martedì 21 aprile 2009

Moratti: "Bisogna trovare una regola"

Fonte: Inter.it
[FOTO Martedì, 21 Aprile 2009 13:14:59]

MILANO - (Ansa) Quando i tifosi nerazzurri insultarono Marc Zoro, l'Inter si schierò dalla parte del giocatore ma, in ogni caso, l'arrabbiatura di Massimo Moratti non è rivolta nei confronti della Juventus. Lo ha precisato lo stesso presidente dell'Inter, commentando gli episodi di razzismo rivolti verso Mario Balotelli nel corso della partita di sabato. "Quello che è successo - ha detto Moratti a margine di un convegno all'università Cattolica di Milano - mi ha fatto scattare il primo giorno, poi capisco che la Juventus abbia le sue ragioni e reagirà come deve reagire. Ma questa non è una cosa nei confronti della Juventus o di una società precisa". Quello che è successo l'altro giorno "é di per sé un fatto antipatico e come tale bisogna trovare una regola che consenta la protezione di chi è coinvolto" ha aggiunto Moratti che si è quindi augurato che anche in Italia si possano punire più severamente gli episodi di razzismo.

Secondo Moratti di fronte a episodi come quello di sabato scorso si può anche pensare di sospendere la partita oppure "chiamare i capitani e capire come interrompere una situazione del genere". "Avevamo torto noi come hanno torto loro, benché noi allora ci mettemmo dalla parte di Zoro", ha risposto Moratti a chi in questi giorni lo ha accusato di non essere stato altrettanto duro nel condannare episodi di razzismo, quando nel 2005, l'allora giocatore del Messina Marc Zoro venne insultato dai tifosi nerazzurri. Per quanto riguarda il comportamento di Mario Balotelli, Moratti ha voluto precisare che si tratta di "due cose diverse e parallele: uno è l'atteggiamento del giocatore che può sembrare simpatico o antipatico, l'altro è colpirlo su questo lato qui. Questo è invece un insulto che va molto oltre". (Ansa)

Nel calcio "tutto è possibile", ma Massimo Moratti considera "piuttosto difficile" che la sua Inter possa arrivare in finale di coppa Italia, rimontando lo 0-3 subito nella semifinale di andata dalla Sampdoria. Moratti non sa se la prospettiva di giocare un'eventuale
finale contro la Juventus possa essere uno stimolo in più per i suoi giocatori: "Non so - spiega - se, fra i vari stimoli, hanno anche questo oppure lo stimolo stesso di dimostrare che hanno la capacità di rifarsi in una partita che parte con un punteggio così pesante".
Moratti aggiunge che "nel calcio tutto è possibile, ma così a buon senso uno pensa che sia una cosa piuttosto
difficile" rimontare e arrivare in finale. Si parla già di mercato e, soprattutto, dei possibili arrivi
dal Genoa di Thiago Motta e Milito, ma Moratti taglia corto spiegando che "in questo momento non stiamo affrontando questo
problema, ma solo quello di vincere il campionato".(Ansa)

NON AVER PAURA

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lunedì 20 aprile 2009

JUVENTUS-INTER 1-1 17° TRICOLORE ORMAI VICINO

Fonte: Inter Emotional Site

Le parole di Josè Mourinho al termine di Juventus-Inter 1-1: "L'Inter avrebbe meritato di vincere ma quello che piace è vedere i giocatori e i tifosi della Juventus nel proprio stadio, uno stadio di una squadra storica e importante, gioire per il pareggio e vedere tutta un gruppo felice anche se ha 10 punti di distacco dalla prima in classifica. L'Inter ha dimostrato di essere leader, sarà campione d'Italia tra qualche settimana perché siamo veramente i migliori. Se lo scudetto è già nostro? Mancano ancora otto punti, sei partite, tre casalinghe, sicuramente la situazione è confortante per noi, ma il calcio è calcio, la matematica parla e io la rispetto. Abbiamo subito un gol sul finale, la Juventus sapeva che mancavano 2 minuti alla conclusione del match e si è presentata in area con otto giocatori, quelli più pericolosi erano coperti dai nostri difensori, Giovinco ha calciato in modo fantastico, Grygera ha avuto il vantaggio dei più piccoli cioè quello di non avere marcatori diretti su di lui e ne ha approfittato con fortuna. Ma ripeto, il gioco è stato sotto il nostro assoluto controllo e anche senza la vittoria l'Inter ha dimostrato di essere la migliore. Rispetto la matematica, è ovvio che quello che abbiamo è un vantaggio importante, nessun'altra squadra in Europa ne ha uno simile con ancora 6 partite da giocare. La situazione è confortante per noi ma il punto ottenuto stasera non è sufficiente per pagare lo sforzo fatto e la qualità di questi giocatori. Non ci è stato accordato un rigore netto su Ibrahimovic e se dovessi scegliere il miglior giocatore in campo, direi Buffon, ha fatto tre parate decisiove prima che la sua squadra riuscisse a pareggiare. La formazione? Ho pensato che era importante avere un uomo libero come Cambiasso davanti alla difesa per permettere a Figo e Stankovic di pressare alto e a Figo e Mario di avere la possibilità di uscire più spesso. Poi ho scelto Zanetti come terzino destro perché ha grande capacità di difendere, Nedved a destra non è un giocatore facile da affrontare perche gioca sulle fasce ma anche centralmente, mi sembrava che Santon fosse ancora un po' inesperto nello scegliere il suo spazio, l'esperienza di Zanetti mi sembrava fondamentale. Chivu anche se è un difensore centrale dà sempre grande sicurezza ai compagni. La squadra si è adattata bene, ha agito con grande tranquillità. Torniamo a casa con 10 punti che sarebbero dovuti essere 13 ma il calcio è cosi, ad Udine abbiamo vinto immeritatamente, oggi è stata compensato".

sabato 11 aprile 2009

"L'Imperatore" Adriano lascia il pallone

"L'Imperatore" Adriano ha abdicato. Il calciatore brasilino, infatti, nella sua ultima conferenza stampa, ha chiarito la sua posizione nei confronti del calcio. La storia è arrivata a triste epilogo.
Queste le parole di un calciatore forte nel fisico ma molto fragile nell'animo:
"Per ora smetto, ho perso la felicità di giocare. Non voglio tornare in Italia, non mi piace vivere lì, voglio vivere in pace in Brasile, ho sopportato pressioni molto forti da quanto ho 18 anni. Non sono malato, come dicono in tanti, ho solo bisogno di rimanere tranquillo, qui vicino alla mia famiglia".
L'Inter, intanto, sta pensando di rescindere il contratto con il calciatore brasiliano che, negli ultimi anni, ha regalato più problemi che gioie.