lunedì 8 marzo 2010

UN'OCCASIONE MANCATA

Fonte: Nerazzurro.it

Non c'è l'allungo in classifica, c'è il quarto pareggio nelle ultime cinque gare in campionato (recupero col Parma compreso), terzo 0-0 nell'ultimo mese. L'Inter non trova la fuga, resta a +4 sull'altra squadra di Milano, il Genoa la ferma in un pareggio senza gol e la squadra di Mourinho non può avere nemmeno troppi rimpianti. Per oltre 70' infatti Balotelli e compagni giocano al piccolo trotto, senza riuscire mai a creare superiorità in attacco o a fare paura ad Amelia. La scossa arriva nel finale, in cui i rossoblù arretrano e l'Inter sale di intensità. Manca però la stoccata vincente, anche per la buona prestazione difensiva della squadra di Gasperini.
Due gli uomini della settimana: il primo è Milito, che gioca per la prima volta contro la squadra che lo ha lanciato. Il Principe ha poche palle giocabili, ne doma alcune a centrocampo, provando a far partire la squadra, mentre è costantemente anticipato nell'area di rigore. Non trova il gol, e questa è già una notizia. L'altro uomo sotto i riflettori era Balotelli, nella settimana delle pressioni su Lippi per una sua convocazione al Mondiale. Mario fa poco per supportare la sua candidatura: salta poco l'uomo, cade molto (spesso a sproposito), è protagonista di alcuni siparietti in cui mostra il solito malumore, ostentato con camminate in mezzo al campo. Nel complesso, una gara sotto i suoi livelli, pare anche per qualche linea di febbre.
Mourinho, che sconta la seconda giornata di squalifica nello skybox di Moratti e poi dal più vicino terrazzino delal tribuna vip, sceglie, forzato dalle assenze di Motta e Cambiasso e dall'arretramento di Zanetti, di continuare col 4-2-3-1: nonostante l'assetto offensivo, i nerazzurri faticano ad aggredire l'avversario e produrre gioco. Balotelli partendo dal 1' non ha l'impatto di quando entra a gara in corsa, Pandev, preferito ad Eto'o, incappa in una delle sue peggiori "recite" da quando è approdato a Milano. Stankovic e Muntari (che uscirà infuriato) frangono i flutti, ma non riescono a indirizzare la barca interista: così in tutto il primo tempo Amelia dorme sogni abbastanza tranquilli, chiamato in causa solo da un tiro da lontano di Stankovic. La sveglia arriva nell'ultimo quarto d'ora, quando Zanetti torna a centrocampo, quando Quaresma dà soluzioni a sinistra, quando Maicon inizia a salire con continuità e quando in generale tutta la squadra aumenta l'intensità del gioco. Svegliarsi prima no?

1 commento:

Anonimo ha detto...

imparato molto