domenica 2 giugno 2013

Da Novara all’Uganda per diminuire costi e dolore post-operatorio

Fonte: La Stampa

Collaborazione tra una dottoressa africana e un assistente dell’università Avogadro



Annet Alenyo

Luca Ragazzoni è un assistente ricercatore del Crimedim, il centro di medicina d’emergenza e dei disastri dell’Università del Piemonte orientale. Annet Alenyo è una dottoressa laureata in Medicina che vive in Uganda. Si sono conosciuti al master europeo in Medicina dei disastri. 

La giovane sta realizzando una ricerca sulle nuove cure mediche da utilizzare nel suo Paese. «Da noi la sanità è gratuita - spiega -. Il problema è la bassa qualità degli strumenti e delle tecniche. Per l’Uganda sarebbe fondamentale un’evoluzione in questa direzione. Ma c’è ancora molto da fare, così ho pensato di sviluppare un progetto di ricerca per migliorare alcuni aspetti. In particolare, mi interesso di nuove metodologie per compiere un'anestesia». 

Il suo studio ha coinvolto Ragazzoni e l’ateneo Avogadro. «Ad Agosto andrò in Uganda per un mese – dice il ricercatore -. Seguirò Annet per un mese nell’ospedale di Kampala, la capitale, e sarà la mia prima volta in quella zona». In realtà, Ragazzoni ha già vissuto esperienze di questo tipo. «Sono stato ad Haiti, dopo il terremoto – prosegue -. Ho trascorso un periodo anche in Sri Lanka, dopo lo tsunami, in Senegal e in Burkina Faso. Non è un intervento umanitario, ma un’occasione di scambio di conoscenze». 

L’esperto si è specializzato in anestesia, poi ha cominciato ad occuparsi di medicina dei disastri. 
«Ho parlato della mia passione con Annet – prosegue -. Lei voleva sviluppare un progetto del genere e mi ha fatto capire quanto fosse importante. Il tema appassionava anche me, così ci siamo trovati a metà strada. Partiamo dalle necessità dell'ospedale e arriviamo a definire un protocollo sull'abbassamento dei costi e la gestione del dolore post operatorio». 

Il lavoro dovrà essere completato entro dicembre, quando sarà consegnato l'elaborato dello studio. In quel periodo, infatti, si concluderà il master di un anno che ha coinvolto altri 35 giovani, di cui due italiani. Intanto, Annet Alenyo ha terminato il suo soggiorno di due settimane al centro azzurro di Novarello. Prima di ripartire per l'Uganda, venerdì ha partecipato all'incontro in cui studenti e docenti hanno analizzato la simulazione del giorno prima. «E’ stata una bella esperienza – dice -. Ho imparato molto, anche se il mio progetto di ricerca non è collegato all’esercitazione».

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