mercoledì 20 agosto 2008

Uganda, il ritorno di Joseph Kony

Fonte: Peacereporter

Uganda - 20.8.2008

Il leader ribelle si dice pronto a firmare gli accordi di pace. Finzione o realtà?

scritto per Peacereporter da Matteo Fagotto

Dopo un silenzio durato quattro mesi, il leader ribelle ugandese Joseph Kony torna alla ribalta. Con una telefonata all'inviato speciale dell'Onu per il nord Uganda, Joaquim Chissano, il capo dei ribelli del Lord's Resistance Army avrebbe espresso la volontà di tornare al tavolo delle trattative, abbandonato lo scorso aprile, e di apporre la propria firma sugli accordi di pace con il governo ugandese. Le intenzioni di Kony sono genuine o il capo ribelle sta solo provando a guadagnare tempo?
Joseph KonyL'annuncio di Chissano ha colto di sorpresa i mediatori internazionali, che disperavano di porre fine a un conflitto che dura da 22 anni e che ha provocato decine di migliaia di morti. Era stato proprio Kony a far fallire le ultime trattative lo scorso aprile, non presentandosi alla cerimonia per la firma su un accordo di pace costato un anno intero di colloqui. Colpa del mandato di cattura per crimini di guerra e contro l'umanità spiccato nei suoi confronti dalla Corte Penale Internazionale, su richiesta dello stesso governo ugandese, nel 2005. Kony chiede che il mandato venga stralciato prima di firmare gli accordi. Una posizione che la Cpi finora non ha accettato, nonostante i vertici del Lra abbiano raggiunto con il governo ugandese un accordo di massima per essere giudicati in patria.
L'uscita allo scoperto di Kony, che avrebbe dichiarato a Chissano di essere disposto a firmare la pace entro due settimane, è ancora più sorprendente visto che, a livello politico e giudiziario, non ci sono novità. Proprio per questo l'atteggiamento del leader ribelle insospettisce Frank Nyakairu, uno dei maggiori conoscitori e analisti del conflitto ugandese. "Periodicamente Kony viene fuori con queste uscite: per rompere l'isolamento e la pressione su di lui, rilascia dichiarazioni concilianti", riferisce a PeaceReporter. "Penso che voglia solo guadagnare tempo, rimanendo nei suoi nascondigli nella foresta e tentando di sopravvivere. ". La storia non depone a favore di Kony e del Lra, autori di clamorosi voltafaccia e responsabili del fallimento di numerose iniziative di pace.
Joaquim ChissanoLa buona notizia è che, malgrado Kony, il nord Uganda si sta riprendendo da un conflitto che aveva costretto l'80 percento dei civili della zona a rifugiarsi nei campi per sfollati. Il Lra, ridotto secondo alcune fonti a poche centinaia di uomini sparsi nelle zone di confine tra Repubblica Centrafricana, Congo e Sudan in attesa di essere disarmati, non costituisce più un reale pericolo. Ciononostante le autorità ugandesi non si fidano di Kony, e recentemente le Forze Armate hanno fatto sapere di essere pronte a riprendere le operazioni militari. Proprio la paura di finire nuovamente sotto il tiro dei cannoni ugandesi potrebbe aver spinto Kony a rimescolare le carte.



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