mercoledì 28 novembre 2007

I soliti Cruz e Ibra: E l'Inter va avanti

Riporto dal sito della Gazzetta dello sport un articolo.
ciao ciao
mauro
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L'argentino e lo svedese (a quota 5 reti in Champions) firmano nella ripresa i gol che regalano la vittoria sul Fenerbahce (3-0), la qualificazione e il primo posto nel girone. In gol anche Jimenez. La ragnatela tattica escogitata da Zico funziona, ma solo per un tempo
MILANO, 27 novembre 2007 - Come in un confronto a eliminazione diretta, l’Inter batte l’avversaria più forte del suo raggruppamento, vendica la sconfitta dell’andata e vola agli ottavi. Dopo il k.o. (1-0) di Istanbul, l’unico della stagione insieme a quello di Supercoppa con la Roma, ecco la rivincita, consistente, e il primo posto nel girone. Il Fenerbahce tiene un tempo ma cade (3-0) per mano di Cruz, Ibrahimovic e Jimenez. Ed è la seconda gara in tre giorni che l’Inter chiude con le sue punte a segno: con l’Atalanta Suazo e Cruz; con il Fenerbahce Ibra e ancora Cruz, un indice chiarissimo della forza d’urto dell’attacco nerazzurro.
CHIVU - Mancini comincia senza Dacourt, con Chivu davanti alla difesa e Stankovic in punta al rombo mentre Maxwell arretra a sinistra, come nella sciagurata serata di Istanbul del 19 settembre. Bastano pochi minuti per capire che quella di Zico è realmente una squadra attrezzata per fare strada oltre lo steccato delle migliori 16. Cortissima, con Aurelio e Sahin (preferito ad Appiah) a rompere il gioco avversario, pronta a ripartire sulle sponde di Semih Senturk o le aperture di Roberto Carlos. Un brutto avversario insomma, specie se affrontato senza un esterno in grado di saltare uomo.
CIAO ROMBO - Non a caso dopo una ventina di minuti Stankovic passa a sinistra, con Chivu al fianco di Cambiasso in un classico 4-4-2. Tentativo logico, che non sposta gli equilibri ma che almeno restituisce il pallino del gioco ai nerazzurri. Volkan resta al coperto, ma le combinazioni migliori sono dell’Inter: Stankovic colpisce male, a Cruz manca il diagonale risolutivo, mentre Ibra è costretto a cercare spazi lontano dal cuore dell’area, insomma tiri in porta zero. Ci sarebbe anche una spintarella di Aurelio su Chivu al limite del consentito, ma Plautz fa proseguire, chiudendo la prima parte in parità.
DOPPIO COLPO - L’episodio che rompe lo stallo è fortuito: Cruz s’imbatte nella carambola innescata dal traversone basso di Maxwell firmando il suo primo gol di questa Champions. Una mazzata per lo spicchio di stadio colorato di gialloblù, che poco prima aveva accompagnato con un sospiro un destro al veleno di Alex. Per i 5mila scatenati (anche troppo visti gli incidenti scoppiati tra gli stessi sostenitori del "Fene") cala definitivamente il buio quando Zlatan Ibrahimovic pianta all’incrocio il dodicesimo centro stagionale (il quinto in 5 gare europee). La squadra di Zico cede di schianto: prima rischia il terzo schiaffo in contropiede (Cruz, Suazo e Ibra su punizione). Poi viene infilato su un errore banale da Jimenez, bravo a sfruttare l’attimo giusto rendendo schiacciante il successo dell’Inter. Un bel regalo di compleanno per i 43 anni di Mancini, primo in Italia e in Europa.

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