiche sociali differenti e difficili, tante solo le idee e le proposte che vengono valutate e sviluppate, tanti i progetti che abbiamo promosso e che vogliamo promuovere. La felicità è che oggi, attraverso il film dedicato alle attività di Inter Campus, abbiamo visto una realtà, non un progetto".

www.inter.it

mercoledì 3 dicembre 2008

Uganda, la guerra senza fine

Il leader ribelle Kony non si presenta per siglare la pace, il governo si interroga sull'opzione militare

scritto da Matteo Fagotto

Ancora una volta, per l'ennesima volta. Lo scorso fine settimana il leader dei ribelli ugandesi del Lord's Resistance Army, Joseph Kony, non si è presentato alla cerimonia per la firma degli accordi di pace che avrebbero posto fine a 22 anni di guerra tra il gruppo ribelle e l'esercito ugandese, facendo tornare indietro a mani vuote non solo la delegazione governativa, ma anche i notabili Acholi che abitano il nord dell'Uganda, la regione maggiormente devastata dalle violenze negli ultimi anni. Dopo l'ennesimo fallimento, il governo di Kampala si chiede se la prosecuzione delle trattative abbia ancora un senso.

Joseph KonyAnche stavolta, come nelle occasioni precedenti, Kony aveva assicurato, tramite i suoi intermediari, la sua presenza alla cerimonia, in programma nella città sudanese di Juba. Ma alla fine, come le volte precedenti, ha prevalso la paura. Per uscire dal proprio nascondiglio nella foresta congolese, il leader ribelle ha chiesto lo stralcio del mandato di cattura per crimini di guerra e contro l'umanità emesso dalla Corte Penale Internazionale dell'Aja, e che pende sulla sua testa. Nonostante gli accordi raggiunti in questo senso con il governo ugandese, infatti, la Cpi, a suo tempo invitata a investigare sui crimini compiuti dai ribelli proprio da Kampala, non ha finora accettato di bloccare il procedimento giudiziario nei confronti di Kony.

Tutto come prima allora? Non proprio. Stavolta, infatti, sarebbe avvenuto un fatto nuovo: Kony, stando alla sua versione dei fatti, avrebbe ricevuto un sms sul suo telefonino proveniente da un ufficiale dell'esercito ugandese, che lo minacciava di morte anche se avesse siglato la pace con il governo. Una versione a cui Frank Nyakairu, analista del conflitto ugandese, non crede. "I proclami di Kony hanno un solo fine. Far tornare a parlare di lui", spiega a PeaceReporter. "Ogni volta che vede l'attenzione mediatica calare, Kony se ne esce con qualche novità. Ma dubito delle sue reali intenzioni di pace".

Bambini soldato del LraLa visione di Nyakairu non è isolata. Da più parti ormai si levano voci che chiedono di risolvere la questione Kony una volta per tutte, liberando il nord Uganda dal rischio di una nuova guerra. A questo proposito, il governo ha annunciato che consulterà i leader della comunità Acholi per decidere il da farsi. Meglio proseguire con le iniziative di pace, visto che, dopotutto, sugli accordi raggiunti da entrambe le parti manca solo la firma finale, o scegliere la strada della guerra? La seconda opzione è difficilmente praticabile, considerando il fatto che, al momento, gli effettivi del Lra sono sparsi tra le regioni di confine di Uganda, Congo e Sudan, e che le azioni militari sono condotte principalmente al di fuori del territorio ugandese. Lo scorso mese, alcune associazioni locali per i diritti umani avevano denunciato la morte di più di 200 civili in poche settimane per mano dei ribelli. Da nazionale, il Lra è diventato insomma un problema regionale, che richiede la collaborazione degli stati vicini.