venerdì 30 aprile 2010

Madrid accoglie l'Inter

Fonte: Sfrenzy Channel

Semplicemente immensi: impresa titanica. Non riesco a trovare altre parole per descrivere quanto successo ieri sera al Camp Mou di Barcellona, dove l’Inter di Josè Mourinho ha eliminato i campioni del mondo blaugrana, guadagnandosi la tanto attesa finale di Madrid. È stata una serata storica che ricorderemo per molto tempo, la quale si aggiunge alla grande stagione di quest’anno meraviglioso. Solo ora riesco a trovare il tempo per descrivere la mia gioia, il mio stato d’animo e scrivere due righe per condividerlo con voi amici. Ho dormito molto poco stanotte, l’eccitazione è stata totale e l’euforia è ancora alta ma sono ugualmente riposato e la giornata è bellissima. Dopo 38 anni i Neroazzurri sono in finale di Champions League e passata la qualificazione a gironi, Zanetti e compagni hanno eliminato CSKA, Chelsea, Barcellona ed ora affronteranno i tedeschi del Bayern Monaco nella finalissima di Madrid. Nella bolgia totale di ieri sera l’Inter ha affrontato una partita durissima, forse la più dura da quando seguo il calcio negli ultimi venticinque anni; l’atmosfera era molto calda ed i novanta mila sostenitori spagnoli hanno fatto la loro parte, forse troppo. Aizzati dalla società stessa e da tutti i media durante l’arco di un’intera settimana con video, spot pubblicitari, magliette, cartelloni e con l’invito di presentarsi alcune ore prima allo stadio, contrariamente a quello che succede abitualmente, i tifosi blaugrana hanno vissuto così questi ultimi giorni prima della sfida di ieri sera. Non sono mancate le polemiche scaturite dopo le dichiarazioni di alcunigiocatori del Barça: "vi pentirete di essere dei calciatori professionisti", "venderemo cara la nostra pelle", "passeremo noi, siamo nettamente più forti" e bla bla bla. E questo è lo stile Barcellona? Ma per piacere, non fatemi ridere. Avevano tanta paura e pensavano di intimidire i Neroazzurri dopo che all’andata a Milano, arrivati spavaldi e sicuri di passeggiare, hanno preso tre pere sulle orecchie e via. Nemmeno l’accoglienza in ritiro è stata delle migliori, infatti durante la notte una cinquantina di mentecatti hanno invaso l’area riservata all’Inter e muniti di padelle, mestoli e trombe hanno disturbato il sonno dei ragazzi; anche allo stadio è stato riservato un ambiente particolare, soprattutto ai danni di Mourinho e non contenti di avergli sfasciato l’auto e sputato addosso il giorno prima, hanno ricordato lui in quante maniere si può chiamare una madre, una delle tante che si trovano sul ciglio della strada. In questo clima sportivo e festoso inizia la gara, tra l’altro rovinata dall’arbitro De Bleckere (vecchia conoscenza) per via di una discutibilissima espulsione di Thiago Motta artefice di una manata non violenta ai danni dello squallido e teatrante Busquets. Ma contrariamente alle mie abitudini, non parlerò di quanto successo e degli episodi o non mi preoccuperò di montare un video con le immagini. Mi limiterò a ringraziare questi quattordici leoni scesi in campo che hanno combattuto dall’inizio alla fine, senza mai mollare un solo istante e sputando sangue per tutta la partita, gran parte di essa giocata in dieci uomini. Ancora una lezione mentale, di cuore e sacrificio per la squadra, una prova totalmente difensiva ma maiuscola. Quanto successo alla mezz’ora del primo tempo non ha permesso altro, in una partita dove non era l’Inter a dover fare il gioco. Come sempre coordinati perfettamente dallo Specialone che non finisce mai di stupirci, è sempre in grado di trasmettere la giusta carica ad ogni situazione, il carattere e disporre tatticamente la squadra migliore. Partita pazzesca, in uno stadio pazzesco e con un pubblico pazzesco che i Neroazzurri hanno domato senza quasi far sentire l’inferiorità numerica. Grazie ragazzi, grazie Josè, siamo in finale. Tutto il resto non conta!

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