giovedì 14 gennaio 2010

SOLIDARIETÀ A BALOTELLI

Articolo di Alessandro Dal Lago
Segnalato da Mimmo Arnaboldi

In quanto tifoso del Milan (ognuno ha i suoi lati deboli...), non sono per niente contento dell'ormai interminabile supremazia dell'Inter nel campionato italiano. E tuttavia vorrei esprimere la mia totale solidarietà a Mario Balotelli, non solo il principale talento emergente del nostro calcio, ma anche un giocatore che mi è straordinariamente simpatico sia per la sua storia, sia per la sua personalità, compresi gli atteggiamenti che gli vengono rimproverati. Si finisce per perdonare tutto a certe star del pallone - provocazioni, risse in campo e fuori, sputi, scorrettezze plateali, esultanze dopo gol segnati con la mano, dichiarazioni a capocchia su temi su cui non sono informati ecc. Ma non si riesce a perdonare a un ragazzo di vent'anni l'esasperazione per ciò che è costretto a subire da alcuni anni da parte di platee di migliaia di persone.
Ora, i benpensanti del circo pallonaro, gli stessi che negano o minimizzano il razzismo negli stadi, gli chiedono di «controllarsi». Ma non scherziamo! Per me, è un miracolo, una straordinaria prova di bravura e forza d'animo, che Balotelli riesca a giocare in queste condizioni. Durante la partita con il Chievo ogni volta che toccava la palla era subissato di fischi. Certo, in altri stadi gli è capitato ben di peggio. Io ritengo però che l'«ambiente calcistico», come si dice, faccia ben poco per proteggerlo, al di là delle multe o della facoltà dell'arbitro di interrompere le partite. E credo anche che l' «ambiente» non sia affatto consapevole di un problema che va molto al di là dell'episodio di domenica. Ciò che subisce in modo esasperato Balotelli, infatti, non è l'avversione «sportiva» per un giocatore di spicco di un'altra squadra, né una reazione alla sua esuberanza, ma è esattamente quanto ha subìto Luciano da parte dei tifosi dell'Inter o sopporta qualsiasi altro calciatore nero dai tifosi della squadra avversaria. È semplicemente razzismo.
Ed è un razzismo amplificato dagli stadi e dalla televisione, ma che rimanda a quanto di arretrato, torbido e fascista c'è in fondo - e neanche troppo in fondo - alla società italiana. Vedere un ragazzo nero primeggiare nello sport nazionale - che schiaffo, che insulto sanguinoso, che orribile frustrazione dev'essere per i fascistelli e i nostalgici che vanno allo stadio per sfogare il loro odio di parte! Tutta gente che attraverso mille rivoli, slogan ripetuti all'infinito e boati comunicativi deve essersi fatta l'idea che questo è il clima corrente e legittimo nel nostro paese. Che questo è il refrain dominante. Qualcuno si è dimenticato dei canti da stadio contro i terroni di un noto esponente leghista?
Da noi, quello che in qualsiasi paese vagamente civile provocherebbe l'indignazione collettiva suscita risolini, reprimende alla vittima e tirate untuose sull'autocontrollo di un ragazzo di vent'anni perennemente sotto i riflettori. Ma se è così, è perché il mondo del calcio, da specchio fedele di una società, ci dice esattamente quello che è diventata l'Italia: un paese in cui chi subisce deve chiedere scusa, in cui le vittime devono tacere e tutti pontificano sulla pelle degli altri.
D'altra parte, per capire che cosa è davvero l'Italia, paese in cui non si dà asilo, in cui si respinge, in cui si affonda nel provincialismo più becero, basterebbe pensare a quanti giocatori di origine straniera giocano in nazionale. Nessuno. Mi piacerebbe davvero vedere Balotelli nella squadra che giocherà in Sudafrica .Ma dubito fortemente che avverrà.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

ma che cazzo di razzismo... è ignorante come pochi quel ragazzo!!! alla gente sta sulle palle perchè è un coglione esaltato ed ignorante non perchè è nero e bresciano! idiota!!! anzi è un bene per lui essere di colore altrimenti se fosse bianco le avrebbe già prese ma tante!!!

Mauro Oricchio ha detto...

Evito di aggiungere commenti a queste dichiarazioni "anonime".
Mi ritrovo pienamente nelle parole scritte dal prof. Dal Lago. Chiederei la cortesia di evitare commenti di questo genere su questo blog. Ho una chiara posizione a riguardo e sono disponibile ad un confronto a patto che i toni e i modi siano da persona civile, nonviolenta e soprattutto intelligente.