giovedì 8 maggio 2008

Crespo, un aiuto a Rosetti

Il derby Milan-Inter all'insegna della correttezza in campo e fuori. L'arbitro sta per dargli il calcio d'angolo, la punta dice: "È rimessa per i rossoneri"


MILANO, 6 maggio 2008 - Milan-Inter, un derby destinato a farsi ricordare nel bene e nel male, dipende da quale sponda del Naviglio si sta. E’ stata certamente una partita corretta, in campo e fuori.
KAKA'-MATERAZZI - Sullo 0-0 spicca il gesto di onestà di Hernan Crespo, tra l’altro ex rossonero. L’arbitro Rosetti sta per dare un calcio d’angolo all’Inter, ma l’argentino, che ha appena tirato, richiama l’attenzione: alza il braccio senza esitare e fa cenno che è rimessa dal fondo del portiere. Rosetti ringrazia e cambia la decisione a favore degli avversari. Un bell’esempio. E, nonostante gli obiettivi da raggiungere, il possibile scudetto per i nerazzurri e la zona Champions per i rossoneri, il clima in campo è stato sempre all’insegna del fair play. Rivas commette il secondo fallo da ammonizione, ma Rosetti lascia correre: nessuno protesta, si pensa a giocare. E così anche negli episodi dubbi successivi, da una parte e dall’altra: se a volte un arbitro assegna una punizione o un rigore anche in base alle reazioni dei giocatori, be’ questa volta Rosetti non ha subito alcuna influenza. Meglio così. E dopo un contrasto duro Kakà e Materazzi si alzano e si danno la mano.
SFOTTO' - Il bello del derby (o il brutto, dipende da chi vince) è anche lo sfottò che per un pezzo non ti fa più entrare nel bar sotto casa o ti fa cambiare strada quando si avvicinano i "cugini". Lo sfottò delle curve era riassunto in due striscioni che campeggiavano a inizio partita. Sponda nerazzurra: "Oggi puoi dire quello che ti pare, ma il tuo incubo si sta per realizzare", sognando la festa scudetto sotto la curva del Milan. Sponda rossonera: "Anche nell’anno del Centenario... sempre il solito scenario". Tutto all’insegna dell’ironia, come dev’essere, senza isterismi. Fair play anche a fine gara con Silvio Berlusconi che, da milanese, ha fatto gli auguri all’Inter per la vittoria finale.
CASSANO - Il derby e lo scudetto erano legati al risultato di Sampdoria-Roma. E ancora una volta, Antonio Cassano, nonostante le reazioni focose, tiene alto il voto in condotta. Ha salutato uno ad uno i suoi ex compagni, ha abbracciato Luciano Spalletti, ha consolato Mancini quando è uscito e si è congratulato con Doni per le belle parate convogliando le sue energie in binari positivi. Se è stato affettuoso con i compagni, ha contestato la scelta del suo allenatore Mazzarri quando l’ha sostituito, ma non è mai trasceso. Continuava a ripetere: "Ma mi togli proprio sul 2-0?". Niente calci stizziti, niente maglie gettate a terra, solo una domanda rabbiosa.

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