mercoledì 16 febbraio 2011

Reazione Inter: sconfitta la Fiorentina per 2-1

È Yuto Nagatomo, all'esordio da titolare, il terzino sinistro nerazzurro schierato da Leonardo accanto alla coppia Ranocchia - Cordoba. A centrocampo, con Thiago Motta squalificato per una giornata, torna Stankovic assente dall'infortunio del 26 gennaio scorso durante la gara di Tim Cup tra Napoli e Inter. Nella Fiorentina, Santana e Mutu dietro a Gilardino.

PRIMO TEMPO


Parte l'Inter, subito offensiva con il tocco di Eto'o per Maicon che crossa sul secondo palo dove Stankovic non aggancia di pochissimo (2). La risposta della Fiorentina non si fa attendere e solo il tempestivo intervento in chiusura di Cordoba può neutralizzare il passaggio di Montolivo per Gilardino (3'). Nerazzurri in vantaggio al minuto 6 grazie all'autorete di Camporese: il contropiede innescato da Maicon apre a Stankovic che serve Eto'o, il camerunese prova il tiro ma è maldestro il tocco del difensore viola che mette in rete per lo 0-1. Il fallo di Stankovic su Mutu regala un calcio di punizione alla Fiorentina, c'è il rumeno sulla palla: destro sicuro dell'attaccante viola come sicura è la parata di Julio Cesar. Poi è la Fiorentina ad attaccare: lo fa con il diagonale da posizione defilata di Mutu che Julio Cesar blocca a terra (16'), o con il tiro di Gamberini respinto da Cordoba (18'), o con Santana che al 22' colpisce d'interno mettendo palla in fallo laterale. Proprio il centrocampista argentino, resta a terra dopo una sfida in velocità con Zanetti: netto il tocco del capitano nerazzurro sul pallone, che quindi non ha colpe sull'infortuna nella parte posteriore della coscia (25'). Al suo posto in campo entrerà Ljajic (27'). Arriva al 33' il pareggio della Fiorentina: un tiro cross di Pasqual beffa Julio Cesar sul secondo palo, dopo che nessuno tra Gilardino e Cordoba, appostati sotto porta, era riuscito a toccare. Al 36' è solo il corpo di Ranocchia, dopo il contropiede devastante della Fiorentina, a murare a centro area la conclusione a botta sicura di Montolivo, prima che Mutu impegni Julio Cesar con una conclusione potentissima dai 22 metri che il portiere brasiliano respinge con i pugni (37'). Pazzini si fa vedere al 42', raccogliendo di testa il cross di Maicon dalla destra, palla di poco alta sopra la traversa. Pericoloso sì, ma lo è ancora di più pericolosa la Fiorentina che al 45' con Ljajic sfiora il raddoppio: conclusione a giro dal limite dell'area e palla alta di pochissimo. Ancora l'attaccante serbo, dopo lo stop di Mutu, impegna Julio Cesar in una parata strepitosa sul suo destro in diagonale. Dopo 2' di recupero, squadre a riposo sull'1-1.

SECONDO TEMPO


Senza nessun cambio, al via la ripresa di Fiorentina-Inter che dopo 4' vede i nerazzurri sfiorare il gol con Stankovic: destro al volo del serbo che solo un tempestivo intervento di Boruc a mano aperta può rilanciare prima che entri in rete. All'11 ad essere decisivo è ancora Ranocchia a chiudere Gilardino, ormai in area, con un grandissimo recupero. E finalmente, al 17', Pazzini, anche senza esultanze, può festeggiare il suo traguardo e lo fa con un gol d'attaccante puro: sulla grande azione di Eto'o, che da destra salta Camporese e taglia in mezzo, arriva puntuale il Pazzo che con un tocco sotto porta porta il risultato sull'1-2. Babacar, in campo dal 41', cerca di sfruttare la verticalizzazione offertagli da Gilardino, ma è ancora un super Ranocchia puntuale in anticipo (43').
Dopo 3' di recupero, Fiorentina-Inter termina sull'1-2. I nerazzurri scavalcano la Lazio e si portano al terzo posto in classifica a 47 punti.
 
Autore: Michele Di Mauro
Fonte: www.inter.it

lunedì 14 febbraio 2011

LEONARDO: "IL PARI CI STAVA"


Il commento alla partita da parte del tecnico nerazzurro Leonardo: "Nel primo tempo abbiamo fatto fatica a costruire e abbiamo subito il contropiede, la Juve ha fatto una grande gara e a noi è mancata brillantezza. Nel secondo tempo siamo migliorati, con la squadra in avanti, ma la Juve è riuscita a difendersi. Il pari ci stava, ma non è arrivato. Mi aspettavo una buona Juve, l'avevo già vista in crescita, anche con il Cagliari. E i giocatori bianconeri hanno interpretato bene la gara. Onestamente non credo che nulla sia compromesso, mancano ancora tantissime gare: noi ne dobbiamo giocare ancora 14, gli altri 13. Nulla è compromesso. Dentro di me è cambiato poco: guardando la classifica e le partite che mancano non posso pensare che questo sia il giudizio finale. Cercheremo di vincere le partite d'ora in avanti perché abbiamo le risorse per farlo. Nel secondo tempo, c'è stata la scossa, peccato che però nel primo tempo non eravamo partiti come dovevamo e come siamo abituati a partire. E alla fine il gol purtroppo non è arrivato".

domenica 13 febbraio 2011

Iffhs: Inter sempre miglior club al mondo

Complici i buoni risultati ottenuti in gennaio con l'approdo in panchina di Leonardo - oltre alla messe di titoli raccolta in precedenza da José Mourinho e Rafa Benitez - l'Inter si conferma in testa alla graduatoria dell'Iffhs, l'istituto mondiale di storia e statistica calcistica. Alle spalle dei nerazzurri - in base ai numeri messi in fila tra il primo febbraio 2010 e il 31 gennaio 2011 - il Barcellona di Messi e Guardiola e il Bayern Monaco, finalista di Champions League proprio contro i milanesi, la scorsa stagione, e prossimo avversario nella competizione continentale. Fuori dal podio il Real Madrid, quarta forza del ranking, mentre tra le prime dieci squadre al mondo non compare nessuna altra italiana. La Juventus si piazza al 12/o posto mentre la Roma si accomoda in 21/a posizione. Capolista in campionato, il Milan si attesta in 38/a posizione, a fianco del Manchester City e degli olandesi del Psv Eindhoven, mentre il Napoli si arrampica sino alla 42/a.

mercoledì 9 febbraio 2011

Inter Campus tra i protagonisti del Forum "Great Football makes great Things"

Fonte: Intercampus

Dusseldorf, 8 Febbraio 2011 - La European Professional Footbal Leagues EPFL ha organizzato a Dusseldorf la prima edizione del Forum sulla Responsabilità Sociale nel Calcio Professionista alla quale ha partecipato anche l'Inter presentando Inter Campus. L'occasione ha permesso di condividere l'originale e unica esperienza di Inter Campus con le ammirevoli iniziative della Fondazione del Real madrid, Benfica, Werder Brema, ma anche della Premier League, della Liga spagnola, della Bundesliga o della più recente Fondazione della Lega Calcio Polacca.

lunedì 7 febbraio 2011

INTER-ROMA 5-3

Magnifica partita a San Siro: i nerazzurri salgono a 44 punti con una gara da recuperare. I gol: la squadra di Leonardo in rete al 3' con Sneijder, pari di Simplicio al 13', poi al 35' Eto' porta nuovamente in vantaggio la squadra di Leonardo. Al 63' ancora il camerunese a segno dagli undici metri per un fallo di Burdisso (espulso) su Pazzini. Al 71' in rete il neo-azzurro Thiago Motta, al 75' a segno Vucinic. All'81 Loria buca Julio Cesar, al 90' Cambiasso chiude i giochi
Dopo Calciopoli, sono state le protagoniste assolute di campionato e coppa Italia: quasi sempre negli ultimi cinque anni le sfide fra Inter e Roma valevano un pezzo di scudetto. Quest'anno non sono più sole, e inseguono un Milan che ultimamente pare aspettarle, ma Inter-Roma, stasera (ore 20.45, San Siro), può decidere una fetta di titolo. L'Inter vincendo può riportarsi a -5 (con una gara in meno), la Roma rilanciare la sua candidatura per la vittoria finale, senza aspettare gli investimenti dei nuovi proprietari.
E se le bacheche dei trofei individuano l'Inter come trionfatrice di questa sfida infinita, le statistiche danno coraggio alla squadra di Ranieri, che non ha mai perso nelle ultime cinque sfide dirette (due vittorie e tre pareggi), e che all'andata ha trovato al 92', con un tuffo di Vucinic, la prima vittoria in campionato proprio contro i nerazzurri. Fu uno degli incroci recenti con meno reti: 86 gol nelle ultime 26 partite fra queste due squadre, con una media di 3,3 a gara.

sabato 5 febbraio 2011

QUATTRO GIORNATE PER CHIVU. MA L’INTER E’ DA APPLAUSI

Fonte: De Rerum Calciorum

Quattro giornate di squalifica. Questa la punizione per Cristian Chivu, reo di aver colpito con un pugno in faccia il difensore del Bari Marco Rossi.
"ll gesto del calciatore interista, - si legge in una nota - del tutto avulso dall'azione di giuoco, palesemente intenzionale e potenzialmente lesivo per l'energia impressa e la delicata zona del corpo colpita. Una condotta che integra, nell'esclusione di ogni ragionevole dubbio, gli estremi di quella 'condotta violenta, che rende ammissibile la prova televisiva, resasi necessaria poiché l'arbitro non adottava alcun provvedimento disciplinare in quanto la sua attenzione, come dichiarato su richiesta di questo Ufficio, era concentrata in altra direzione".
L’Inter dal canto suo ha fatto sapere che "La società ha apprezzato la sincerità con la quale Cristian Chivu ha chiesto scusa a tutti dopo l'episodio del secondo tempo di Bari-Inter. Nonostante la gravità della sanzione inflitta, F.C. Internazionale non proporrà ricorso, così accettando le decisioni del Giudice Sportivo".
Innanzitutto sono pienamente concorde con la scelta della società. Bisogna smetterla di trattare i giocatori come dei bimbi viziati. Se sbagliano è giusto che paghino. Quando Krasic venne squalificato per simulazione, la Juventus fece ricorso adducendo alcune motivazioni al limite del ridicolo. Ormai il ricorso è diventato automatico quando le giornate di squalifica sono più di una. Ogni tanto bisognerebbe avere un po’ di ritegno ed evitare ricorsi insensati.
Mi è piaciuto molto anche il fatto che Chivu abbia chiesto scusa davanti le telecamere e che tanto Leonardo quanto Moratti non abbiano tentato di giustificare il gesto del giocatore. Entrambi hanno ammesso che il difensore rumeno ha sbagliato e non hanno cercato giustificazioni tipo “è stato provocato”.
Sinceramente non so se il giocatore sia stato provocato o no, ma ho apprezzato che nemmeno lo stesso giocatore si sia nascosto dietro questa giustificazione. Tra l’altro mi è sembrato un gesto molto istintivo e privo di cattiveria. Al contrario di qualcun altro che in una finale di Coppa Italia puntò un avversario che lo aveva irriso e gli diede un calcione potente alle gambe con tutta la cattiveria che aveva in corpo e poi cercò scuse varie per giustificare il suo gesto.
Non voglio addentrarmi nella giungla dei due pesi e due misure, ne porvi tante domande che cercano risposte. Come per esempio perché se fai un intervento assassino sull’avversario con un fallo da trenta punti di sutura ti becchi due giornate e se tiri un pugno ne prendi il doppio o perché se applaudi l’arbitro vieni espulso e se lo mandi a quel paese e lo chiami figlio di …. non succede nulla o ancora come mai la prova televisiva è così efficiente nei casi che riguardano l’Inter e lo è meno quando riguarda altre squadre.
Domande senza risposte che ci teniamo per noi. E ci teniamo tutto per noi l’orgoglio per questa squadra che vince contro un avversario in più rispetto alle altre, l’orgoglio per un giocatore che ammette le sue colpe e chiede scusa (e comunque spero che negli spogliatoi Materazzi gli abbia spiegato a sberle la pesantezza del suo gesto), l’orgoglio per una società che tratta i suoi giocatori come uomini e non come bimbi viziati (almeno in questo caso, un po’ meno in altre situazioni). Siamo l’Inter e sappiamo differenziarci sempre e comunque.