lunedì 7 dicembre 2009

La Juve mette sotto l'Inter, fra rigori non dati e la rabbia di Mourinho (che aveva già previsto tutto)

Fonte: Milano Sport

Tutto come previsto. Da me e da lui. Lui è Jose Mourinho
, fonte ispiratrice di tanti post e di quell’ironia che viene spontanea quando ti trovi di fronte gente così autoreferenziata (forse perfino automunita). Ho cercato invano il suo commento dopo Juventus-Inter, ho supplicato che facesse sprizzare un po’ di saggezza dalle sue labbra di ‘maestro’ della panchina. Ma niente, nulla, nada, niet. Le brave persone all’Inter hanno parlato tutte, chi recriminando, com’è giusto, su una partita arbitrata da un arbitro con il monocolo, chi mantenendo la calma e sottolineando che la squadra nerazzurra esce da Torino sconfitta sì dalla Juventus per 2-1, ma comunque ancora prima in classifica con 4 punti di vantaggio sul Milan e 5 sulla stessa Juve, due squadre che lungo questa prima parte di stagione (ma anche nelle ultime) mai hanno dato la sensazione di poter veramente contrastare i nerazzurri.
Comunque non lamentiamoci: Mourinho, oltre che a non parlare con noi, non ha parlato nemmeno con i suoi giocatori, per ammissione dello stesso capitano Javier Zanetti. Il che la dice lunga, visto che questa, nel campionato nerazzurro, era certamente una delle sfide più sentite (non si può sempre barare dicendo ‘tanto chissenefrega, siamo primi, la partita era importante per gli altri).

Sul campo Ferrara conferma la coppia Amauri-Del Piero in attacco, mentre ‘lo Special Uan’ risponde con Milito ed Eto'o. Tre (il terzo nella ripresa) i rigori che ‘ci stavano’ ma che non sono stati dati dal ‘cieco’ Saccani: si parte con Muntari che trancia in area Sissoko pronto a insaccare, ma l’arbitro era a cogliere margherite; al 10' Cannavaro atterra nell'area juventina Samuel, ma per Saccani è ancora tutto regolare. Intanto arrivano anche i gol: al 20' sono gli uomini di Ferrara a passare in vantaggio con una punizione di Diego, deviata quanto basta da Lucio, che spiazza Julio Cesar. Per Mourinho, che già in settimana aveva messo le mani avanti parlando di ‘giustizia non giusta’ e altre amenità, la rete è ovviamente viziata, l’applauso beffardo a Saccani inevitabile e il ‘rosso’ consequenziale. In un primo tempo da dimenticare, resta da ricordare la reazione dell’Inter ferita, potente e possente, cinque minuti da leoni che bastano a infilare la rete del pareggio con un preciso ‘testone’ di Eto’o mentre Cannavaro dorme sonni profondi.

Nella ripresa i due tecnici confermano le formazioni iniziali: l’Inter parte meglio, ma Bergomi, cotelecronista di Sky, ‘piazza la sentenza’: “l’Inter sta dominando”. Un minuto ed è gol della Juve (capolavoro di Marchisio su gran tiro di Sissoko, con Julio Cesar in versione Dida), quello decisivo e che cambia completamente il volto della gara. L’Inter, come spesso, troppo spesso le capita, crolla nervosamente. Mourinho ordina a Baresi di inserire Balotelli, che riuscirebbe a fare arrabbiare i tifosi del Chievo, immaginarsi quelli di uno stadio Olimpico in versione juventina e già surriscaldato per l’inatteso vantaggio. Al 70' Saccani grazia Samuel, che con ‘estro’ tutto argentino rischia il secondo giallo per un fallo su Del Piero. Milito cade in area al 77' dopo un contatto con Caceres, ma per l’arbitro è niente. All'85' è rissa vera: Melo ‘vuole bene’ a Balotelli e lo tocchetta, il nostro eroe fa la solita scena, il brasiliano viene espulso come da copione in questi casi. Fra Thiago Motta e Buffon intanto si è praticamente alle mani. L’Inter accetta con il ‘solito stile’ il ko che comunque non modifica i valori di un campionato che solo lei può perdere. E Mourinho? Mourinho non parla. Lui sapeva già tutto, come io del resto sapevo che non avrebbe parlato.

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