lunedì 9 maggio 2011

Inter: per una Milano legata alla realtà

Fonte: Inter.it

MILANO - "Il calcio a volte sembra confinato in un mondo di supereroi, inarrivabili. Ma non è così, non può essere così. È per questo motivo che siamo qui oggi, insieme: l'Inter e quattro splendide realtà sociali - Comunità Nuova, Casa della Carità, CSI e Uisp - che agiscono sul territorio milanese, per rinnovare alcuni protocolli di intesa e per crearne anche di nuovi".

Ha introdotto così il direttore strategico nerazzurro, Milly Moratti, l'evento svoltosi stamane allo stadio "Giuseppe Meazza", alla presenza dell'amministratore delegato dell'Inter, Ernesto Paolillo, e dei rappresentanti delle quattro realtà coinvolte, don Virginio Colmegna per la Casa della Carità, don Gino Rigoldi per Comunità Nuova, Massimo Achini per il CSI e Antonio Iannetta per l'UISP.

"Il calcio è un catalizzatore di passioni, ma può e deve rispalmarsi sulla realtà. Questo vogliamo fare con l'Inter e lo facciamo da tempo - ha spiegato Milly Moratti -. Abbiamo tanto da restituire attraverso la popolarità che ci consente il calcio e unirci a queste realtà del sociale sul nostro territorio è il modo migliore per farlo. Un modo per ripartire insieme e guardarsi negli occhi, a Milano".

Con don Rigoldi di Comunità Nuova l'Inter aveva già, e ora rinnova, dei progetti volti ad attività di recupero dal disagio: "Lo sport - ha sottolineato Rigoldi - è un luogo di straordinaria potenzialità educativa, non possiamo dimenticarcelo. E la speranza è che queste attività legate ai giovani, come ad esempio quella tenutasi ieri allo stadio, 'Io tifo positivo', con oltre duemila ragazzi, possano un giorno anche diventare proprie del Comune e non solo di una società di calcio generosa come l'Inter".

Alla Casa della Carità è attivo anche un Inter Club, che ha un nome già esplicativo, 'Non violenti per passione'. La società nerazzurra sostiene da tempo progetti di accoglienza con don Colmegna, "perché anche il tifo può trasformarsi in uno strumento di coesione sociale, così come le attività sportive possono costituire un elemento di crescita delle persone e di ricerca anche dell'eccellenza". Non solo, "accogliere - ha sottolineato don Colmegna - vuol dire conoscere e conoscere significa abbattere le barriere della paura".

Con il CSI l'Inter da tempo supporta le attività degli oratori, che sono "una realtà meravigliosa: mi piace ricordare - ha aggiunto in proposito Milly Moratti - le parole usate da Bruno Pizzul, che una volta ha raccontato che ai suoi tempi gli oratori si chiamavano 'ricreatori', una parola bellissima, perché gli oratori sono in grado di ricreare l'accoglienza, la convivenza". E proprio l'Oratorio Cup, manifestazione sostenuta dall'Inter e nata dall'intuizione di Giacinto Facchetti, cui partecipano 2.500 bambini l'anno, ne è un esempio: "Sono queste le cose che danno speranza: il gioco di squadra, attraverso lo sport avere a cuore il futuro dei ragazzi", ha aggiunto il presidente nazionale del CSI, Achini.

L'UISP, invece, ha siglato oggi il suo primo protocollo di intesa con la società nerazzurra: sarà "una grande partita da giocare insieme", ha dichiarato il presidente Iannetta.

La firma dei quattro protocolli ha coinvolto anche l'amministratore delegato Ernesto Paolillo, che in questi progetti di sostegno sociale crede fortemente, "perché il calcio non è solo agonismo sul campo, ma anche un linguaggio con cui ogni giorno raggiungere realtà problematiche. Come Inter siamo convinti che si debba dare al territorio molta passione, come il territorio la dà a noi".

Il filo che unisce la singolarità e la diversità di ogni protocollo è dato dal fatto che l'Inter, attraverso ciò che meglio sa fare, ossia il calcio, raggiunge queste realtà sociali. Tutte le azioni specifiche dei singoli progetti partono dal calcio; calcio come strumento educativo, come sostegno, come premio, come stimolo, come reinserimento. Un calcio con il cuore.

"Una grande opportunità quella di oggi, ma per l'Inter: oggi, e anche domani, insieme per rompere la paura", ha concluso Milly Moratti.

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