giovedì 5 novembre 2009

Incredibile Inter: 2-1 Rimontona sulla Dinamo

A Kiev nei cinque minuti finali trasforma una sconfitta in tre punti che la lanciano in testa al girone: segnano Milito e Sneijder. La svolta nel secondo tempo, con il cambio di modulo: tante occasioni sbagliate, poi il successo negli assalti finali. Non vinceva in Europa dal 22 ottobre 2008

MILANO, 4 novembre 2009 - Cinque minuti che possono cambiarti la vita. L'Inter passa da una sconfitta che la metteva spalle al muro a una vittoria che la lancia in testa al girone, con tutte altre prospettive. Sotto 1-0, José Mourinho fa un'iniezione di mentalità vincente, rischiando tutto già a inizio secondo tempo, e poi mettendoci un ulteriore carico quando passa a una difesa a tre con Zanetti-Lucio-Maicon. L'Inter perde senso logico e guadagna in furia atletica: è questa che la porta ad una rimonta meritata in tutto il secondo tempo, e concretizzata solo dal 41'. Sneijder prima pesca Milito in area per l'1-1, poi spinge in rete una palla che non voleva entrare, con respinte di Bogush su Muntari e Milito. L'all-in di Mourinho paga, in cinque minuti cambiano le prospettive, forse anche la storia europea dell'Inter.
Cambio di modulo — Inizialmente Mourinho ritrova la sua formazione, l'undici titolare pensato in estate per vincere il mal di Europa dei nerazzurri: c'è Sneijder a ispirare la coppia d'attacco Eto'o-Milito: non si combinerà granché per 45'. L'olandese dimostra subito di non essere in campo con i cerotti (con un tiro fuori di poco), risulta spesso pericoloso, sembra avere qualche pausa nella corsa, ma paradossalmente cresce molto nel secondo tempo. Ripresa che è un vero e proprio monologo, con occasioni a ripetizione, incredibilmente fallite. Se nel primo tempo la Dinamo aveva chiuso tutti gli spazi, il nuovo assetto con il 4-2-3-1, con Balotelli ed Eto'o larghi, mette in crisi la Dinamo, che regge l'urto solo per qualche errore sottoporta della squadra di Mourinho. Balotelli, Eto'o più volte, Samuel arrivano vicinissimi all'1-1, ma la palla sembra non voler entrare. Fino alla volata finale, quando i "nuovi", i meno soggetti alla maledizione europea dei nerazzurri, firmano la folle vittoria.
Cambio di prospettive — Folle ma decisiva: la striscia di otto partite senza vittorie si ferma (è il primo trionfo dal 22 ottobre 2008, 1-0 all'Anorthosis), complice il pareggio fra Rubin e Barcellona i nerazzurri si piazzano primi nel girone, ed ora possono andare a Barcellona con l'acqua molto meno alla gola.
I migliori — Nonostante tutto, il migliore è un difensore: Lucio è immenso nelle chiusure, nel dare la carica, nel vincere tutti gli uno contro uno, quando un mezzo errore significava prendere gol, per assenza di aiuti dai compagni. Poi c'è Sneijder: arriva reduce da uno stiramento e al gelo fa una gara coraggiosa e di sostanza: c'è lui nei gol della rimonta. Ottimo l'impatto anche di Thiago Motta, oltre alla freddezza del Principe Milito. Sono i nuovi acquisti a portare l'Inter oltre la maledizione europea.
Crollo dinamo — La Dinamo esce infuriata. Temperature altissime fra i tifosi, e la febbre suina non c'entra. Sheva li aveva illusi, i difensori Khacheridi e Almeida avevano retto per quasi tutta la gara. E sono quindici: l'aria di derby esalta Shevchenko, che trova il gol numero 15 contro i nerazzurri. Stavolta c'è la sfortunata collaborazione di Cambiasso, che devia il suo tiro di controbalzo (passaggio di Milevskiy): ne esce una parabola che supera Julio Cesar e sblocca il risultato. Per un po' sembra bastare, poi il crollo, sotto i colpi interisti.


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